Figlio di una volpe

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Ship: HiroSeimei
Personaggi: Hiromasa Minamoto, Abe Seimei
Anime: Onmyoji

Seimei era seduto sul pavimento, le gambe incrociate, i capelli, che solitamente teneva legati e coperti dal cappello, sciolti.
Era notte, ma le sue ciocche dorate risplendevano alla luce della candela accesa.

<<Perché?>> sussurrò, in mano teneva il talismano che conteneva la vita di Hiromasa.

Non era un tipo sentimentale, non avrebbe mai ammesso che si era affezionato tanto a quel ragazzo, ma era anche colpa del suo passato.
Definito “figlio di una volpe”, era sempre stato preso in giro e maltrattato da tutti.
Aveva capito che non doveva fidarsi delle persone, ma non era riuscito a tenere lontano Minamoto.
Ormai lo vedeva come un amico e, anche se non voleva ammetterlo, aveva iniziato a provare degli strani e alquanto fastidiosi sentimenti nei suoi confronti.

Osservò il talismano che, solo in apparenza, era un pezzo di carta, mentre, invece, conteneva una cosa più importante della stessa vita di Seimei, o almeno questo era il pensiero dell’onmyoji.

Il corvino sospirò, era convinto che, se solo si fosse accorto della verità e si fosse mosso per tempo, Hiromasa non sarebbe morto.
Però non poteva più fare nulla…o forse sì, poteva ancora provare un rituale.

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<<Nei sei veramente sicuro? Il signor Taizan chiede sempre in cambio qualcosa di pari valore, potrebbe anche trattarsi della tua vita.>> affermò Yasunori.
<<Non c'è neanche bisogno di chiedermelo.>> disse Abe Seimei, la voce bassa, lo sguardo puntato in quello del discepolo maggiore.

<<Sinceramente, non avrei mai pensato che tu saresti stato in grado di affezionarti così tanto a qualcuno.>> si lasciò sfuggire Kamo.
<<Neanch'io.>> sussurrò il più giovane, stringendo delicatamente il talismano che conteneva la vita del suo amico.

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<<Quindi, tu sei veramente Seimei?>> domandò Hiromasa.
<<E chi dovrei essere altrimenti? E, poi, me l'hai chiesto ieri e ti ho già spiegato com'è andata.>> ribatté il più basso, un lieve sospirò uscì dalle sue labbra.
<<Lo so, ma non mi sembra vero. Insomma, ho avuto paura che tu fossi morto e, invece, sei riapparso davanti a me.>> si spiegò Minamoto.

L’onmyoji lo guardò leggermente stupito.
Quello che era morto era Hiromasa, non lui.
E, sempre il primo, era quello che era ritornato in vita.
Eppure, quel giovane uomo non pensava minimamente alla sua vita, dando la precedenza a quella di Seimei.
Era veramente una persona strana.

<<Io sto bene, sei tu quello che è ritornato in vita.>> gli fece notare Abe.
Il più alto annuì, ne era consapevole, ma, per lui, la vita dell'altro veniva prima della sua, era stato così anche quando aveva offerto il suo talento per il flauto pur di salvare l'amico.

<<Ah, comunque, quando la mia anima era nel talismano, ho sentito tutto.>> disse Minamoto, ricordandosi di colpo di quel particolare.
<<E quindi?>> chiese solamente l’onmyoji.
<<Tu eri preoccupato per me.>> disse, invece, l'altro.

Seimei distolse subito lo sguardo, le guance leggermente arrossate.
L'aveva colto di sorpresa?
Sì, non credeva che la sua preoccupazione fosse così forte, tanto da aver permesso al suo amico di accorgersene.

<<Mi ha fatto piacere sapere che tieni a me.>> affermò Hiromasa, sorridendo dolcemente.
<<Chi ti ha detto che tengo a te?>> domandò in un sussurro il più basso.
<<Tu.>> l'altro continuò a guardarlo amorevolmente.

Quella parola lasciò ancora più spiazzato il ragazzo dalle orecchie a punta.
Il fattore che lo colpí di più era stata la sincerità con cui Minamoto aveva pronunciato quel “tu”.
Era vero, lui aveva sussurrato più volte la sua preoccupazione nei confronti dell'amico, ma non voleva che lui se ne accorgesse.
Minamoto non doveva assolutamente venire a sapere degli strani sentimenti che provava nei suoi confronti.

<<Seimei.>> lo richiamò Hiromasa.
Lui, senza pensarci troppo, si girò a guardare il più alto.
In un secondo, si trovò tra le accoglienti braccia di esso.
Subito, non essendo abituato a quel tipo di contatto, si bloccò sul posto, ma, quando sentí la mano destra dell'altro accarezzargli delicatamente la schiena, riuscì a rilassarsi un poco.

<<Cosa c'è?>> chiese alzando lo sguardo, incontrando lo sguardo di Minamoto con i suoi occhi dorati.
<<Grazie per avermi riportato in vita. Sono felice di poter passare ancora del tempo con te.>> sussurrò l'altro e, a quelle parole, Seimei arrossí nuovamente, questa volta un po’ più violentemente.

Sentendosi in imbarazzo, l’onmyoji abbassò lo sguardo, ma Hiromasa spostò la mano dalla sua schiena alla sua guancia, accarezzandogliela delicatamente.

<<Non mi piace questo tipo di contatto.>> mormorò Abe, ma non si scostò, godendosi, invece, il calore che il corpo dell'altro riusciva a trasmettergli.
<<Davvero? Eppure non ti stai spostando.>> disse, ridacchiando, Minamoto, non vi era malizia nella sua voce, ma solo un po’ di felicità, dovuta alla vicinanza del ragazzo con le orecchie a punta, per cui non provava più solo semplici sentimenti di amicizia.

Seimei sbuffò.
Voleva stare lontano dall'altro, ma non stava facendo nulla per evitare quella vicinanza.
Anzi, iniziava a dargli fastidio quel lieve spazio che c'era tra loro, non troppo grande, ma neanche tanto piccolo.

Si ritrovò, senza rendersene conto, a fissare le labbra di Hiromasa, che non se ne accorse, o, almeno, non lo fece fino a quando l’onmyoji non si decise ad annullare quella distanza, facendo scontrare le loro labbra.
Il più alto, anche se sorpreso, si ritrovò a ricambiare quel veloce e dolce bacio.

Subito dopo, misero fine a quell'atto, iniziando ad osservare il volto dell'altro.

<<Non so cosa farei senza di te.>> disse Minamoto, tornando a stringere il corpo del più basso a sé.
<<Questo lo dovrei dire io.>> sussurrò Seimei, poggiando la guancia destra sulla spalla del suo, ormai, più che amico.

-

<<Signor Seimei, signor Hiromasa, guardate! Questo insetto è bellissimo!>> esclamò la principessa Tsuyuko, indicando ai due un insetto che aveva trovato il giorno prima.
<<A me non piace particolarmente…>> mormorò Hiromasa, preferiva essere sincero con lei.

<<Ma se è più bello di te?>> commentò Seimei, alzando un sopracciglio divertito.
<<Sai benissimo che non è così.>> disse Minamoto, incrociò le braccia al petto e si imbronciò un poco.

Abe ridacchiò lievemente, da quando era riuscito ad esprimere i suoi sentimenti nei confronti dell'altro sembrava lievemente più felice e sereno.

<<Non ti imbronciare. Sai che mi piaci tu.>> sussurrò l’onmyoji, le labbra vicine a quelle del più alto.
Hiromasa rabbrividí per quella vicinanza, solitamente il suo compagno non era il primo ad avvicinarsi a quel modo.

Successivamente, Minamoto baciò l'altro, poggiando una mano sulla sua guancia.
Seimei ricambiò quel gesto, lanciando un'occhiata a Kuromaru, che si limitò a coprire gli occhi di Tsuyuko.

Nonostante il carattere complesso dell’onmyoji, egli era riuscito a trovare alcuni amici e la persona più importante della sua vita: Minamoto Hiromasa.
Anche il “figlio di una volpe” aveva tutto il diritto di amare qualcuno e di lottare per la sua vita, specialmente se quel qualcuno era la persona giusta per lui, come si era rivelato essere Hiromasa.

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