CAPITOLO OTTO - Jess

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Non pensavo sarebbe mai arrivato questo giorno (o almeno non volevo che arrivasse mai) e invece mi trovo in camera della mia primogenita mentre cerco di non urlare.

Evan non è da meno. Anzi lui mi sembra che stia affrontando la situazione al meglio.

Catherine vuole uscire oggi. Con un ragazzo. Hector. E' messicano. Non sono razzista, non mi interessa da dove venga né il suo aspetto. L'unica cosa che mi importa è che è un ragazzo e che ha chiesto a mia figlia di uscire. Esattamente ieri. Oggi Catherine uscirà con Hector.

Mi sta bene, più o meno. Devo solo cercare di assimilare le cose. In effetti Cathy ha sedici anni per cui è ovvio che voglia avere un ragazzo solo che non pensavo potesse realmente accadere.

Ho avuto la stessa reazione con Kayla e lei è mia sorella.

"Non ci andrai" dice a un certo punto Evander.

"C-cosa?" dice sbalordita Catherine.

"Non ci andrai. Io non lo conosco. E se fosse un maniaco?"

"Oh mio Dio, papà! E' un mio compagno di classe! Ha avuto trecento occasioni per stuprarmi, cazzo!"

"Catherine! Attenta a come parli"

La situazione forse sta degenerando.

"Io penso che possa andare. Insomma, non può vivere per sempre qua dentro"

Evander si gira e mi guarda male come per chiedermi da che parte sto. In questo momento sto dalla parte della sedicenne, se lo vuoi sapere.

"Non andrai"

"Se fosse uno dei gemelli, lo lasceresti andare" grida Catherine.

"Hai ragione. Loro potrebbero uscire benissimo. E sai perché? Perché sanno difendersi. Tu no quindi rimani qua"

"Maschilista. Ti odio!"

Inizio a sentire il tempo congelarsi e penso che anche Evan si senta così.

Non ho mai sentito Catherine dire 'ti odio' a qualcuno. E' sempre stata la ragazza dolce e tranquilla mentre ora sembra la ragazza ribelle che darebbe un pugno in faccia a qualcuno.

"E' meglio che io ti lasci sola. Ne riparliamo dopo che porto i gemelli a basket, okay?" dice Evan in modo dolce prima di correre fuori di casa.

Non so se devo raggiungere Evan o consolare nostra figlia. L'istinto mi dice di correre da Evan di baciarlo e di fargli capire che Catherine non lo odia sul serio ma la parte razionale sa che Evan può capire da solo che nostra figlia è semplicemente leggermente sconvolta.

Prendo il cellulare e gli mando un messaggio.

'Evan, sai che Cathy ti adora? Sul serio ti adora. Sei il suo preferito. Non stressarti troppo per questo. Ti amo'

Rientro in camera di Catherine e mi siedo da parte a lei.

Sta piangendo.

Le coccolo un po' i capelli fino a che lei non si gira e mi guarda.

"Pa' lo fa per il tuo bene. E' preoccupato per te. Se fossi stata più calma ti avrebbe fatta anche uscire"

"Ne dubito"

"Fra poco torna. Gli spieghiamo che questo Hector è un bravo ragazzo e vedrai che sarà d'accordo con te. Potrai subito uscire con lui"

"Grazie, Papi"

Catherine mi abbraccia ed io finalmente mi sento meglio.

Crescere degli adolescenti non è facile.

MERAVIGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora