Capitolo 7

274 17 3
                                    


"Perché stava con Jungkook? E perché ha risposto al posto suo? Perché non mi ha detto nie-".
"Jimin." Yoongi interruppe il fidanzato che non aveva smesso di blaterale da quando Taehyung aveva riattaccato. 

"Mangia. Si sta raffreddando." E indicò il vassoio dell'altro, il cibo perfettamente intatto e dimenticato. Jimin sbuffò arricciando le labbra in un broncio e, ignorando il più grande, si rivolse verso Namjoon e Jin. 

"Lo ha rapito". Namjoon, interdetto, arcuò un sopracciglio.
"Chi?". Jimin si sporse in avanti. "Jungkook ha rapito Taehyung, non c'è altra spiegazione. Tae non accetterebbe mai di passare del tempo con Kook. Se non per ucciderlo."
Si interruppe per sussultare con gli occhi sgranati. "Lo ha ucciso. Il mio migliore amico è un assassino... a quest'ora si starà sbarazzando del corpo".

Namjoon seguì serio il discorso mentre Jin sbuffò una risata, poggiandosi allo schienale della sedia. Yoongi aveva smesso di masticare e stava guardando Jimin, ancora assorto nelle sue congetture. "Perché sto con te?".
Jimin si girò a guardarlo preoccupato. "Non lo so Yoon, sono una persona orribile... potevo impedire un omicidio e ora Jungkook è sepolto in qualche fossa". 

Il più grande si morse il labbro inferiore per trattenere un sorriso. Si avvicinò alla tempia dell'altro per lasciargli un bacio delicato, incapace di trattenersi davanti a tanta tenerezza. Jimin si sciolse al contatto.
"Va bene la smetto... però non capisco come voi possiate non essere sconvolti". Jimin, ora accoccolato contro il petto del fidanzato, spostò lo sguardo verso l'entrata della mensa.
Lí, finalmente, vide Hari e Taehyung, seguiti da Jungkook, raggiungere il loro tavolo. 

Incrociando lo sguardo del migliore amico, gli lanciò un'occhiata eloquente che l'altro sembrò cogliere al volo, visto il cenno del capo con cui rispose. Avrebbero parlato dopo.
I tre nuovi arrivati salutarono gli amici ed occuparono gli ultimi posti del lungo tavolo: Hari a capotavola, Jungkook alla sua destra e Taehyung alla sua sinistra. 

Mentre gli altri avevano preso a parlare fra loro, la ragazza storse il naso alla vista una chiazza umida a pochi centimetri dal suo braccio.
Jungkook, ignorando le voci degli altri, tirò fuori il telefono per scrivere al suo capo che anche quella sera sarebbe andato all'officina, sebbene non fosse in programma.
Doyun Hyung, stasera vengo a dare una mano...

"Jungkook! Ci stai ascoltando? Stasera ceniamo insieme da Yoongi, ci sei vero?".
Alzando la testa alle parole di Jin, si rese conto che tutti lo stravano fissando in attesa. Scosse la testa e poggiò il cellulare sul tavolo, "devo lavorare". Yoongi sbarrò gli occhi, "Anche oggi? Jungkook sono due settimane che ogni giorno dopo gli allenamenti ti rintani da Doyun. Non puoi lavorare così tanto...".
Jungkook si lasciò sfuggire un sorriso davanti all'espressione preoccupata del suo hyung. Tentò di tranquillizzarlo.
"Va tutto bene, hyung. A Doyun serve aiuto... i clienti sono aumentati e il lavoro si accumula. Mi ha chiamato lui poco fa e mi ha pregato di andare." Ma appena finì la frase, la suoneria del suo telefono catturò l'attenzione di tutti, lo schermo illuminato che mostrava il messaggio appena arrivato:

da Doyun:
Vuoi venire anche oggi??
Kook di questo passo tutti i tuoi straordinari mi costeranno più dello stipendio di Minho

Jungkook si affrettò a spegnerlo ma ormai Namjoon e Yoongi avevano letto la risposta del suo capo. "Kook stai scherzando? Lo hai chiesto tu a Doyun? Se sei ancora in difficoltà io-".
Yoongi si interruppe di colpo ricordandosi della presenza di Hari e Taehyung, che avevano seguito la conversazione in silenzio. Jungkook colse quel momento di tregua per andare a prendere il pranzo, e così si tirò indietro con la sedia.
"Ho troppa fame per parlare ora".

Anche Taehyung, curioso da quanto aveva sentito, fece per alzarsi e seguirlo verso il bancone, che ora era del tutto deserto: gli studenti si erano già serviti ed erano seduti a mangiare.
La voce di Hari, però, li interruppe: "Non vedo un menu da nessuna parte. E nemmeno un cameriere... come posso ordinare?".
Sul tavolo calò il silenzio. O meglio, tutti cercarono di serrare la bocca per non ridere. Jimin si voltò dall'altra parte, Jin mascherò la sua risata con un colpo di tosse, Namjoon si morse le labbra. 

Jungkook, ovviamente, nemmeno si preoccupò di trattenersi. Scoppiò a ridere rumorosamente, rendendo difficile contenersi anche per gli altri. "Certo il menu, aspetta che vado a chiamarti Baek Jongwon... è in cuci-ahia!" iniziò a dire asciugandosi un occhio, per poi essere interrotto da un calcio di Taehyung che, di fronte a lui, lo stava fulminando con lo sguardo. Hari nel frattempo era diventata rossa dalla rabbia.

"Jeon è evidente quanto la tua esistenza sia misera e imbarazzante, quindi chiudi la bocca o-".
"Hari". Taehyung scattò verso di lei, colpendo il tavolo con tanta forza da far sobbalzare la ragazza e da attrarre diverse occhiate curiose da altri tavoli.
Lei lo fissò infuriata, per poi rivolgersi a Jungkook non appena quest'ultimo, con un sorriso crudele, ribatté: "Staremo a vedere quale esistenza è la più misera". Hari si girò sconvolta verso il fidanzato, aspettandosi che intervenisse in sua difesa dopo quella minaccia non troppo velata. Taehyung però rimase in silenzio, al che lei, trascinando indietro la sedia rumorosamente, si alzò e se ne andò di fretta. 

Jimin, che aveva assistito alla scena allibito come gli altri, non ci pensò un attimo a tirare fuori tutta la sua esasperazione. Si passò con forza le dita fra i capelli e si rivolse subito al migliore amico. Avrebbe dovuto smetterla di impicciarsi, ma non riusciva proprio ad accettare come Taehyung si fosse ridotto, con chi si fosse ridotto. Forse parlarne in privato sarebbe stato più ragionevole, ma in quel momento la sua rabbia crescente lo rendeva tutt'altro che ragionevole. "Perché cazzo ci stai ancora insieme? Me lo spieghi? Ti conosco e so che non la ami. Potresti avere ogni cazzo di ragazza di questa scuola ma no, tu devi stare con la stronzona, se no che pensano mamma e papà!?".

"Vaffanculo Jimin." E con questo Taehyung si alzò. Cinque paia di occhi seguirono in silenzio la scritta Kook fino a quando non scomparve oltre la porta. Jungkook fu subito in piedi dietro di lui.
"Troppo dramma per oggi". Commentò Jin tra sé, ricevendo diversi mugugni di assenso.

_

"Taehyung aspetta". L'altro si fermò e si voltò senza dire niente. Aveva la mascella contratta, due solchi sulla fronte fra le sopracciglia. Eppure non disse niente, aspettò che il corvino continuasse. Non sembrava neppure arrabbiato ma quello sguardo impassibile e indecifrabile fece esitare Jungkook.
"Dove stai andando? Ti porto io".
"No, basta Jungkook. Non posso proprio pensare a te adesso e non capisco perché ti stia comportando così... Perché io? Tanti pagherebbero per stare con te."
Alla vista di quegli occhi così grandi, così lucidi, Jungkook non poté fare a meno di avvicinarsi, lottando contro l'impulso di toccare il più grande.
"Non li voglio". Allungò una mano per sfiorare la ciocca di capelli che ricadeva disordinata sulla fronte dell'altro, ma Taehyung gli prese il polso e l'allontanò lentamente, continuando a guardarlo. Jungkook si lasciò sfuggire un sospiro.
"Non so perché tu. So solo che sei veramente troppo. Troppo bello... troppo ricco..." mugugnò le ultime parole un po' imbarazzato.
"Troppo irraggiungibile". Si passò frustrato una mano fra i capelli, rompendo il contatto visivo.
"Fuori dalla mia portata in ogni modo, per quanto detesti ammetterlo. Ma anche se sei troppo per me, io non riesco ad accettarlo. Non riesco ad arrendermi, non lo farò". Parlò determinato, fissandolo dritto negli occhi.
Taehyung chiuse gli occhi per qualche secondo. "Invece dovresti. Non succederà mai niente e poi io-io...". Un sospiro tremante lasciò le sue labbra. "Io non sono come te". Concluse, prima di voltarsi e andarsene.

A million little reasons • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora