Di nuovo insieme

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(Questa può essere vista come una os a parte o come una continuazione di quella precedente)

Ship: AkaHaru
Personaggi: Ibuki Aka, Kurama Haruaki
Anime: Ayaka:a story of bonds and wounds

Haruaki osservò i suoi discepoli, un lieve sorriso era presente sul suo volto.
Di lì a poco, quei due ragazzi avrebbero iniziato la prima superiore.
Lui, che teneva molto a loro, ne era veramente felice ed era incredibilmente fiero di loro.

<<Kurama-sensei, come mi sta la divisa?>> domandò Chataro.
<<Vi sta molto bene.>> rispose il maggiore, sorridendo alla vista dei due con indosso le divise da liceali.

Subito dopo, il telefono di Yako squillò e lui rispose alla chiamata.
Rimase a parlare con l'altra persona per due minuti buoni, prima di riattaccare.

<<Era Yukito. Lui e Ibara ci aspettano tra un'ora all'isola Prima.>> spiegò il ragazzo, guardando il suo compagno.
<<Allora dobbiamo cambiarci e fare in fretta!>> esclamò Chataro, mentre il grigio annuiva.
Haruaki non disse nulla, era felice che i due avessero trovato degli amici della loro stessa età.

Successivamente, i discepoli si cambiarono, indossando i loro soliti abiti, e uscirono, salutando il loro maestro.

Kurama, rimasto solo, si spostò fuori dal tempio, per prendere un po' d'aria fresca.
Si accomodò su uno degli scalini, lasciandosi scappare un sospiro, e chiuse gli occhi.

In quel periodo non aveva molto da fare, le Ayaka erano un posto pacifico e non erano più apparsi Ara-Mitama di grande portata.
Per di più, Chataro e Yako erano impegnati per prepararsi alle superiori e, quando avevano tempo libero, o si allenavano o uscivano con Yukito e Ibara.

<<Haruaki.>> sentí una voce, fin troppo conosciuta, chiamarlo.
Lui aprí gli occhi, trovandosi davanti Aka, che lo osservava in piedi davanti a lui.
<<Aka? Cosa ci fai qui?>> domandò sorpreso.

Da quando Jingi era ritornato in vita, non avevano più avuto grandi litigate, ma il loro rapporto non era più lo stesso di un tempo, di quello ne era sicuro.

<<Non c'erano Ara-Mitama da pacificare oggi.>> disse il rosso.
<<E sei venuto al tempio? Da me?>> chiese il maggiore, sbattendo le palpebre.
Il più alto non rispose, sedendosi al suo fianco.

Kurama voltò la testa, per osservare il ragazzo alla sua destra.
Nonostante tutti gli anni che erano passati, Aka era rimasto sempre lo stesso d'aspetto.

<<Cosa c'è?>> Ibuki lo guardò.
<<Niente.>> sussurrò il castano.
<<Eppure sembrava che mi stessi fissando.>> commentò il minore.
Sentendo quelle parole, Haruaki abbassò lo sguardo.

Non poteva fare lo stesso sbaglio di quella volta.
Non avrebbe permesso all'altro di impossessarsi del suo cuore.

<<Senti, volevo parlarti.>> affermò, di punto in bianco, Aka.
Il più basso continuò a guardare in basso, non voleva far trasparire i suoi sentimenti.

<<Dieci anni fa abbiamo litigato e me ne sono andato. Per tanto tempo ce l'ho avuta con te e, soprattutto, con me stesso, per non essere riuscito a proteggere le persone a cui tenevo. Ho iniziato a praticare la magia nera per cercare di diventare più forte, ma, alla fine, non sono riuscito ad ottenere nulla lo stesso.>> disse, scrutando con i suoi occhi la figura dell'altro.

<<E quindi?>> domandò, a bassa voce, Kurama.
<<Ho sbagliato e l'ho capito solo quando abbiamo litigato, dopo la morte di Jingi. Ti odiavo, ma non volevo perderti.>> rispose Ibuki.

<<Perché tutte queste cose me le dici solo ora?>> chiese il castano.
<<Perché ho capito che mi stavo allontanando sempre di più dalla persona che amavo.>> affermò il rosso.

Haruaki alzò la testa di scatto, puntando i suoi occhi in quelli dell'altro.
<<Mi dispiace, ma non posso credere alle tue parole. Più di dieci anni fa ti ho aperto il mio cuore e sappiamo bene entrambi com'è andata a finire.>> disse il maggiore.

Il più alto si lasciò scappare un sospiro.
Si alzò, solo per mettersi in ginocchio davanti al primo discepolo della scuola Yanagi.

<<Sono venuto a parlarti con la consapevolezza che non mi avresti creduto tanto facilmente. L'unica cosa che posso fare è chiederti di darmi un po' di fiducia, anche se può sembrare assurdo.>> le parole uscivano dalla sua bocca con una voce dolce, ma decisa.

<<E cosa farai per farmi credere in te?>> domandò Haruaki.
<<Ritornerò ad usare la manipolazione dei flussi.>> disse Aka.

<<Davvero?>> Kurama sembrava felice, anche se sorpreso da quelle parole.
<<Farei di tutto per te.>> affermò il rosso.

Dopo quelle parole, gli occhi del castano si fecero umidi.
Tra i due era quello che riusciva a mascherare meglio i suoi sentimenti, ma, in quel momento, l'emozione era troppa e gli riusciva difficile trattenerla.

Ibuki accennò un sorriso e lo abbracciò, facendogli poggiare la fronte sul suo petto.
<<Puoi piangere quanto vuoi.>> sussurrò.
Il maggiore annuì e si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

Quando si fu calmato, Haruaki alzò la testa dal petto dell'altro, per poterlo guardare negli occhi.
Il rosso gli accarezzò la guancia destra con la mano, asciugandola con il pollice.

<<Haru, voglio credere ancora nei sentimenti che provavo dieci anni fa, perché sono gli stessi di adesso. Anzi, ora sono ancora più forti.>> disse Aka.
<<Io non sono mai riuscito a dimenticarti, per quanto ci abbia provato.>> affermò, invece, il castano.

<<Quindi possiamo riniziare da capo?>> domandò il minore.
<<Sì, va bene. Ma, la prossima volta che hai dei problemi, mi prometti di non andartene per poi tornare come utilizzatore di magia nera?>> commentò Kurama.
<<Te lo prometto.>> Ibuki accennò un sorriso.

Il più basso si sporse in avanti, verso l'altro, facendo scontrare delicatamente le loro labbra.
Il rosso le fece subito coincidere alla perfezione, baciandolo.

Erano passati dieci anni dal loro ultimo bacio, eppure la sensazione che provavano era la stessa di allora.

<<Non ho intenzione di andarmene via da te.>> sussurrò Aka sulle labbra del suo compagno.
<<Bene, perché tanto non te l'avrei permesso.>> una piccola risata scappò ad Haruaki.
Finalmente era felice.

<<Ti amo, Haru.>> disse il rosso.
<<Anch'io.>> rispose il maggiore, unendo di nuovo le loro labbra.

Amore, odio, dolore, solitudine, rammarico, impotenza.
Questi erano i sentimenti e le emozioni che avevano caratterizzato il loro rapporto.
Si erano amati, lasciati, odiati, ma, cosa più importante, ora si erano ritrovati e non si sarebbero più allontanati dall'altro.

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