"A che ore devi andare a lavorare?" chiedo a Noah che è sdraiato accanto a me sul mio divano.
Noah ha la testa appoggiata sul mio petto da ormai dieci minuti e non voglio proprio che se ne vada. Possiamo stare così in tranquillità solo alla mattina quando i ragazzi sono tutti a scuola.
"Fra un'ora" dice alzando la testa e guardandomi con i suoi occhi verdi "Abbiamo ancora tempo, non preoccuparti"
"Quando pensi che potremo dirlo ai ragazzi?"
Non mi piace dover omettere una parte così importante della mia vita ai miei figli ma so che devo trovare il momento adatto in modo da essere sicuro che non la prendano male. Sono sicuro che andrà benissimo perché tutti e quattro amano Noah e le mie sorelle e mio fratello anche. Penso che le mie sorelle abbiano sperato da sempre che mi sposassi con lui per tutta la storia che abbiamo avuto. Evan, però, era piaciuto fin da subito a tutti. A chi non piacerebbe Evander?
"Quando ti senti pronto"
"Io non vedo l'ora di dirglielo. Voglio baciarti e abbracciarti quando ne ho voglia e non solo quando loro non ci sono"
"Ieri mi hai abbracciato davanti a loro" dice con il suo solito sorriso da so-tutto-io.
"Era una situazione particolare, diciamo. Mi dispiace per ieri, comunque"
Per Noah deve essere stato difficilissimo. Mi ha dovuto consolare della perdita di mio marito e lui mi ama. E sa, o almeno dovrebbe sapere, che anche io lo amo. Mi ha dovuto far ricordare il mio amore per Evander e mi ha dovuto ricordare che mio marito ci sarà sempre. Non deve essere stato affatto facile. È il migliore amico migliore al mondo. Non avrei potuto chiedere di meglio come migliore amico, vicino di casa e amico di infanzia.
"Per cosa? Per Evan?"
Noah si siede e mi guarda con un'espressione confusa. Io, invece, non mi siedo, però mi tiro su abbastanza da poterlo vedere bene e non dal basso all'alto.
Annuisco senza timore. Ormai non ho più né vergogna né paura con lui.
"Jessie... Lo so che tu non potrai preferire me a Evan. Me ne sono fatto una ragione. Sarò sempre al secondo posto e sono contento di vederti felice pensando a lui"
Mi spezza il cuore sentirlo così arreso. E come se fosse consapevole del fatto che potrei scivolare via come la sabbia sulle dita.
"No, non è così. Non vieni al secondo posto. Mai. Sei al primo. Insieme ai miei figli e a Evander. Siete tutti parte di me. In un modo o nell'altro"
Noah sorride mordendosi leggermente il labbro. Vuole dirmi qualcosa ma non sa come perciò lo faccio prima io.
"Ti amo, Noah. Ti amo da morire"
"Anche io ti amo. Jessie Stark"
Noah Capitano. Sarà una specie di ti amo in codice penso.
Lo bacio con tutto il mio amore sperando di poterglielo trasmettere attraverso le mie labbra.
"Dovresti scrivere un libro su Evan" dice Noah.
"Evan?"
"Sì, su di noi lo hai già scritto, anche se manca una parte" dice indicando sé stesso e poi me facendomi ridere "Potrebbe aiutarti a guarire almeno un po'. Lo hai sempre fatto. Non è per quello che hai scritto un libro su di me? Non che abbia funzionato visto che continui ad immaginarmi senza maglia"
"Noah!" lo rimprovero ridendo "Hai ragione, potrei provare. E comunque non è per quello che ho scritto un libro su di te. Ero già guarito. Stavo con Evander già da un anno e mezzo. L'ho scritto per ricordarmi di te"
STAI LEGGENDO
MERAVIGLIE
Storie d'amoreSEQUEL DI MERAVIGLIA Consiglio di leggere prima 'Meraviglia' ma è possibile leggerli separatamente Jess è diventato adulto e ha quattro splendidi figli. Aveva immaginato di poter diventare padre con al suo fianco Noah, sia come migliore amico che co...