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Cassandra

I nostri sguardi si scontrano, i brividi mi salgono lungo le braccia ma cerco di non darlo a vedere.
Non deve sapere l'effetto che mi fa.

<<Non scappo, semplicemente non voglio ne parlarti, ne vederti, ne ascoltarti>> dico freddamente senza mai abbassare lo sguardo dal suo, <<Vuoi o non vuoi sta sera mi ascolterai>> dice lui altrettanto freddamente e una risata amara mi esce spontanea.

Mi sposto dalla sua presa per poi incrociare le braccia, <<Certo perché con te funziona cosi>> dico sprezzante, <<Ma con me non fai come cazzo ti pare, hai già fatto abbastanza>>  dico poi secca e lui senza fiatare mi continua a squadrare.

<<Adesso spostati e lasciami tornare dentro>> dico dopo minuti in attesa di una sua risposta, lo supero e vado verso la porta ma la sua voce mi fa bloccare.

<<Perché l'hai cosi tanto con me?>> dice all'improvviso e cosi mi giro, nel frattempo lui si sposta verso la balaustra in pietra del balcone, per poi appoggiarcisi.

<<Perché...>> inizio io ma poi mi mordo la lingua, non posso dirgli che mi sono affezionata a lui come una deficiente e che, altrettanto come una deficiente mi sono fidata di lui e me ne sono anche pentita amaramente.

<<Perché?>> dice lui risvegliandomi dai miei pensieri e spronandomi a parlare.
Io lo guardo negli occhi e vorrei parlare ma non mi esce la voce, il nodo che ho alla gola inizia a fare male.

<<Quindi?>> continua lui insistente, il suo tono di voce è severo e chiaramente spazientito.

<<Perché mi hai delusa>> dico poi a bassa voce spostando lo sguardo da un'altra parte.
Ora o mai più Cassandra.

<<Mi hai delusa perché ultimamente le cose tra noi erano diverse, avevi detto di voler essere mio amico e... nonostante prima ci davamo fastidio a vicenda alla fine, mi facevi sorridere>> continuo io senza più freni, anche se ad ogni parola mi maledico da sola.

Lui mi squadra ammutolito con un sopracciglio alzato, probabilmente stranito da ciò che sto dicendo.

<<All'homecoming quando abbiamo ballato insieme, quando mi hai chiesto scusa, abbiamo passato un bel momento insieme>> dico per poi guardarlo negli occhi di nuovo, voglio una sua reazione, <<Quello che mi hai detto... insomma mi sei sembrato sincero e questo per me è stato importante>> continuo io.

<<Ma per te no, per te era un divertimento e basta e non ci hai pensato due volte a dirmi la stronzata per tenermi quieta>> dico sentendo la rabbia pulsarmi nelle vene, per questo stringo i pugni sennò rischio di aggredirlo.

<<Ti sbagli Cass, sbagli su tutto>> inizia lui avvicinandosi pericolosamente a me e bloccandomi tra la balaustra e lui.

<<Per me ha avuto importanza ogni singola parola che ci siamo scambiati e quando abbiamo ballato l'ho capito. Non ti ho chiesto scusa e detto quelle cosa per niente, ero sincero quando ti dicevo che non sono riuscito a controllarmi perché non sopporto vederti con altri e sono sincero anche quando ti dico che non ho attaccato Anderson per niente>> continua lui e io deglutisco, non devo lasciarmi abbindolare.

<<So che la mia reputazione mi precede, che Derek ti può sembrare tanto perfetto mentre io per te sono solo uno stronzo aggressivo, ma non sono mai stato più sincero di quanto lo sono con te e se mi ascoltassi magari mi capiresti>> continua prendendomi le guance tra le mani.

Il mio respiro si fa più pesante e vorrei scappare ma è come se il mio corpo si rifiutasse di muoversi e andarsene .

Scuoto la testa contrariata, <<Sono solo un divertimento per te, la verità è questa Axel e l'ho capito, cosi come ho capito che sei inaffidabile e aggressivo>> provo a dire ma la mia voce trema più del dovuto, <<Sono inaffidabile e aggressivo ma tu non sei un divertimento, cosa devo fare per fartelo capire?>> mi chiede lui ormai sfinito, i suoi occhi sono spenti proprio come quando me ne sono andata sabato, lasciandolo da solo.

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora