Il sole delle due di pomeriggio raggiunse il viso di Taehyung, proiettando sui suoi occhi un raggio accecante.
Infastidito da tanta luce, storse il naso e sbatté lentamente le palpebre, mentre stirava braccia e gambe.La prima cosa che lo colpì fu il dolore lancinante che gli martellava la fronte e le tempie. Poi il tremendo sapore acido che sentiva in bocca. Fece una smorfia disgustata, mentre provava a mettere a fuoco ciò che aveva attorno.
Vide dell'acqua e un'aspirina sul comodino e subito si avventò su di loro."Oh sei sveglio". Il rumore dei tacchi di Hari risuonò nella sua stanza. Si avvicinò al letto sorridendogli leggermente.
Aveva un aspetto impeccabile, il rossetto in tinta con l'abito corallo e i capelli perfettamente raccolti. "Come ti senti?".
Taehyung annuì leggermente, sistemandosi meglio a sedere. "Dove...". Un colpo di tosse lo interruppe. L'acqua non aveva aiutato il suo mal di gola.
"Dove stai andando?". Hari si avvicinò per accomodargli i cuscini dietro la schiena. "Al pranzo dei Lee".Taehyung sgranò gli occhi. Lui era invitato... sarebbe dovuto andare per conto della sua famiglia. Aveva insistito lui stesso con i suoi genitori affinché lo mandassero... aveva ammirato fin da subito l'iniziativa di beneficienza dei Lee e avrebbe voluto supportarla in ogni modo.
Hari sembrò intuire i suoi pensieri. "Andrò io al posto tuo, non preoccuparti".
Taehyung cercò di scoprirsi e di alzarsi. "No. No... vado io. Voglio andare". Strinse i denti quando una fitta gli attraversò la testa."No fermo. Devi riposare. Poi è già tardi e... non ho con me il fondotinta. Non voglio frugare tra le cose di tua madre, ovviamente."
Taehyung corrucciò le sopracciglia. "Di che stai parlando? Sei già truccata-".
"Mi riferisco al tuo collo". Il sorriso di Hari non raggiunse i suoi occhi. "E nessun maglione ha il collo tanto alto. Dovevate stare più attenti". Finì con una risatina.Taehyung afferrò il telefono con mani tremanti ed aprì la fotocamera. Un enorme succhiotto si estendeva appena sotto la sua mascella. Era spaventosamente viola.
Gli eventi della sera prima affiorarono nella mente di Taehyung. Non riusciva a smettere di guardare lo schermo del suo telefono.
"Hari..."."No, Tae, davvero va tutto bene". Lui finalmente la guardò, disperato e confuso al tempo stesso.
"Non eri in te. È lui che ha approfittato delle tue condizioni. L'ho visto andarsene lasciandoti a terra a vomitare".
Taehyung distolse lo sguardo, abbassandolo sulle coperte. "Quindi ti perdono. Sono sicura che neanche ricordi nulla, anzi devi averlo odiato. Non ci pensare, d'accordo?".
Fece un passo avanti per lasciargli un bacio sulla fronte. "Dormi un altro po', va bene?".
E con questo uscì dalla stanza. Lasciandolo solo con i suoi pensieri. Con i ricordi frammentati della sera prima.
Sentì un'ondata di panico attraversarlo e travolgerlo. Non voleva ricordare, non voleva ricostruire quello che era successo la sera prima.
Si era ubriacato come mai aveva fatto prima, eppure ogni attimo era impresso nella sua mente, perfettamente vivido.Se chiudeva gli occhi poteva vedere Jungkook davanti a sé che inveiva contro di lui.
Ogni singola parola era stampata nel suo cervello.
Ogni insulto che Jungkook gli aveva gridato con disprezzo.
Taehyung si prese la testa tra le mani, stringendo in due pugni le sue ciocche blu.
Era davvero quella l'opinione che Jungkook aveva su di lui?
Gli bruciarono gli occhi al solo pensiero.Ricordò come il corvino avesse negato soltanto la sua dipendenza dalla droga, ma non il suo coinvolgimento o il suo debito. Aveva anche disprezzato e rifiutato ogni tentativo di Taehyung di aiutarlo e di sapere altro.
Del resto, Taehyung sapeva di non poter pretendere tanto, sapeva di non essere nessuno per chiedere a Jungkook dei suoi segreti o dei suoi problemi.
L'aveva detto lui stesso al corvino giorni prima, dopo averlo riaccompagnato a casa... ma è mai possibile che le sue parole quel giorno avessero segnato Jungkook a tal punto da far nascere in lui questo profondo disprezzo?
Taehyung prese a mordersi le unghie.Quanto avrebbe voluto rimanere all'oscuro. Quanto avrebbe voluto essere indifferente alla disperazione del corvino, alla cieca rabbia con cui lo aveva aggredito.
Ma non era solo rabbia o disprezzo: Jungkook lo detestava.
Odiava chi era, aveva odiato ogni cosa che Taehyung gli aveva detto nel bagno.
Lo detestava a tal punto da... da vendicarsi in quel modo.
Affondò il volto sul cuscino.Jungkook doveva aver pensato di rovinarlo così, creando un immenso malinteso con Hari e facendo a pezzi la loro relazione.
Ma il corvino aveva fatto ben altro.
Soffocò un lamento disperato. Sentiva di aver finito ogni lacrima, ma i singhiozzi lo scossero ugualmente.
Jungkook lo aveva rovinato ma non come credeva lui.
E anche Hari si sbagliava: non solo lui ricordava alla perfezione, ma non aveva odiato quello che era successo. Al contrario.
Esasperato da questi pensieri si graffiò il volto e poi il collo, soffermandosi sulla macchia viola.Quel momento con Jungkook non soltanto gli aveva fatto conoscere un piacere nuovo, senza precedenti. Una passione incredibile per quanto intensa.
Ma gli aveva anche concesso una pace che ormai sembrava essere preclusa dalla sua vita. Avvinghiato a Jungkook aveva avuto un attimo di respiro. Si era sentito bene come con nessun altro.
Quelle braccia incredibilmente muscolose lo avevano chiuso in una bolla di tranquillità.
Non era più solo, trascinato dagli altri in una trappola dopo l'altra. Non si sentiva più soffocare, ma era al sicuro.Almeno, fino a quando era durato.
Fino a quando Jungkook non aveva scoppiato quella bolla in un attimo, così come l'aveva creata.
E Taehyung neanche lo odiava per come si era comportato, anzi, lo capiva.
Odiava solo se stesso.
Perché Jungkook aveva ragione sul suo conto: Taehyung aspetta che tutto giri, che ogni cosa funzioni per il verso giusto.
Tuttavia, il mondo non gli deve proprio nulla, esattamente come gli aveva detto Jungkook.
Solo che Taehyung si sente incapace non soltanto di reagire, ma anche, in primo luogo, di agire.
Vilmente si lascia vivere, lascia agli altri tutto il lavoro.
O per paura.
O per abitudine.
O per la sciocca certezza che tutto vada secondo i suoi piani.
Piani... quali piani? Quelli che lui annulla dietro la volontà di altri?Si coprì il volto con le mani. In ogni caso, Taehyung riconosceva di essere semplicemente un codardo. È stato cresciuto così, a quanto pare.
Senza un briciolo di coraggio per alzarsi e raggiungere ciò che desidera. L'aveva sempre saputo, in fondo.
E capì anche che Jungkook lo aveva punito per questo.Infatti, adesso, impotente e debole come mai si era sentito prima, la vendetta che Jungkook gli aveva servito (per il semplice torto di essere se stesso) era più dolorosa che mai: il corvino gli aveva aperto gli occhi, gli aveva mostrato una verità di sé che non era in grado di affrontare.
Taehyung aveva desiderato un ragazzo, stava desiderando un ragazzo.
Scalciò le coperte e barcollò in piedi, trascinandosi in bagno.
Non era una cosa da niente.
Non si trattava soltanto di un hobby da accantonare o di persone da non frequentare.
A tutto quello era stato quasi facile rinunciare, al confronto.
Stavolta si parlava della... della sua sessualità. È quanto di più intimo e personale e importante si possa associare a se stessi.
Si sciacquò la faccia e si specchiò.
Rifletté che per lui era semplice guardarsi e riconoscersi sotto questa nuova luce. Non era quello il problema. Ciò che sarebbe stato tremendamente difficile era mostrarla al mondo. Non soffocarla.Sapeva trasgredire ai suoi genitori per delle sciocchezze, come aveva voluto dimostrare a Jungkook a tutti i costi giorni prima.
Sapeva scendere a patti con loro, rassegnandosi e abbandonando parti di sé. Come la musica.
Ma ora?
Era pronto a trasgredire veramente, facendo venir fuori il vero sé?
O sarebbe stato abbastanza forte da insabbiarlo? Non aveva una risposta.Studiò le sue gote arrosate, gli occhi stremati, il succhiotto che spiccava sulla pelle.
Quanto si odiava... doveva per forza nascere come un fifone gay di merda, in una famiglia di merda?
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A million little reasons • Taekook
FanfictionA Taehyung sono bastate poche note per ammaliare Jungkook, l'irresistibile playboy della Seoul University. Ma sarà altrettanto facile per Jungkook conquistare Taehyung (dichiaratamente etero, fidanzato e a lui ostile)?