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<<Oh darling all of the city lights, never shine as bright as your eyes>> Cantiamo a squarciagola mentre Axel guida verso non si sa dove

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<<Oh darling all of the city lights, never shine as bright as your eyes>> Cantiamo a squarciagola mentre Axel guida verso non si sa dove.

Da quando siamo andati via dal palazzo non ci siamo mai fermati, se non giusto due minuti davanti ad un supermercato 24h, perché Axel voleva comprare dello champagne .

Prendo un sorso di quel meraviglioso alcolico sotto marca, tra una strofa e un'altra mentre lui evita di bere, anche se ogni tanto mi strappa la bottiglia dalle mani e si "depura lo stomaco" come dice lui .

<<Abbiamo fatto bene ad andarcene>> dico divertita, un po' per la situazione, un po' per l'alcol. Lui annuisce riprendendo a cantare scatenato.

Lo guardo, cosi spensierato e sorridente, allegro come un bambino al parco.
<<Non mi hai ancora detto dove mi porti>> strillo io per farmi sentire sulla musica e lui scuote la testa, <<Non ne ho idea, finché la macchina va noi andiamo>> mi guarda e poi mi da un bacio sulla guancia veloce.

Dopo più di 30 minuti in auto e una bottiglia di champagne andata, spegne la macchina e apre lo sportello.

<<Dove siamo?>> dico io mentre sfrego i palmi delle mani per cercare di riscaldarmi.
<<Siamo fuori New York, ti ho portata in una vecchia casa di famiglia>> dice per poi venire ad aprirmi lo sportello.

<<Vieni entriamo>> mi porge la mano e iniziamo a camminare insieme verso il cancello.
Mi beo del tepore della sua mano mentre io
mio corpo trema come una foglia per il freddo.
Lui questo sembra notarlo infatti, si leva la giacca e me la poggia sulle spalle.
<<Grazie>> dico e lui, per risposta, mi afferra i fianchi e mi bacia.

La sua lingua accarezza la mia e mi riscalda tutto il corpo, come se mi trovassi accanto ad un fuoco acceso.

Ci stacchiamo con le labbra leggermente gonfie e riprendiamo a camminare verso l'abitazione.
<<Cazzo non ho le chiavi>> dice a denti stretti e io mi guardo in torno, cercando un altro modo per entrare.

<<Ho un'idea>> dico dopo qualche minuto, <<Sentiamo la cagata>> dice ridendo sotto i baffi.

<<Scavalchiamo>> la mia convinzione non sembra convincerlo visto che mi scoppia a ridere in faccia. «Dai veramente dico> Mi avvicino al muretto cercando di saltarci su e poi passare dall'altro lato.

<<Se ti rompi un piede possiamo scappare in ospedale>> dice avvicinandosi a me mettendo le mani sui miei fianchi. <<Salta>> dice e io eseguo, lui mi fa volare in aria facendomi arrivare seduta sulla pietra.

Poi lui mi segue e in uno slancio arriva al mio fianco. <<Prima scendo io>> dice per poi buttarsi e arrivare con i piedi a terra.

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora