Twenty Three.

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"Stasera allora stai da me?" Sentii chiedere da Cat mentre aprivamo all'unisono gli armadietti.

Presi il libro ed il quaderno di chimica, lasciai dentro invece inglese dato che non avevamo compiti per casa.

Annuii nemmeno guardandola,"Va bene, che mangiamo?"

"Mh, si potrebbe prendere una pizza. I miei non ci sono a casa."

La guardai perplessa per capire qual'era il problema. Non abbiamo mai avuto difficoltà nel cucinarci una pasta o della carne, anche quando i suoi non c'erano.

"Lo so, non guardarmi così, Asia. Luke l'ultima volta che è rimasto a casa da solo ha quasi incendiato la cucina e ora i miei non vogliono che ci avviciniamo ai fornelli."

Risi appena finì di raccontarmi la storiella, continuando a sorridere pensando al biondino.

"Quante ore abbiamo di chimica?" Interruppe lei i miei pensieri, "Uhmm, due."

Sbuffammo e ci avviammo verso la classe.

Nel corridoio passò Viola, era per mano ad un ragazzo con i capelli rossi o castani, parecchio alto e scolpito.

Era nuovo, diceva di essere italiano, lo si sentiva anche dall'accento. Veniva dalla capitale, si dovette trasferire qui per il lavoro di suo padre.

Era davvero bello, lo notai subito appena giunse qui, da quel che ho capito si chiamava Lorenzo, non avevo mai sentito questo nome. Molto probabilmente era italiano.

Comunque, la bionda sculettava e urlacchiava giocosamente ogni volta che la mano del rosso finiva sulle sue chiappe.

"Ridicola." Dissi sottovoce.

Vidi poi passare qualcuno di familiare che mi fece avvicinare a Cat.

"Tranquilla." cercò di tranquillizzarmi lei non appena vide Calum.

Bloccò il mio sguardo impaurito e timoroso nel suo, buio e sicuro.

Dietro a Calum sbucò però un'altra figura assai familiare stavolta.

Un ciuffo alto e biondo era coperto da un cappellino di lana.

Le ginocchia restavano scoperte da due buchi nei jeans neri e aderenti.

Il busto era coperto da una camicia rossa e nera stretta fino al collo.

Un anellino nero contornava le labbra rosee.

Due occhi azzurri cielo mi scrutarono, accennando un sorriso.

Vidi la sua mano spingere Calum lontano da me, gli fece un gesto con la testa e mimò un 'no' quando il moro accennò di venire verso di me.

Si avvicinò a me e mi diede un bacio veloce sulla guancia.

"Biondina." Disse facendo un cenno con la testa sorridendomi, "Luke." Sorrisi timidamente io.

Catherine spalancò gli occhi guardando me e il fratello.

"Devo andare a chimica, ci vediamo stasera."

"Stasera?"

"Mh mh, sto a dormire lì."

Lo vidi sorridere, "Okay, a stasera, piccola."

"Ciao Lu." Salutai io.

"Ciao sfigata." Disse verso Cat, "Vaffanculo." Rispose lei.

Mi fece l'occhiolino e si allontanò da noi.

"Cosa cazzo mi devi dire."

**

"Tu e Luke vi siete fatti?!"

Lullaby. {n.h}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora