Al giusto momento

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La vacanza letteralmente volò ed arrivato il momento per Carlos di tornare a casa e poi subito ripartire per il Bahrain.

Era strano per lui questo nuovo inizio di stagione, perché aveva scoperto da poco che l'anno prossimo non indosserà più il colore rosso. Lascerà la Ferrari alla fine di quest'anno per andare chissà dove.
Da una parte è una spinta in più per mostrare a tutti quanto si sono sbagliati, quanto meritava quel posto, dall'altro lato...ha fatto dannatamente male.
Carlos adorava far parte della Ferrari e di ciò che comporta come i tifosi, il sostegno, le gioie. Senti un intera nazione, una lunga storia sulle tue spalle ogni volta che entri dentro quella macchina.
Delle volte aveva veramente creduto di poterci rimanere per sempre, fino alla fine della sua carriera.

Non potrà mai dimenticare la sua prima vittoria con la rossa. Mai.
Ma il destino non ha voluto che quel sogno continuasse e lui è pronto ad iniziare una nuova avventura.

Scese dall'aereo venendo subito inondato dal vento caldo di quella serata in Bahrain. Prese, in poco tempo, possesso delle sue valigie e si diresse verso il suo taxi che lo stava aspettando. Nel mentre che girava per le strade della città diretto verso il suo lussuoso hotel, decise di chiamare Rachel che subito gli rispose.

Era in compagnia di Marc quella sera, erano andati a cena nel loro solito ristorante insieme ad Alex e Gemma.
Carlos fu felice di sentirla divertita e spensierata sentendosi sollevato che almeno lei stesse bene.
Gli mancava già. Non era potuta venire a causa del lavoro, ma gli aveva promesso di provare ad esserci alla prossima.
Parlarono per un pò, ma ad un certo punto la stanchezza iniziò a farsi sentire di brutto e le augurò la buonanotte.

@Carlossainz55 stories


Entrò nel paddock con accanto il suo manager mentre sentiva gli occhi addosso più che mai. Dopo la notizia di Hamilton in Ferrari al posto suo, l'attenzione dei media si era spostata su di lui e sul suo futuro incerto. Ogni santa volta gli chiedono di dove andrà, di come l'aveva presa, se ne avesse mai saputo qualcosa a riguardo e lui si limitava a dare delle brevi risposte senza far trasparire nulla.
Iniziò un lungo mercoledì per lui, con diverse interviste tutte uguali. Incontrò anche Charles. Durante quegli anni passati insieme aveva iniziato ad affezionarsi sempre di più al monegasco fino a considerarlo come una specie di fratello. Stavano sempre insieme quei due e sempre ridevano come matti. Gli mancherà anche quello, averlo come compagno di squadra, poter condividere quei momenti con lui.
Già in passato gli era capitato di provare quel senso di nostalgia quando aveva lasciato la McLaren e Lando, ma questa volta la sensazione era diversa, forse, più intensa.
Pranzò insieme a Charles ed al team, non toccarono mai quell'argomento fortunatamente.

Il giorno dopo, giovedì, fu letteralmente uguale e mentre Carlos insultava mentalmente tutti quei giornalisti che si accanivano contro di lui, il suo pensiero vagava ad una figura precisa che lo calmava.
Non aspettava altro che l'arrivo della sera per sdraiarsi a letto, far partire una videochiamata ed osservarla anche se attraverso uno schermo.

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