CAPITOLO TRENTAQUATTRO - Catherine

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"Sembra bella la tua famiglia" dice Elijah una volta fuori casa.

"Lo è" dico "Hai presente il migliore amico di mio padre?"

"Quello che hai trovato sopra di lui mentre lo stavano facendo?"

"Elijah!" dico imbarazzata "E' il padre dei gemelli a quanto pare"

"Cosa?"

Elijah ha una faccia confusa ed è divertente ma ora non riesco a sorridere o qualsiasi cosa simile perché non riesco a pensare a niente fuorché Noah.

Noah è il padre dei miei fratelli per cui ora mio padre è autorizzato a baciarlo, ad abbracciarlo e a dirgli ti amo perché è praticamente un altro nostro padre. Non voglio questo ma allo stesso tempo lo voglio. Noah per me è una persona talmente speciale che lo terrò per sempre nel mio cuore e questo non cambierà mai, però mio padre è mio padre e io non voglio che Pa' sposi un altro uomo, anche se fosse Noah.

Non voglio che Noah sia mio padre. Lui non è mio padre. Lui è il migliore amico di mio padre.

"Lo abbiamo scoperto oggi"

"Come stanno i gemelli? Sono contenti?"

"Suppongo di sì. Non li ho ascoltati quando ne stavano parlando" dico alzando le spalle e guardando per terra.

Stiamo camminando sul lungomare come altre persone stanno facendo, solo che io al contrario di loro non sembro così felice. Non lo sono proprio.

"Perché?"

"Perché ora mio padre può baciare Noah"

"Beh, in realtà poteva farlo anche prima visto che li hai visti sul tuo divano" dice Elijah roteando gli occhi e alzando il lato sinistro della bocca.

"Sì ma ora può baciarlo di fronte a noi"

"Non è una buona cosa?"

"No" urlo.

Qualcuno mi guarda male ma io non ci faccio caso e nemmeno Elijah perché si ferma di colpo, mi prende una mano e mi guarda dritta negli occhi.

"Noah non rimpiazzerà tuo padre, Catherine. Noah è semplicemente il posto in cui tuo papà può rifugiarsi per essere felice di nuovo"

Non l'avevo immaginato in quel modo. Papi dopo la morte di Pa' è stato molto male, anche se a noi non voleva darlo a vedere. Era diverso. Poi Noah lo ha aiutato a calmarsi e a godersi la sua vita senza pensare a suo marito.

E' troppo presto, secondo me. Papà è morto da un anno. Come è possibile che mio padre sia già guarito da poter amare un'altra persona? Non amava papà, forse.

"Vieni, prendiamo un gelato che magari ti tranquillizzi" dice Elijah senza lasciarmi la mano ma tirandomi verso la strada.

Attraversiamo senza passare sulle strisce e qualche macchina suona il clacson. Non penso di aver mai attraversato la strada senza prima guardare se qualche macchina stesse passando.

Non appena torniamo sul marciapiede, continua a correre verso la solita gelateria vicino a casa. Mentre corriamo Elijah ride ed io non posso fare a meno di ridere con lui. Non so cosa ci sia di tanto divertente in tutto questo, però rido. E' come se mi stessi sfogando in qualche modo in questa piccola corsa verso il mio gelato alla fragola.

Con Elijah non mi sento come con Denys, non mi sento disinvolta e a mio agio, ma questo non vuol dire che non mi senta bene con lui. Mi sono sempre sentita sbagliata nei momenti d'imbarazzo o di timidezza ma sto capendo che non sono comportamenti scorretti. Io sono fatta così. Con Elijah mi sento bene nonostante io sia perennemente in imbarazzo, ma questo cambierà sicuramente una volta che l'avrò conosciuto meglio. È giusto che sia così.

MERAVIGLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora