Brioschi

310 9 0
                                    


"E ti vorrei parlare
Ma mi mangerei le parole
Continuò a bere vodka e schweppes
Magari il primo passo lo fai te"

Franco126

@Rachel.Romero stories

Rachel era sul ciglio di una delle strade solitamente più trafficate di Madrid, ma quella sera, dato l'orario, non si vedeva quasi nessuna macchina percorrerla facendola sentire più sola ed abbandonata che mai

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Rachel era sul ciglio di una delle strade solitamente più trafficate di Madrid, ma quella sera, dato l'orario, non si vedeva quasi nessuna macchina percorrerla facendola sentire più sola ed abbandonata che mai. E mentre se ne stava lì in piedi, con la borsa ben stretta tra le mani così in caso da poter diventare un'arma, aspettava con ansia l'arrivo di Marc, che in verità quella sera mai arriverà a prenderla.
Niente di sorprendente in fondo, quei due si incontrano sempre in modi strani e totalmente casuali dove c'è sempre sotto lo zampino del pilota della Honda, che quella sera inviò lui stesso Carlos a recuperarla, perchè stranamente la sua macchina non ne voleva sapere di partire.

Rachel non si stupì più di vedere quella Ferrari rossa comparire da infondo alla strada puntando proprio il parcheggio libero davanti a lei. Anche se, quella sera, Carlos era proprio l'ultima persona che avrebbe voluto vedere, dato com'era andata la serata.
"Mi devi una spiegazione"
Abbassò il finestrino regalandole subito un'occhiata truce nella quale però si leggeva lo stesso la sua preoccupazione impossibile da nascondere.
"lo so"
Ci mise un pò ad entrare in macchina con lui, perché sapeva bene che i suoi vestiti puzzassero ancora di alcol, l'alcol che il suo amico le aveva appositamente buttato addosso per rovinarle il vestito.
Carlos la osservò preoccupato vedendola spaesata ed impaurita e così mise da parte la sua rabbia e scese dalla macchina per avvicinarsi cautamente a lei. Sapeva bene di dover stare attento, perchè bastava poco per farla mettere sulla difensiva.
Le afferrò il capo tra le sue mani avvicinandola a sé per poterle lasciare un bacio tra i capelli e cullarla tra le sue braccia.
"Cos'è successo Ranocchia?"

"Sono uscita con Lucas questa sera, voleva andare in questa discoteca e mi ha chiesto di accompagnarlo e siccome Marc mi ripete sempre di essere come un topo da biblioteca, ho accettato...ma non avevo capito le sue vere intenzioni, pensavo fosse un'uscita in amicizia"

Gli occhi di Carlos subito si spalancarono di scatto mentre stringeva la presa sul viso di Rachel, arrabbiandosi al solo pensiero che qualcuno avesse potuto farle del male.

"Estas bien? Giuro che se ti ha toccata anche solo con un dito"
"Tranquilo, Ho troncato tutto sul nascere dicendogli di essere interessata ad un'altro"
Il cuore del ragazzo perse un battito a quelle parole perchè avrebbe tanto voluto che lei aggiungesse qualcosa a quella frase, qualcosa tipo il suo nome.
"Quindi non ti ha fatto niente quello stronzo?"
"Mi ha solamente buttato un cocktail addosso"
"Quindi ti ha rovinato il vestito?"
"Si, ma fa niente"
Carlos non era della sua stessa idea,ma non disse niente. Le diede un altro bacio sulla fronte aprendole poi la portiera dell'auto.
"Non voglio rovinarti i sedili"
Rachel osservava quei sedili in pelle chiari con paura. Era così bella la sua auto, non voleva rovinarla.
"Li laverò"
"Li laverai? Ma tu sei matto, non è così semplice e..."
"Cosa devo fare per farti entrare in macchina?"
Si appoggiò alla portiera con un braccio mettendosi proprio davanti a lei che gli sorrideva con uno sguardo di scuse.

Il problema si risolse non in poco tempo. Ovviamente non riuscì a convincerla ad entrare normalmente, ma dovette darle una sua felpa da mettere sul sedile e poi un'altra, dovette insistere anche per questo, per fargliela indossare dato che erano in pieno novembre.
Mentre Carlos guidava per le strade deserte, il silenzio regnava su tutto, ma anche se non stavano parlando, lui in qualche modo le dava conforto, tramite la sua mano posata sul suo braccio che lo accarezzava lentamente.
Quel contatto a dire la verità serviva anche a lui, perchè c'era un'altro motivo per il quale era venuto a prenderla.
Un qualcosa che si teneva dentro da tanto.

Arrivarono davanti casa di lei, ma nessuno dei due si mosse.
"Gracias, por todo"
Esalò in un sospiro tremante quando capì che era tempo di andare, perchè erano le quattro di notte ed aveva già dato troppo fastidio a Carlos.
"Rachel"
La richiamò prima che potesse aprire la portiera.
"Prendo le felpe così te le lavo e poi te le riporto, è il minimo che possa fare. Ti dovrò anche un caffè e..."

"Rachel, tengo que decirte algo"

Era la seconda volta durante la serata che l'aveva interrotta, sapendo di dover bloccare la sua parlantina, prima di perdere l'attimo di coraggio.
"Ah"
Si sedette nuovamente sul sedile con le mani in grembo e l'aria ancora più agitata di prima.

Carlos strinse le mani sul volante fino a far diventare le nocche bianche e senza lasciar mai la presa, glielo disse finalmente:" Ho lasciato Isa"
Si udì nell'abitacolo il groppone di saliva di Rachel scenderle a fatica in gola dopo la notizia scioccante che aveva appena sentito.
No, non credeva alle sue orecchie.
"no entiendo"
Balbettò, avendo bisogno di sentirselo dire un'altra volta prima di crederci realmente. La sua fantasia a volte le giocava brutti scherzi, quindi era meglio accertarsi della cosa al meglio.
"he dejado Isa"
Ripeté in spagnolo sottolineando ancora una volta il concetto.

"Perchè?"
"Penso di non amarla più"
"estas bien?"
"creo que si"

Avrebbero voluto, ma sopratutto dovuto, finire quella conversazione, ma non era il momento adatto. Erano le quattro di notte di un sabato sera, Rachel era mezza ubriaca e Carlos ancora abbastanza arrabbiato con l'amico di lei.

Non era ancora il loro momento, ma ci sono così vicini.

Entrambi guardarono l'orario sul cruscotto della macchina capendo di doversene andare.
"Ne parliamo in questi giorni?"
Gli chiese speranzosa di andare in fondo a quella questione.
"Claro"
annuirono entrambi.

Le dita tremanti di Rachel afferrarono la maniglia per l'ultima volta quella sera, ma prima di uscire dalla macchina si sporse a lasciargli un bacio sull'angolo della bocca.
"Buona notte Rospito"
"Noches Ranocchia"
E se ne andò via portando con sè una scia di dolce profumo.

Carlos aspettò che la porta di casa sua si chiudesse e di vedere le luci del salone accendersi, per poi tornare a casa, con il cuore un pochino più leggero.

Siempre has sido tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora