XXXVIII

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《Cosa c'è di tanto divertente?》
Gli chiedo, vedendolo trattenere a stento le risate, cercando di mantenere una faccia seria o almeno ci sta provando, ma invano, visto che ha una smorfia di uno che è appena stato colpito nelle parti basse.
《Nulla, è che mi sorprende il fatto, che non sai cos'è un cancelliere, ma soprattutto che l'hai paragonato ad un sindaco!》
《Beh, lo si può anche capire, qui a San Marino, ci sono i cancellieri, ma qui ci sono solamente quelli che veramente aprono i cancelli e non alte cariche dello Stato?》
《Vero, quello mi era per un attimo sfuggito dalla testa, comunque è un alto funzionario, tipo un capo di governo, è a uno o due gradini più in basso del presidente o di un Imperatore o altre cariche.》
Ah, quindi praticamente papà è un uomo di governo! Che forte!!
《Uffa!》
Dico sbattendo la mia mano destra sulla fronte.
Mi sono ricordata solo ora che il pacchetto è ancora a casa in camera di mamma e a casa ci sono tutti i membri della famiglia. Dannata situazione di merda!
《Che c'è? Non sei felice di sapere che lavoro fa tuo padre?》
《No, non è quello, è che voglio aprire il pacchetto ma ora è a casa! E non voglio tornare a casa!》
Mi guarda come se tra un attimo potrebbe farmi un rimprovero come quelli di una mamma, in Polonia "mamma" mi rimproverava spesso, perché non mi facevo quasi mai gli affari miei e quindi mi cacciavo anche in grossi guai...
《Lo so, non li hai lasciati nel modo migliore, ma dovrai toenare a casa, o saranno in pensiero per te, dopotutto sono la tua famiglia, e ti vogliono bene. Lo stanno facendo per il vostro bene, dopotutto hanno perso una sorella, una figlia a causa di tuo padre, ma sono stati troppo crudi sulla decisione di non raccontarti la verità, ma solo quella che loro ritengono che sia la verità.》
Annuisco alle sue parole, ma non ho comunque la voglia di tornare a casa, e a vederli e a subire dannate ore di rimprovero, e poi ora c'è anche zia Teresa che è ferita, quindi saranno... saranno tutti all'ospedale!
《Alex, possiamo andare a casa, non ci sarà nessuno a casa saranno in ospedale per zia Teresa! Possiamo prendere il pacco e aprirlo poi da qualche altra parte!》
《L'idea non è male, sai!》
Dice passandomi una mano tra i capelli.
《Sei una bambina molto intelligente e astuta, per la tua età! Dai ora andiamo.》
Così, insieme ci incamminiamo di nuovo verso la strada che fino a neanche mezz'ora fa stavo correndo nella direzione opposta, con l'inmovibile idea che non sarei tornata là così presto...
《Eccoci, vuoi suonare te?》
《Va bene...》
Suono il campanello, ma nessuna risposta, probabilmente tutti sono andati via, per zia Teresa... e ora siamo fuori da una casa vuota!
《Sembra che non c'è nessuno in casa, vuoi provare a tornare più tardi o vuoi fare l'opzione criminale?》
《Cos'è l'opzione criminale! Mi intriga!》
《Ovvero che entriamo scassinando la porta o una finestra, ma è poco civile!》
《Chissene! Del civile, facciamolo!》
E così, Alex inizia a forzare la finestra del salotto, in modo di evitare di danneggiarla.
Io intanto sto a guardare intorno a lui controllando che nessuno noti che stiamo scassinando casa o che arrivino tutti e mi notano di nuovo qui con Alex.
《La finestra è aperta, entro e ti faccio entrare》
E detto ciò si arrampica sul davanzale e si intrufola dall'altra parte della finestra e neanche pochi secondi dopo, si affaccia di nuovo e allunga le braccia verso di me.
《Vieni, tranquilla》
《Va bene》
E così mi aggrappo al davanzale, e mi sollevo appoggiando il mio piede sopra ad un sasso e prendo le braccia di Alex.
《Rilassati, che in un attimo sei dentro》
Mi rilassa con le parole, lui.
《Abbassa la testa》
Mi consiglia, intanto che mi solleva da terra ed in un batter ciglio mi posa su un cabinetto della cucina, se la nonna lo viene a sapere darebbe di matto!
《Bene, ora che siamo dentro la casa, andiamo a prendere il pacchetto, e prima che tornano dobbiamo svignarcela.》
Mi dice ed io annuendo inizio ad incamminarmi verso il piano superiore.
Tiro fuori dalla tasca la chiave e mi dirigo verso la porta, aspetto ad aprirla fino a quando non vedo Alex alle mie spalle.
Inserisco la chiave nella serratura e giro il chiavistello e in poco tempo ecco la porta aperta.
Vedo Alex, bloccarsi a vedere la stanza ma non entra.
Non ci bado molto, ma mi dirigo verso il comodino e oltre al pacchetto prendo anche una delle foto sul comodino, che raffigura la mamma con zio Carlo su una spiaggia, sembrano molto giovani, avranno vuoto l'età di Alex... a proposito non mi sembra che mi Abbia menzionato la sua età, ma non sembra tanto più grande di me, come lo è zio Carlo!
《Vuoi rimanere qui ad aprire il pacchetto o vuoi venire a casa mia... la scelta è tua!》
《Meglio a casa tua, così non avremmo il problema di poter essere beccati qui in casa, e poi non penso che voglio rivederli...》
Dico e non appena usciamo, vado ad aprire la mia camera e riempio uno zainetto con il mio diario e qualche vestito, penso che starò a casa di Alex per la notte ma per le successive potrei chiedere a Michele, se può ospitarmi a casa sua per una notte... o mi rifugeró in qualche casa abbandonata sperando di non incontrare nessun senzatetto o malintenzionato!
《Okay, io sono pronta ad andare!》
Faccio in tempo a chiudere lo zaino, che sentiamo un mucchio di voci avvicinarsi a noi.
Immediatamente ci immobilizziamo.
《Nonna! La finestra della cucina è spalancata!》
Sento la voce di Antonio, rimbombare per la casa... guardo Alex e lo vedo immobile e impassibile, lo vedo prendere in mano la pistola. Io lo richiamo a me, indicandogli la finestra che dà sullo spiazzo del tetto.
Lui inizia ad aprire la finestra, mentre io chiudo a chiave la porta della mia stanza, cercando di fare meno rumore possibile.

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La Figlia Del FührerWhere stories live. Discover now