CAPITOLO DICIOTTO - Jess

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"Ti ha parlato di quel ragazzo?" chiedo a Peter mentre gli passo un piatto di pasta.

"Credo sia il fratello di una ragazza con cui fa teatro. L'ha portata a danza... in macchina"

"Finalmente! Appena tornano, mi congratulo con lui"

"Pa', non ci provare"

"Che c'è di male?" chiedo ridendo.

"Lo so anche io che la metteresti in imbarazzo" dice Christopher.

Gli scompiglio i capelli e gli dico di stare in silenzio.

La mia piccola Catherine sta uscendo con un ragazzo.

Mi sembra ieri che la andavo a prendere all'asilo.

Entravo nella sua classe, stanco dell'intensa giornata, e la vedevo seduta con i suoi compagni a giocare. Non appena mi vedeva, mi correva incontro e mi saltava in braccio. In quel momento tutta la stanchezza mi passava e giuro che se fosse pesata novanta chili, l'avrei presa in braccio con leggerezza. Esagero, ovviamente, però mi sentivo così.

Un giovane padre con la sua bella piccola primogenita in braccio. Le trecce alla francese, il nasino piccolo e le guance morbide. Era bellissima.

Solo dopo avermi abbracciato, salutava i suoi amici e la maestra poi correva a togliersi il grembiule e uscivamo dalla struttura mano nella mano.

"Oggi ho disegnato il cielo con le stelle con le tempere. Sai che ci sono delle stelle che cadono e esprimono il tuo desiderio?" mi diceva mentre andavamo verso la macchina.

"Papi, i gemelli sono svegli?" mi chiedeva subito dopo aver finito di raccontare cosa aveva fatto in quella lunga giornata all'asilo.

Appena tornava a casa, salutava suo padre e i gemelli e poi finalmente si sedeva a fare la merenda.

Ora invece starà cenando mano nella mano con un certo Logan e non con me o suo padre o i suoi fratelli.

Non riesco a non agitarmi per questa piccola cosa. Mi dovrò abituare a lei con un fidanzato perché è una bellissima ragazza e penso che molti ragazzi vogliano essere il suo ufficiale fidanzato.

Non voglio pensare al giorno del suo matrimonio. Sarò ancora più agitato di ora e in questo momento lo sono tantissimo.

Christopher si alza da tavola e va ad aprire alla porta perché a quanto pare mentre io mi stavo immaginando Catherine con l'abito da sposa, il campanello ha suonato.

"Noah!" grida Christopher abbracciando il biondo.

Il mio cuore inizia a battere più velocemente e il respiro rallenta. Io, però, non me ne accorgo di questi sintomi perché sono naturali. Li ho praticamente sempre avuti.

Noah mi ha sempre provocato strani effetti. Effetti che mi provocava anche Evan, anche se in modo leggermente diverso. Non in un modo minore, erano comunque forti ma erano diversi.

"Ciao, Noah. Hai fame?"

"No grazie. Sono venuto solo a trovarvi"

"Dai, mangia qualcosa. Ho comprato una torta"

Noah si siede di colpo al suo solito posto facendomi ridere. Non dice mai no a un dolce.

"Che torta?"

"Cioccolato. La preferita di Christopher"

"Come mai?" chiede Peter.

"Perché Kit ha fatto la sua prima lezione di equitazione"

Noah si gira verso di lui con faccia stupita e poi gli strizza le guance.

"Non me l'avevi detto! Come è andata?"

MERAVIGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora