Siamo cugini...e allora?

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Ship: KaiNanaPersonaggi: Kisaragi Nanao, Onogi KaitoAnime: Tsurune

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Ship: KaiNana
Personaggi: Kisaragi Nanao, Onogi Kaito
Anime: Tsurune

Gli occhi di Kaito si posarono all'istante sulla figura più piccola e minuta di Nanao.
Il ragazzo dai capelli rosa stava parlando con alcune ragazze.

Il più alto sospirò e si spostò davanti all'altro, coprendolo con il suo corpo.
Non avrebbe mai ammesso di essere geloso, non era nel suo stile, ma non faceva nulla per nascondere il suo astio.

La folla di liceali che si era accalcata per salutare Nanao si dissipò subito, lasciando i due ragazzi da soli.

<<Uffa, sei sempre così spaventoso, Kacchan.>> si lamentò il rosa, prima di varcare il cancello principale della scuola superiore Kazemai.
Il rosso lo seguí in silenzio sbuffando, Nanao sapeva quanto gli dava fastidio vederlo parlare con quelle ragazze e lo faceva solo per infastidirlo.

-

<<Kacchan! Hey, mi stai ascoltando?>> chiamò la voce di Nanao.
Il rosso sbatté le palpebre e annuì.

Erano seduti uno di fronte all'altro, sul letto di Kaito, e quest'ultimo si era perso per l'ennesima volta a fissare il più basso.
Lo trovava sempre bellissimo.

<<A me non sembra...>> commentò il rosa imbronciandosi.
<<Potresti ripetere l'ultima frase che hai detto?>> chiese Kaito.
<<Vedi che non mi stavi ascoltando!?>> esclamò il rosa, in volto aveva dipinta un'espressione divertita.

<<Ti ho chiesto se per te andava bene ospitarmi qui questa notte.>> aggiunse poco dopo.
<<Di solito non mi chiedi se puoi rimanere. Ma per me non ci sono problemi.>> rispose il rosso.
<<Grazie!>> disse Nanao sorridendo felice e abbracciando l'altro.

Il più alto osservò il ragazzo che era stretto al suo corpo.
Da quando erano piccoli stavano sempre insieme, si proteggevano a vicenda e non riuscivano ad immaginare una vita senza l'altro.

Con il tempo, però, Kaito aveva sviluppato dei sentimenti profondi nei confronti del rosa.
Ma c'era un problema: erano cugini.
A lui, detto molto sinceramente, non importava un granché, ma aveva paura di essere rifiutato o di essere odiato dalla loro famiglia.
Non voleva perdere Nanao, non se lo sarebbe mai perdonato.

<<Kacchan, sbaglio o è da un po' di tempo che mi sembri strano?>> domandò il più basso, allontanandosi quanto bastava d'altro per poterlo guardare negli occhi.
<<Cosa intendi dire?>> disse il rosso.

<<Mi sembri più distante...sai che qualsiasi cosa succeda io sono con te, vero? Ci sarò sempre io a proteggerti.>> affermò Nanao, dal suo tono di voce si poteva sentire la sua preoccupazione.
Gli poggiò le mani sulle guance, accarezzandole con delicatezza, e sorrise dolcemente.

<<Non ce n'è bisogno, so difendermi da solo.>> ribatté Kaito.
Voleva anche togliere le mani dell'altro dal suo viso, ma non ne aveva il coraggio.
Se l'avesse allontanato da lui, l'avrebbe perso?
Non voleva neanche prendere in considerazione questa opzione.

<<Sei un bugiardo e sai pure bene che con me non funzionano le tue menzogne. Dimmi cosa c'è che non va.>> insistette il più basso.
<<Se te lo dicessi, tu mi abbandoneresti?>> sussurrò il rosso.
<<Perché dovrei?>> chiese il rosa.
<<Perché io sono sbagliato, i miei sentimenti sono sbagliati.>> disse, con un tono di voce flebile, Kaito.

Nanao lo guardò scioccato.
Non si sarebbe mai aspettato che una persona come lui fosse in grado di pensare delle cose così.

<<Cosa c'è di così sbagliato in te?>> domandò il più basso.
<<È meglio se non lo sai.>> rispose il rosso.
<<Kacchan, dimmi che problemi ti affliggono! Voglio aiutarti! Sono pronto ad amare anche il lato che tu vuoi tenere nascosto!>> esclamò il rosa, di solito non perdeva la calma, ma voleva aiutarlo, non ce la faceva a vederlo in quelle condizioni.

Kaito lo guardò negli occhi.
Era quello il vero problema, se Nanao gli diceva qualcosa del genere, come avrebbe potuto dirgli di no?
Non riusciva a mentirgli, non poteva nascondergli nulla, era inutile, lui lo conosceva fin troppo bene.

<<Io ti amo.>> sussurrò.
Il rosa sgranò gli occhi, era sorpreso da quelle parole, ma, poi, le sue labbra si distesero in un sorriso.

<<E quindi? Che problema c'è?>> chiese con naturalezza.
<<Nanao, ti rendi conto che noi due siamo imparentati?>> domandò in risposta Kaito.

Nanao non disse nulla, si limitò a poggiare le mani sulle spalle dell'altro.
Lo spinse lievemente indietro, facendogli sfiorare la schiena con la parete alle sue spalle.
Successivamente, si accomodò sulle sue gambe e lo osservò.

Il rosso fece per dire qualcosa, non capiva cosa stesse succedendo, ma il rosa fu più veloce di lui.
Poggiò le sue labbra su quelle di Kaito, zittendolo, e gli accarezzò le guance.
Il più alto non provò neanche a sottrarsi da quel bacio, era da tanto che lo desiderava.

Quando il bacio volse al termine, Nanao poggiò la sua fronte su quella dell'altro.
<<Siamo cugini...e allora? Non abbiamo il diritto di amare chi vogliamo? Anch'io ti amo, Kacchan, quindi non dire più che questi tuoi sentimenti non vanno bene.>> affermò il ragazzo.

Il rosso rimase in silenzio, il suo cervello doveva metabolizzare.
Poi, quando comprese appieno quello che era successo, arrossí all'improvviso.

Il rosa si lasciò scappare una risatina.
Non gli capitava spesso di vedere l'altro in imbarazzo come lo era in quel momento.

<<Quindi anche tu mi ami?>> chiese Kaito, aveva il volto rosso e gli occhi lucidi.
<<Certo, stupido.>> rispose Nanao sorridendo.
Strinse a sé il più alto e gli accarezzò la testa, adorava proteggerlo e consolarlo.

Il rosso circondò il corpo del più basso con le braccia.
Era suo cugino, sì, ma non per questo non doveva dare retta al suo cuore e seguire i suoi sentimenti.

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