Niente canzoni d'amore

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"Passiamo il resto della vita assieme questa sera
La vita è stare con te a letto tutto il resto è attesa"

Elodie

La notte era scesa già da un pezzo, ma la casa era tutto meno che silenziosa. In fondo con i fratelli Marquez era impossibile che ci fosse un attimo di silenzio che subito una risata fragorosa risuoni nell'aria.

Invece, quei due ragazzi, erano più soli e silenziosi che mai. Entrambi appena dopo cena, a breve distanza uno dall'altro, se ne andarono in camera con la scusa di sentirsi poco bene a causa del freddo preso. Si rifugiarono in camera, accesero il camino ed entrambi studiarono quel fuoco scoppiettare e la stanza colorarsi di rosso, illuminata solo dalla luce del focolare.

Quel rosso a Rachel le ricordava Carlos, non dandole mai un attimo di tregua dal ricordo di ciò che era accaduto tra quei due, poche ore prima. Al contempo al ragazzo il fuoco le ricordava la passione bruciante che aveva assaporato in quella sauna.
Non riuscivano a smettere di pensarsi.
Non volevano smettere di pensarsi.

Lei chiuse gli occhi sentendo il calore sul viso, la sua mano inconsciamente tracciò una linea immaginaria dal suo mento, al suo collo, fino al suo seno che lui poco prima le aveva accarezzato.

"Cazzo"
Urlò disorientata ed evidentemente eccitata.
Pensò di farsi una doccia per schiarirsi le idee, ma no, forse, non era una buona idea.
Iniziò a camminare per la stanza, ininterrottamente, percorrendo in quei pochi metri la stessa distanza di una maratona.
Ragionare, non riusciva a ragionare, perchè la sua ragione era offuscata dal desiderio di avere finalmente ciò che aveva sognato.

"Ma perchè sei ancora qui da sola?"
Si domandava.
E camminava, camminava, camminava.

La verità è che aveva paura. Paura che tutto poi si sarebbe fermato solo a quello, che la sua amicizia con Carlos potesse rovinarsi dopo ciò, paura che il ragazzo avesse solamente bisogno di una scopata e che non provasse ciò che invece bruciava nel suo petto.

Rachel preferiva avere solamente l'amicizia di Carlos che non avere più nessun rapporto con lui.

Poi però si ricordò delle parole che gli aveva detto Marc, quando la stava spingendo a superare questa paura, perchè ciò che si è sempre desiderato può essere dietro l'angolo, ma se uno non rischia, non potrà mai vedere quanto ci era andato vicino.
E così decise. Era tempo di chiarire questi sentimenti una volta per tutte.

Spense il fuoco ed uscì dalla propria stanza, marciando a grandi falcate verso la porta del pilota Ferrari che in quel momento si era sdraiato sul letto alle prese con il secondo problemino della giornata, causato questa volta solamente dal ricordo di lei.
"Carlos? estas ahì?"
Domandò con voce debole, ma figurarsi se lui potesse non sentirla. Riconoscerebbe la sua voce anche circondato da una folla, nel bel mezzo di un concerto rock.

"Soy aquì"
Disse mentre apriva la porta ritrovandosela davanti in tutta la sua bellezza.
"Posso entrare?"
"Certo"
Si accomodò dove poco prima era seduto lui, che in questo caso preferì rimanere in piedi avendo paura di una possibile reazione del suo corpo causata dalla vicinanza con lei.
Si studiarono.
Si mangiarono con gli occhi e quando Carlos ci rilesse la stessa passione di prima, fece un passo verso di lei, poi un'altro, un'altro ed un'ultimo, finchè non furono uno di fronte l'altro.
Le dita di Rachel si allungarono verso i suoi capelli ed iniziarono a giocarci facendolo andare ai matti.

"Dime que no serà la primera y la ultima véz"
Lo pregò con gli occhi lucidi.
Carlos scosse la testa inginocchiandosi così da arrivare alla sua stessa altezza.
"Non credo che potrei più fare a meno di te"
Sussurrò mentre le lasciò un bacio sul naso, poi sulla fronte, poi sulla guancia e quella scia di baci divenne infinita.
Con una leggera spinta la fece cadere sul letto e subito il suo corpo la sovrastò con attenzione a non farle male.

Siempre has sido tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora