Capitolo 32

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"Hanno letto i messaggi?".
"Sì, ma non penso vengano", rispose Namjoon, rivolgendosi a Yoongi.

Non appena tre paia di occhi confusi si girarono verso di lui, si sentì in dovere di spiegarsi meglio.
"Ieri hanno avuto il loro primo appuntamento e non è andato molto bene...".

Jimin subito si sporse in avanti, provocando un rumore stridulo con la sedia che attirò diverse occhiate infastidite, all'interno del bar.
"Sul serio?! Tae non mi ha ancora scritto niente... pensavo fosse un buon segno".

Namjoon sollevò le spalle, incerto se rivelare cosa fosse successo la sera prima.
"Jungkook ha portato Tae ad un evento, tipo un concerto...".

"Che cosa? Come lo sai?", chiese Yoongi, sorpreso.
Jin, invece, corrucciò le sopracciglia. "Beh mi sembra una bella idea".
Hoseok rimaneva in silenzio, concentrandosi sulla bibita che stava bevendo.

"Poi era al Changdeok-gung... un gran bel posto", concordò Namjoon.
"Al Changdeok-gung?! Allora...". Jimin sbiancò. "Era il concerto di inizio estate... Tae e io lo odiamo, non vogliamo mai andarci".

"Infatti tu non eri lì...", sussurrò Yoongi, pizzicandogli un fianco.
Jimin arrossì, cercando però di ricomporsi.
"Se mi dici così, ci credo che è andata male...", si passò una mano sul viso.

"Io gliel'ho detto che se Taehyung era invitato ma non andava, doveva esserci un motivo...", mugugnò Hoseok, quasi tra sé e sé.
"Tu lo sapevi?", gli chiese Yoongi, di nuovo stupito.

L'altro allargò gli occhi, come se si fosse accorto solo in quel momento di aver parlato ad alta voce.
"Jungkook mi ha chiesto qualche consiglio...".
Vide il volto di Yoongi rabbuiarsi e maledì mentalmente Jungkook per non essere stato sincero con il suo migliore amico.

"Non credo che l'appuntamento sia andato male solo per il posto...", ragionò Jin, girandosi ancora verso Namjoon, come per chiedergli altre spiegazioni.

Quest'ultimo si schiarì la gola. "No, infatti... nel frattempo lavorava lì come cameriere per mio zio... senza dirlo a Tae".
Gli altri lo guardano allibiti. Hoseok si limitò a nascondere il viso dietro una mano.

"E Tae se n'è accorto", concluse Jimin, scuotendo la testa.
"Beh... non ci voleva poi molto, come poteva non accorgersene?".

"Jungkook non fa altro che lavorare, ormai... ha smesso di andare a lezione, di allenarsi e ora anche con Tae...".
"C'è qualcosa che non va".

Mentre Jimin, Jin e Namjoon parlavano, Hoseok continuava a non intervenire, lanciando qualche occhiatina a Yoongi, ugualmente silenzioso.
"Mi dispiace per loro... sembravano perfetti insie-".

La porta del bar si aprì rumorosamente e una risata acuta che conoscevano fin troppo bene attirò l'attenzione dei presenti.

Non appena si girarono, videro Taehyung portare in braccio Jungkook, aggrappato come un koala alla sua schiena.
"Dai hyung! Sbrigati! Siamo in ritardo", diceva Jungkook tra le risate.

"Ah ora siamo in ritardo?! Non eravamo in ritardo stamattina quando in doccia hai voluto-".
La mano tatuata di Jungkook volò sulle labbra di Taehyung, evitando che finisse la frase.

Infatti, si era accorto di come avessero gli sguardi di tutti incollati addosso.
Anche il più grande ci fece caso, e per questo si diresse a passi svelti verso il tavolo dei loro amici, che li guardavano a bocca aperta.

"Scusate il ritardo, hyung!", trillò Jungkook, mentre lasciava che il fidanzato lo mettesse a sedere accanto a Hoseok.
"Ahia!", sibilò, non appena finì sulla sedia con un tonfo, senza troppe cerimonie.

"Smettila di lamentarti... l'ho capito ormai che stai fingendo", gli disse Taehyung, incapace però di trattenere un sorriso.
"Vuoi solo che ti trascini in giro...", si bloccò, guardandosi intorno e notando che gli altri cinque li stavano fissando, chi disgustato, chi sconvolto.

A million little reasons • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora