Paracetamolo

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"E adesso che mi prendi per la mano
Vacci piano
Che se mi stringi così
Io sento il cuore a mille"
Calcutta

Rachel non era mai stata così contenta da tempo. Questa mattina quando scese dall'aereo con la sua valigia pesantissima, nonostante dovesse rimanere in Belgio per soli due giorni, esattamente quando le sue dita sfiorarono la maniglia del suo trolley, un sorriso si stampò sul suo volto e non si affievolì mai durante il resto della giornata, anzi aumentò a dismisura non appena mise piede nella hall dell'hotel dove Carlos le aveva dato appuntamento.

Dopo ore di viaggio di aereo ed in macchina, qualsiasi persona sarebbe stata stanca morta ed invece le bastava il pensiero di quello spagnolo per non pensare ad altro.

"Ranita!"
Non si era neanche accorta della sua presenza per quanto si fosse persa ad osservare gli arredi di quell'hotel di lusso, poi improvvisamente quel profumo la circondò come fecero anche le possenti braccia del pilota dietro di lei.
"Sei finalmente arrivata, l'aereo ha fatto tardi?"
"No, ho trovato traffico in strada, in verità"
Posò inconsciamente la testa sopra la sua spalla godendosi quel momento che le sembrò durare in eterno, ma allo stesso tempo troppo poco. Ma Carlos doveva staccarsi da lei.

"Sarai stanca, ti accompagno in camera?"
Lo spagnolo avrebbe desiderato rimanere in quella posizione per il resto della sua vita a dire la verità,, ma non lì, non in mezzo alla hall di quell'hotel circondati da giornalisti. Rachel era una cosa così preziosa per lui che doveva necessariamente salvare dal gossip e da tutto lo schifo annesso.
Le diede un bacio sulla tempia prendendo in una mano la valigia pesante e nell'altra la mano di lei per portarla davanti alla stanza che aveva prenotato.

Il corridoio era lunghissimo, Rachel con tutta se stessa sperò che la stanza di Carlos fosse quella posta proprio accanto alla sua.
"Eccoci qua"
Aprì la porta ed entrò subito seguito dalla ragazza.
Una volta entrati, si sistemarono ai lati opposti della stanza, Carlos per studiare la ragazza ed invece lei per ammirare la stanza.
Rachel era così sbalordita dalla bellezza di quella camera, non che non sia abituata a camere di lusso, quando viaggiava con Marc per il mondo andavano spesso in hotel lussuosi, ma altrettante volte rimanevano in van.
Adorava, detto sinceramente, molto di più la seconda opzione per vivere a pieno la vita del paddock.
Una vita di caos, di adrenalina e amicizia.
Si ritrovò a sospirare pesantemente a causa di diversi bei ricordi che le attraversarono la mente come un fiume in piena.

"Rachel?"
Scosse la testa freneticamente per tornare da lui.
"Estas bien?"
Carlos, preoccupato, lasciò immediatamente il trolley correndo da lei.
L'abbracciò come poco prima, ma il significato era ben diverso. Prima non era riuscito a contenere la felicità di rivederla, adesso invece vorrebbe toccare a mani nude ogni suoi pensiero in testa.
"Sto bene Carlitos, no te preocupe"
Posò i palmi sul petto solido di lui. Percepì tutta la sua preoccupazione in quel contatto.
"Vuoi che ti vada a prendere qualcosa? Una tachipirina, un bicchiere d'acqua, qualcosa da mangiare?"
"Sto bene!"
Rise di gusto.
"Dormirò un pochino, credo"
Sussurrò osservando quel morbido letto dietro di loro.
"Va bene...allora ci vediamo domani mattina?"
Ogni volta che si staccava da lei sentia così tanto freddo da non riuscire a spiegarselo, come se ogni volta si ritrovasse in pieno inverno, nonostante fosse fine luglio.
"Certo, mi devi un giro del paddock"
Gli fece l'occhiolino guardandolo allontanarsi da lei ed andarsene via, non prima di averle ricordato gli orari di domani. Si salutarono sbrigativamente, donandosi però con gli occhi un saluto diverso, prima che quella pporta si chiudesse separandoli.

Rachel non disfò neanche la valigia, quella famosa stanchezza era arrivata, si sedette allora sul letto e non appena toccò il cuscino, si addormentò.

Siempre has sido tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora