Capitolo 37

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Jungkook cliccò su Condividi e pubblicò l'ennesima storia della serata.
Era accasciato su un divanetto, a osservare in disparte le persone ballare e divertirsi.

Doveva sembrare uno di loro, agli occhi dei suoi followers, ma in realtà aveva semplicemente placcato degli sconosciuti, scattando selfie e registrando video in cui rideva e ballava insieme a loro.

Dopo di che, aveva ignorato ogni domanda o tentativo di approcciarlo da parte di quei ragazzi.

Si era quindi isolato da tutti per aggiornare il suo profilo Instagram e per fissare intensamente la lista delle visualizzazioni delle sue storie, ricaricandola ogni minuto.

Finalmente vide comparire il nome di Taehyung, ma non provò la soddisfazione in cui aveva sperato.
Con un sospiro, lasciò cadere il telefono sul suo addome.

In realtà, il suo obiettivo era stato quello di ubriacarsi per davvero, conoscere nuove persone per davvero e rispolverare la sua fama di playboy, accantonata sino a quel momento a causa di Taehyung.

Tuttavia, attuare questi propositi era stato più difficile del previsto... un solo sorso del suo drink lo aveva nauseato, così come le occhiate lascive che gli erano state rivolte da diversi ragazzi.

Decise semplicemente di fingere, per poi tornare a casa ancor prima che arrivasse la mezzanotte.

"Ecco l'anima della festa". Yoongi si lasciò cadere accanto a lui sul divano.
"Che ci fai qui?", gli chiese Jungkook, senza girarsi a guardarlo.

"Ho visto quanto ti stavi divertendo e ho pensato di unirmi a te e ai tuoi nuovi amici...".

A quel punto il più piccolo si voltò verso di lui. "Hai visto bene... mi sto divertendo da matti", mugugnò, stropicciandosi gli occhi con le mani chiuse a pugno.

Yoongi annuì lentamente e portò anche lui lo sguardo davanti a sé, sugli altri tavoli e sulla pista.
"Anche gli altri stanno arrivando".

Jungkook corrucciò le sopracciglia. "Gli altri chi?".
"Jimin, Jin, Nam. E Taehyung".

Il corvino si staccò dallo schienale, sedendosi dritto. Appoggiò i gomiti alle ginocchia.
"Come lo sai? Non hanno scritto niente sul gruppo...".
"Li ho chiamati io... non vogliamo che tu sia solo".

Jungkook rise, scuotendo la testa.
"La state facendo molto tragica. Ho rotto con uno dopo neanche un mese che stavamo insieme...". Gli passò un braccio attorno alle spalle. "Non è la fine del mondo".

Yoongi annuì ancora. "Non fingi solo su Instagram, allora".
Jungkook alzò gli occhi al cielo, staccandosi dal più grande e sciogliendo quel mezzo abbraccio.
"Se vuoi davvero che sia sincero... lasciati dire che non mi va molto di vederlo. Hai sbagliato a chiamarlo".

"Non l'ho chiamato io. Jimin ha trascorso tutto il pomeriggio a scegliergli i vestiti per stasera... non gliel'ha chiesto Taehyung, ovviamente.
Sai com'è fatto Jimin...
Ma comunque voglio dire che Taehyung sarebbe venuto a prescindere".

La musica si fece più movimentata e i tavoli si svuotarono, mentre la pista iniziava a riempirsi sempre di più.
Jungkook e Yoongi rimasero seduti in silenzio.

"Prima ho chiamato i miei", proruppe Jungkook.
"O meglio, ho chiamato mio padre... Gli ho detto che è tutto risolto e che deve scordarsi di Jackson".
Chiuse gli occhi, prima di aggiungere velocemente: "Jackson è... quello che mi ricattava e che vendeva la coca a mio padre".

Yoongi lo guardò e basta.
Jungkook proseguì: "Ha pianto e si è scusato ma... Io non ho risposto niente. L'ho sentito piangere per un po' e poi ho riattaccato, senza neanche salutarlo".

A million little reasons • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora