Mio fratello Spencer e la sua ragazza Beck sono seduti sulle sedie della sala da pranzo e davanti a loro due ci siamo io e Noah come se fossimo la vera coppia.
Evander mi manca terribilmente. Ogni giorno mi sveglio e non lo trovo accanto a me. All'inizio penso sempre si sia già alzato ma poi realizzo che lui è morto ormai.
È bruttissimo pensare che non lo potrò più baciare. Ma più che altro mi manca la sua voce. Io gli parlo ogni tanto ma ovviamente lui non mi risponde mai.
"Quando inizierai a lavorare?" chiedo a Spencer.
"Non lo so. Non so nemmeno cosa voglio fare"
Ogni tanto mi comporto da papà con Spencer ma non posso farne a meno. Ha cinque anni in più dei miei figli per cui è come se fosse un po' il mio quinto figlio. Anche se è mio fratello, non lo considero poi del tutto tale. Non abbiamo mai vissuto insieme. Questo, però, non vuol dire che non gli voglio bene, anzi gliene voglio moltissimo. E lunico fratello maschio che ho!
"Potresti venire a lavorare con me" propone Noah "Solo fino a quando non trovi cosa vuoi fare"
"Non per offenderti, Noah, ma non mi piace fare il meccanico"
"Potresti provare. Ci servono i soldi per il matrimonio" dice Beck tenendogli la mano.
"Parli tu con il tuo capo?"
"Ci stai parlando ora. Il vecchio capo è morto e ha lasciato a me l'officina"
"Grazie, Noah" dice sorridendo mio fratello.
Il campanello suona e Noah si alza dicendomi di stare seduto.
Il consegna pizze mette le scatole sul tavolo della cucina e aspetta che Noah gli consegni i soldi.
"Ragazzi! Venite!" grido per farmi sentire da tutti.
Catherine e Christopher si mettono a capotavola e i gemelli uno vicino a Spencer e l'altro a me.
"Pa', mi passi l'acqua?" mi chiede Catherine.
Ora tutti i miei figli mi chiamano Pa'. All'inizio li sgridavo perché quello era il nome di Evan ma poi grazie a Noah ho capito che innanzitutto quello era il loro modo per ricordare il loro papà e poi per dei ragazzi di sedici e diciassette anni 'Papi' è da bambini. Ho capito che è un onore per me sentire che mi chiamano allo stesso modo di come chiamavano Evander e ogni volta che uno di loro mi chiama, è come se chiamasse anche lui rendendolo un po' meno invisibile.
Finita la cena io e mio fratello andiamo sulla spiaggia per parlare un po' in privato.
È da tanto che non ci vediamo e nonostante le numerose chiamate non abbiamo ancora parlato seriamente.
"Come stai? Deve essere stato difficile. Mi dispiace non essere stato tanto nei dintorni"
"Non preoccuparti Spence. Sei uno di quelli che si è fatto sentire di più" gli dico guardandolo poi come se stessi parlando a nessuno mi giro verso l'acqua davanti a me "È stato molto difficile. È tuttora difficile. Non sai quante volte vorrei parlargli"
"Puoi farlo comunque"
"Lo so. Lo faccio, è solo che non so se lui è qui. Se lui mi sente"
Sposto il mio sguardo a destra, verso casa ma in realtà non sto guardando affatto quell'edificio che Evan aveva trovato poco dopo la fine dell'università. Me lo ricordo ancora. Era tornato a casa, nel nostro piccolo appartamento a due passi dall'università, con delle foto sul suo cellulare. Era contentissimo e sosteneva che quella fosse la casa perfetta per noi due. Quando la settimana dopo eravamo andati insieme a vederla per un eventuale acquisto, rimasi stupito. Era veramente enorme. Non me l'aspettavo così grande dalle foto. Appena entrati, si poteva vedere a destra la spaziosa sala che comprendeva sia la sala da pranzo che il salotto con il divano, la televisione e la libreria. A sinistra invece c'era la cucina. La cosa che più mi aveva colpito era la finestra che dava sul mare. Già mi immaginavo bere il caffè guardando le onde che si infrangono sulla spiaggia. Poi avevamo guardato le cinque camere da letto e la piccola camera per gli ospiti. Subito mi era piaciuta. Avevamo mandato un messaggio al proprietario della casa. La volevamo. A quel punto Evander si era inginocchiato e mi aveva fatto la proposta di matrimonio. Era stato così magico.
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MERAVIGLIE
RomanceSEQUEL DI MERAVIGLIA Consiglio di leggere prima 'Meraviglia' ma è possibile leggerli separatamente Jess è diventato adulto e ha quattro splendidi figli. Aveva immaginato di poter diventare padre con al suo fianco Noah, sia come migliore amico che co...