CAPITOLO VENTICINQUE - Roswell

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"Ti sei divertito?" chiede Beck quando apro la porta di casa e mi sdraio con lei sul divano.

"Certo. Mi diverto sempre con la mia famiglia. Non voglio dire che con voi non mi diverto, però a casa mia ci sono i miei fratelli e mia sorella"

"Capisco cosa vuoi dire, Ross" mi dice Beck "Ho due sorelle anche io e sono la più piccola per cui per la maggior parte del tempo loro uscivano con le amiche e io dovevo stare a casa da sola. Non vedevo l'ora che tornassero a casa"

"Non sapevo avessi delle sorelle"

"Non ne parlo mai perché vivono entrambe lontane e non ci parliamo più"

Non potrei mai pensare a una vita senza la mia famiglia. Come potrei non parlare più con loro? È proprio da loro che vado quando ho bisogno. Non vado da Kevin, da Jasper o da Nicholas ma dal mio fratellino, da mia sorella, dal mio gemello, da mio padre e da Noah che, anche se non è propriamente parte della famiglia, per me è come un terzo padre.

"Beck, voglio tornare da loro"

"Provo a convincere Spencer"

"Davvero? Grazie!"

"Vai a letto ora. Domani hai scuola"

Abbraccio velocemente Beck e corro in camera mia. In realtà non ha niente di mio, a parte il borsone dei vestiti e i libri di scuola, però per questi giorni è stata camera mia.

Non mi importa cosa decideranno gli adulti, domani dormirò nel mio letto.

"Ross! Calliope è già qua fuori! Perché non sei sveglio?" dice Spencer scuotendomi.

Un risveglio piuttosto traumatico, direi.

"Falla entrare. Mi cambio ed esco"

Indosso il più velocemente possibile dei jeans e una maglietta nera e poi preparo la cartella.

Esco dalla mia stanza nel giro di cinque minuti e corro in bagno per darmi una ripulita. Lavo la faccia, i denti e mi metto il deodorante e il profumo.

"Callie! Scusa, non è suonata la sveglia" dico alzando le spalle "Ciao, Spence"

"Aspetta Roswell! Spencer dice rincorrendomi Mi ha detto Beck che vuoi tornare a casa. Per me va bene e ne ho anche parlato con mio fratello ed è daccordo. Ti accompagno dopo la scuola, va bene?"

"Grazie Spencer!" dico sorridendo e stringendo i pugni verso di lui in segno di vittoria.

Ho vinto. Non vedo lora di dirlo a Peter, ne sarà felicissimo.

Prendo la mano di Calliope e corro fuori da casa, contentissimo. Torno a casa. Torno da mio fratello.

"Sei felice, eh?"

Calliope mi mancherà.

In questi giorni ho sempre fatto la strada con lei e a volte dopo la scuola veniva a casa mia o io andavo da lei. Era bellissimo passare del tempo con lei.

È una ragazza simpaticissima con un carattere tutto da scoprire. E poi è di una bellezza accecante. Penso proprio di essermi innamorato di lei. Non lo penso, lo so. Sono innamorato di Calliope come non sono mai stato innamorato prima.

Preso dall'eccitazione e dalla felicità del momento, mi avvicino velocemente a lei e la bacio.

"Più che felice, Callie"

Calliope non si è tirata per niente indietro, anche se non le ho dato il tempo di farlo visto che mi sono staccato subito da lei. Però a quanto pare è più che d'accordo perché si avvicina determinata come è sempre e mi bacia di nuovo. Questa volta è un bacio più lungo e più appassionato.

MERAVIGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora