"Taehyungie, Hari, come procedono le prove? Non vediamo l'ora di vedervi sul palco".
La zia Cho, tamponandosi le labbra col tovagliolo, si rivolse al nipote e alla sua ragazza, seduti sul lato opposto della tavolata.Taehyung smise di tagliare la carne e sollevò lo sguardo verso di lei. Cercò di non guardarle la sbavatura del rossetto rosso che le percorreva la ruga all'angolo della bocca. "Bene, zia. Sono giorni che proviamo ormai". Le rispose con un sorriso, stringendo sul tavolo la mano di Hari. "Proprio così, Tae diventa ogni giorno più bravo!". Disse la ragazza.
"Non ne dubito! Deve aver ripreso dal nonno. Col violino era ineguagliabile!".
"Oppure dalla madre, ancora ricordo come fosse brava col flauto. Sono sicuro che deve a lei la sua vena artistica".
Aggiunse lo zio Beomseok, seduto accanto al signor Kim, che a quel punto intervenne. "Sì, Taehyung è sempre stato portato per la musica. Sebbene abbia impiegato un po' di tempo per capire la sua strada".
"Esattamente, le lezioni di violino sono state miracolose per lui... ha lasciato perdere la chitarra e quella sua band". Concluse la signora Kim ridacchiando, seguita da tutta la famiglia.Taehyung stirò un sorriso accondiscendente, mentre tornava a guardare il suo piatto, decisamente più interessato agli spinaci che stava mangiando.
"Hari, cara, ricordi quando venne da me annunciandomi che era entrato in una band?! Voleva fare il cantante! C'eri anche tu, vero? Sarà stato quattro anni fa...".
"Due, mamma". La corresse sottovoce Taehyung, mentre Hari le annuiva."Ero sicura che un giorno ci avremmo riso tutti quanti insieme e, infatti, eccoci qua!".
La signora Kim continuava a ridere insieme agli altri parenti. Taehyung si portò il bicchiere alle labbra e fece grandi sorsate del suo vino rosso."Vedo che questo spirito ribelle ancora permane! Che capelli esubaranti Taehyungie!".
"Esuberanti! Sì! È quello che gli ho detto anch'io". La signora Kim interruppe la zia Cho forse troppo bruscamente, con un tono di voce eccessivamente alto.
Taehyung trattenne una risata.
Esuberante non era proprio la parola usata dalla madre giorni prima, quando era tornato a casa dal pomeriggio trascorso con Jungkook. E il sorriso che pavoneggiava ora non era per niente simile all'espressione adirata e disgustata che aveva contorto il suo volto alla vista del figlio."È proprio un ragazzo divertente. Un blu così eccentrico! Come mai questa scelta, caro?". Taehyung tornò a guardare la zia, che, trepidante, aspettava una risposta.
"Beh... ho perso una scommessa con Jungkook, un mio... amico. Ma suppongo che, in fondo, volevo solo sorprendere mia madre". Finì con un sorriso diretto alla signora Kim.Probabilmente solo lui colse lo sguardo velenoso che ricevette in risposta. A interrompere i due e a salvarli da un disastroso litigio fu il padre.
"Jungkook... tua madre me ne ha parlato. Tu conosci questo ragazzo, Hari?".
La ragazza si schiarì la gola. "Non ho avuto occasione di parlarci come ha fatto Tae. Quindi non direi".Il signor Kim prese a abbottonarsi i polsini della sua camicia immacolata.
"È molto gentile da parte tua aiutare chi è in difficoltà".
Taehyung aggrottò la fronte e guardò il padre confuso.
"Taehyung è sempre stato un ragazzo gentile, che ha fatto stavolta?". Chiese curioso Beomseok, riempiendosi il piatto di patate per la terza volta."Lo ha accompagnato in ospedale. Molto caritatevole. Sapevo che non poteva frequentare un ragazzo così se non per un gesto di... carità, sì. Sapete, Jeon Jungkook non è in una situazione economica molto... rosea".
Taehyung gelò. Non ascoltò le risposte dei suoi parenti. Poteva percepire la risata di Hari o le voci degli zii che lo elogiavano. Qualche commento della madre. Ma lui guardava unicamente suo padre, che ricambiava lo sguardo con aria di sfida. Come faceva a sapere quelle cose? Li aveva fatti pedinare?
Aveva anche indagato su Jungkook... probabilmente suo padre conosceva più cose sul corvino di quante ne sapeva lui. Per il resto della serata non aprì bocca. Alle domande dei suoi zii rispondeva Hari prima ancora che lui realizzasse che gli stavano parlando.Dopo che gli zii si erano già congedati, Hari salutò tutti per andare a casa e Taehyung l'accompagnò alla porta.
"È stata una bella serata, no? È andata bene". Gli disse con un sorriso allegro.
Lui si chiese come fosse possibile non vedere l'enorme angoscia che provava in quel momento, come ogni volta che trascorreva del tempo con la sua famiglia. Forse era davvero bravo a fingere, se neanche la sua ragazza se ne accorgeva. Probabilmente, il fatto che non ci sia stata alcuna discussione o lite rendeva davvero questa serata un successo. Solo perché lui si era morso la lingua e aveva evitato di rispondere male a tutti.
Ma ad Hari non disse nulla di tutto ciò, l'aveva resa felice in questo modo, del resto. Si limitò a sorriderle e a stamparle un leggero bacio sulle labbra.
"Buonanotte Tae. Ti amo".
"Anch'io. A domani".Si girò per andare in camera sua ma si sentì chiamare dalla madre. Tornò quindi in sala da pranzo dove i suoi genitori stavano sorseggiando un goccio di liquore, ancora seduti mentre i domestici sparecchiavano.
"Taehyung, questa sera sei stato perfetto. Hai fatto un'ottima impressione davanti ai tuoi zii". Si complimentò la madre.
Taehyung rise scuotendo la testa.
"Che ti prende ora? Ti sto dicendo che sono fiera di te".
"Non ho parlato per tutta la sera. È così che ti rendo fiera? O che faccio una buona impressione?". Le rispose alzando la voce.
Il padre sbatté la mano sul tavolo.
"Taehyung. Non usare quel tono con tua madre".
Taehyung si passò le mani tra i capelli, respirando affondo per calmarsi. Si rivolse al padre. "E tu? Non devi dirmi niente?".
Venne ignorato. "Ti ho fatto una cazzo di domanda".A quel punto il signor Kim lo guardò. Si alzò e in due passi gli fu davanti, a pochi centimetri di distanza. "Ricorda con chi stai parlando".
"Prima rispondimi. Perché hai cercato informazioni su Jungkook?".Il padre prese a sistemargli il colletto della camicia, lisciandogliela sulle spalle e lungo le maniche.
"Mi piace avere tutto in ordine. Tenere tutto sotto controllo. E quel ragazzo...". Storse il naso, quasi disgustato. "Conosco la sua reputazione, quello che fa e anche in che guaio si è cacciato".Taehyung si accigliò, il suo cuore che accelerò nel petto. "Quale guaio? Che intendi?".
Il signor Kim fece una risata sarcastica. "Adesso non ti dispiace più di tanto che io mi sia informato, non è vero?".
"Caro, di che si tratta? Non me ne avevi parlato l'altro giorno". Anche la signora Kim intervenne.Il marito rispose guardando il figlio. "È sommerso dai debiti. È invischiato in dei giri di droga. Cocaina".
La signora Kim sobbalzò mentre Taehyung gelò sul posto. Non poteva essere vero. Jungkook... era tutto ma, ma non questo.
"No, stai mentendo. Non può essere-". Si bloccò.
Eppure. Le ferite, i lividi, il bisogno disperato di soldi. Era davvero dipendente? Lo era stato?
Un dubbio devastante, poi una dolorosa consapevolezza lo attraversarono. Non finì la frase, non riusciva a parlare.
"Non ne avevi idea, eh? Beh, ora lo sai. Comportati di conseguenza".
![](https://img.wattpad.com/cover/343354730-288-k853115.jpg)
STAI LEGGENDO
A million little reasons • Taekook
FanfictionA Taehyung sono bastate poche note per ammaliare Jungkook, l'irresistibile playboy della Seoul University. Ma sarà altrettanto facile per Jungkook conquistare Taehyung (dichiaratamente etero, fidanzato e a lui ostile)?