Acqua tonica

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"Perchè la paura nel grosso dei casi
Può esser motore
O può essere freno"

Ernia, Geolier

Pov Rachel

Come mi sono sentita quando ho visto Isa entrare dentro l'hospitality Ferrari? Male.
All'improvviso ho smesso di respirare.
Dovetti lottare contro i miei polmoni per tornare a farli funzionare.

Mi sembrava uno scherzo, mi aspettavo che uno tra i due piloti mi dicesse: Hey Rachel ci sei cascata!
Ma Isa purtroppo era vera, lì in carne ed ossa e subito Carlos corse da lei. Riuscii a scorgerli dietro la pianta, lo spagnolo stava tentando di nascondersi, ma non ci era riuscito un granchè. Ho visto come l'aveva stretta a sè, consolata, le aveva lasciato un bacio sulla fronte mentre continuava ad accarezzarle la guancia.

Poco dopo sono scappata via, tutta quella pressione stava iniziando a starmi stretta e non volevo iniziare una lotta di sguardi con la fidanzata di Carlos, avevo altro a cui pensare. Poi sono scappata via come una codarda correndo tra le braccia di Marc, che curò le mie ferite, come sempre.

Con Carlos non mi sento da allora. Quella sera stessa mi arrivò un messaggio da parte sua per sapere se fossi tornata a casa e se stessi bene, mi limitai a dirgli di sì senza aggiungere nessun altro dettaglio. Da quel momento in poi la nostra chat rimase invariata. Sia su whatsapp sia su Instagram. Non ci sentimmo per un bel po '.

Passarono due mesi e la mia vita era cambiata radicalmente nel frattempo. Trovai lavoro, finalmente, in un azienda.
Mi concentrai solo su quello ed anche sulle gare di Marc ed Alex, nulla più.
Sapevo, però, che quella distanza tra me e lui non poteva durare per sempre, perché stava iniziando a pesarmi ogni giorno sempre di più. In passato era già successo che non ci sentissimo per anche più tempo, ma adesso era diverso.
Sentivo che io e quello scemo eravamo più vicini che mai, stavo iniziando a credere che le mie speranze potessero diventare realtà.

Così, un venerdì sera, appena uscita dal lavoro, mentre ero in metro, presi il telefono ed aprii la sua chat.
Iniziai a scrivere un messaggio che stava diventando troppo lungo e confuso, decisi allora di cancellare tutti i pensieri che avevo scritto, riponendo subito dopo il cellulare in tasca.
Era arrivata la mia fermata.
Scesi e corsi dentro casa stanca morta. Come ogni sera, mi buttai sotto la doccia calda e poi mi sdraiai sul divano con il mio cane accanto.
Posai la testa sul cuscino e mi addormentai.
Stavo beatamente sognando quando il campanello suonò improvvisamente. Sobbalzai di scatto correndo ad aprire.

"Hola Ranita"
Sistemai gli occhiali da lettura che avevo sul naso, pensando di aver visto male eppure lui era davvero davanti a me. Come suo solito compare dal nulla spuntando davanti casa mia con quel sorriso mozzafiato e quella faccia da schiaffi.
"Carlos, qué haces aquí?"
"Te estoy buscando"
"Y porque?"
Lui non rispose. Mi chiese con gli occhi di poter entrare in casa ed io acconsentii spostandomi leggermente per farlo passare. Biscuit subito gli corse incontro saltandogli addosso. Cane traditore.
"Ti devo una gita guidata a Madrid. Oggi, sai, è una bella giornata, non fa troppo freddo e la città è così bella di sera. Ho pensato che fosse l'occasione perfetta per fare un giro insieme"
Rimasi a braccia incrociate in mezzo al mio salotto, ancora mezza intontita dal mio pisolino e totalmente indecisa su cosa fare. Mi dicevo in testa di ricordare quanto fossi ancora arrabbiata con lui, ma l'altro lato del mio cervello mi stava sottolineando, invece, quanto mi avrebbe fatto bene accettare quella richiesta.
Lui si alzò da terra dopo aver accarezzato il mio cane e mi sorrise e tutto andò a puttane.
Sbuffai.
"Dammi un attimo, devo cambiarmi"
Corsi su per le scale mettendo le prime cose che trovai. Sistemai il trucco che era un pò colato, mettendo un'altro pò di mascara e di matita sulle labbra e poi tornai da lui.
"Porterò biscuit con noi"
Misi in chiaro.
"Va bene, basta che lo porto io al guinzaglio"
Annuii poco convinta uscendo fuori di casa. Prima di scendere le scale, mi fermai, guardando indietro. Si era fermato sulla soglia della porta imbambolato.
"Vieni o no?"
"Certo"
Feci finta di niente e continuai dritta.

Siempre has sido tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora