Nessuno vuole essere Robin

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"Come mai sono venuto sta sera?
Bella domanda..."
                                               Cesare Cremonini

@Rachel.Romero

Era un tranquillo mercoledì pomeriggio

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Era un tranquillo mercoledì pomeriggio.
Rachel era rinchiusa dentro casa sua in compagnia solamente di un libro e del suo cane.
Era seduta accanto alla finestra così da poter sentire il lieve rumore della pioggia che stava scendendo su Barcellona da inizio giornata.

Un piccolo quadretto perfetto di pace e tranquillità.

Ad un certo punto però, un ombrello colorato che si dirigeva verso la sua porta di casa con chissà chi sotto di esso, catturò immediatamente la sua attenzione facendogli chiudere a malincuore il suo amato libro.

Suonò il campanello.

Il suo cane non tardò ad alzarsi e correre di sotto per abbaiare alla porta chiusa.
"Chi è?"
Chiese titubante cercando di capire guardando nella serratura della porta.
"Sono Carlos!"
Perse un battito.
Non si aspettava di certo una sua visita, però forse aveva già capito il motivo per il quale era venuto.

Aprì immediatamente la porta trovandoselo davanti.

Aveva i capelli così bagnati da gocciolare a causa di tutta l'acqua che aveva preso, ma sembrava non importargli per niente.
"Tu! Ranocchia, Mi hai portato fortunata cazzo!"
Rachel in un nano secondo si ritrovò sospesa in aria tenuta saldamente dalle forti mani di Carlos.

Rise divertita.

"Te l'avevo detto io. Ho occhio per queste cose!"
Gli fece l'occhiolino aspettando con pazienza di esserà rimessa giù.

Rachel soffre di vertigini, ma non disse nulla a Carlos, voleva godersi quella bella sensazione.

Quando ritoccò terra i loro nasi si scontrarono per quanto fossero vicini.
Una gocciolina cadde dai capelli di lui sopra il suo viso.
Il ragazzo si sbrigò ad asciugargliela delicatamente.

"Vedi, ogni tanto dovresti ascoltarmi, non dico sempre cazzate"
Scherzò non spostandosi di un centimetro da quella posizione.

Sentiva il suo respiro caldo sul collo ed il suo profumo addosso, come quella sera, quando le diede la sua giacca.

"Di questo ne ero certo anche prima"
Chiuse gli occhi sentendo le dita di Carlos accarezzargli nuovamente la guancia bagnata, poiché un'altra goccia le bagnò il viso.
"Ti devi cambiare, prima di prendere una broncopolmonite"
Si allontanò leggermente da lui.

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