Mano nella mano

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Ship: AsaNoyaPersonaggi: Azumane Asahi, Nishinoya YuuAnime/Manga: Haikyuu

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Ship: AsaNoya
Personaggi: Azumane Asahi, Nishinoya Yuu
Anime/Manga: Haikyuu

"Ora come faccio?" pensò Nishinoya guardando i due ragazzi di terza che l'avevano fermato per parlare.
Non sapeva cosa volevano da lui e per di più non lo lasciavano andare agli allenamenti.

Una persona come lui non si sarebbe fatta problemi a litigare con dei ragazzi, ma erano due, quindi in superiorità numerica, e per di più erano di terza e di sicuro alti più di un metro e ottanta.

Deglutí, cercando di parlare con quei due.
Doveva veramente andare in palestra, altrimenti sarebbe arrivato tardi agli allenamenti.

Una mano grande e calda, però, si posò sulla sua spalla sinistra.
Guardando alla sua destra, Noya riconobbe subito Asahi, l'asso del Karasuno.

Gli altri due senpai di terza osservarono il nuovo venuto sorpresi e spaventati al tempo stesso.
Chi non conosceva Asahi, rimaneva spaventato solamente osservandolo.

Non ci fu neanche bisogno che l'asso del club di pallavolo aprí bocca, che quei due se ne furono già andati per i fatti loro, lasciando i due pallavolisti da soli.

<<Grazie.>> disse Nishinoya.
Voleva dirgli che ce l'avrebbe fatta anche da solo, prima o poi, ma non ci riuscí.
Era felice che l'altro ragazzo l'aveva aiutato.

<<Mamma mia, facevano così tanta paura...>> blaterò Azumane, era lui quello veramente intimorito dalle persone, anche se non sembrava.
Noya a quelle parole sorrise, Asahi era sempre lo stesso.

<<Tra poco iniziano gli allenamenti, perché sei qui?>> chiese Yuu.
<<Ero negli spogliatoi, ma vedevo che non arrivavi...mi sono preoccupato...>> sussurrò Asahi.
Il maggiore, poi, lo prese per mano e iniziò ad incamminarsi verso la palestra.

Il più basso arrossí.
La mano del castano era più grossa e calda della sua.
Quel contatto gli faceva venire i brividi, era imbarazzante.

"Non c'è bisogno che tu mi tenga per mano." pensò, ma non ebbe il coraggio di dirlo.
Se avesse espresso quel suo pensiero a voce alta, l'altro l'avrebbe lasciato andare, ma lui non voleva.

Avrebbe voluto che Asahi lo tenesse sempre per mano, che lo proteggesse come aveva fatto prima.
Anche se da solo riusciva a fare tutto, sapere che l'altro era al suo fianco lo rassicurava, per questo desiderava averlo vicino a sé.

Poco prima di arrivare in palestra, Azumane si fermò di colpo.
Yuu se ne accorse all'ultimo, proprio quando sbattè il naso sulla schiena dell'altro.

<<Perdonami.>> disse Asahi guardandolo.
<<Non fa nulla. Piuttosto, perché ti sei fermato?>> chiese Nishinoya, guardandolo incuriosito.
<<Stavo pensando. Ti ha fatto piacere essere aiutato?>> domandò il più alto.

Sentendo quella domanda, Noya arrossí.
Pensò per qualche minuto alla risposta da dare.
Aveva paura di non riuscire ad esprimersi bene, non voleva che l'altro si allontanasse da lui.

<<Sì, mi ha fatto piacere, se devo essere onesto. Anzi, mi fa piacere stare con te in generale. Mi piace quando mi aiuti o mi proteggi...sono anche felice se mi tieni per mano...>> affermò Yuu, le guance erano rosse per l'imbarazzo.

Asahi lo guardò, era sorpreso e felice al tempo stesso.
<<Anche per me è così. Noya, io credo di amarti.>> disse il maggiore, guardava l'altro con un'espressione sicura e sincera.

Nishinoya gli saltò subito addosso, circondandogli il collo con le braccia.
Azumane lo abbracciò, tenendolo a contatto con il suo corpo per non farlo cadere.

<<Anch'io ti amo.>> disse il minore, guardando l'altro negli occhi.
Asahi lo baciò subito sulle labbra, in quel momento l'imbarazzo venne superato dalla voglia di baciare il ragazzo amato.

Dopo poco, i due dovettero andare in palestra.
Se sarebbero arrivati agli allenamenti con un ritardo ancora più grande Daichi si sarebbe arrabbiato sul serio.

Il più alto prese la mano destra dell'altro nella sua.
Era più piccola e fredda, ma a lui andava bene così, perché era la mano del ragazzo che amava, la mano che non avrebbe mai lasciato andare.

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