CAPITOLO TRENTATRE - Roswell

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Spiderman è uno dei supereroi che più preferisco perché ha praticamente la mia stessa età e non sa mai cosa fare per cui fa la prima cosa che gli viene in mente e la maggior parte delle volte sbaglia. Mi fa ridere tutte le volte. Ovviamente dico tutto questo di tutti i supereroi.

A qualche minuto dalla fine del film suona il campanello ed io e Peter facciamo la lotta per chi deve andare visto che nessuno dei due ha voglia di alzarsi.

Perdo io ovviamente.

"Peter! Dov'è tuo padre?" dice mia zia Kayla con in braccio suo figlio.

Ha quattro anni e si chiama Edward.

"Sono Roswell. È uscito. Non so quando torna"

"Oddio... Non fa niente. Vi devo lasciare Eddy perché devo andare al lavoro"

"Lo zio Simon?"

"È dovuto andare al lavoro. Un incidente" mi spiega con voce stressata "Ciao Ed. Fra mezz'ora arriva la zia Susanna e ti porta a fare un giro al parco, va bene?"

"Va bene"

"Ciao Ross, grazie per fare il babysitter a Edward"

Edward è l'unico figlio di mia zia, infatti viene trattato come una specie di principe. Mai fermarsi al primo figlio, secondo me.

I miei zii sono entrambi dottori, non so di preciso che tipo di dottori e non so nemmeno se sono chirurghi o solo infermieri, so solo che lavorano in ospedale e che a volte vengono chiamati per lavorare anche quando non toccherebbe a loro.

"Vuoi vedere Spiderman?" gli chiedo e lui annuisce.

Lo prendo in braccio e, una volta arrivato al divano, lo faccio sedere sulle mie gambe. Purtroppo il film è quasi finito e perciò in poco tempo Edward inizia a chiedere di giocare a questo o a quello.

A Peter, per fortuna, viene in mente un gioco fantastico. Propone di giocare a Spiderman e subito Edward inizia a saltellare contento.

"Tu fai Peter Parker perché ti chiami come lui. Io faccio il tuo aiutante. Kit e Roswell i cattivi" esclama sorridendo.

Peter inizia a sparare ragnatele finte verso me e Christopher e così anche Edward inizia a spararci contro urlando.

"Non ci prenderete mai" dice Christopher.

"Io sono Peter Parker! Vi prenderò in poco tempo"

Scappando da mio fratello vado a sbattere contro il divano e cado per terra. A quel punto prendo un cuscino e lo lancio contro Peter che si sta avvicinando pericolosamente e lui, che non se lo aspettava, mi guarda sorpreso per poi fare un sorrisetto vendicativo.

"Tu vai da Kit, io mi occupo di Ross" dice avvicinandosi sempre di più.

Mi lancia una ragnatela ma io mi sposto e questa va a finire chissà dove. Nel frattempo io cerco di prendere un cuscino e dopo essermi coperto dall'ennesima ragnatela, glielo lancio contro.

"Palla infuocata" grido.

Peter viene colpito e simula una quasi morte cadendo per terra e gridando di aiutarlo. Inizia a respirare profondamente.

"Peter Parker!" grida Edward nel momento in cui la porta di casa si apre.

"Peter Parker, cosa sta succedendo?" dice papà guardandosi intorno "Perché c'è tutto questo caos?"

Guardo immediatamente mio fratello che si alza di colpo.

Il soggiorno è pieno di cuscini in giro e anche qualche forchetta. Non capisco né da dove siano uscite le forchette né a cosa sono servite e nemmeno chi le abbia usate.

MERAVIGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora