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Cassandra

<<Ci andremo?>> chiede per la quarta volta Emma, sembra rimbambita a volte, <<Si, ti ho detto di sì, sei sorda?>> chiedo esasperata.

<<Ma io non capisco, se li odi perché ci vuoi andare?>> chiede guardandomi, <<Intanto io non li odio, semplicemente mi stanno sul cazzo>> la correggo, <<E poi mi piacciono le feste e non ho intenzione di privarmene solo perché ci saranno anche quelle scimmie>> dico tranquillamente, <<Francamente voglio solo andare a divertirmi, non stavo così tanto a casa da quando avevo tredici anni, sono stufa di fare sempre e solo casa-scuola, siamo adolescenti dobbiamo divertirci, ubriacarci, ballare, non stare a casa>> dico convinta e cercando di convincere anche lei.

<<Va bene ci sto>> dice poi Emma sorridendo, proprio quello che speravo di sentire, <<Ci divertiremo, mal che vada la festa fa schifo compriamo una bottiglia e andiamo a casa mia>> dico scherzando strappandole una breve risata.

Prendiamo a camminare verso il cortile e ci fermiamo solo quando arriviamo davanti ad una panchina di marmo grigia.
<<Sai non sono mai stata ad una delle loro feste, alcune mie amiche però si e dicono siano da urlo>> dice sedendosi accanto a me, <<Lo scopriremo, sono proprio curiosa di vedere che concetto di "festa" hanno i figli di papà Newyorkesi>>.

~~~

A causa di una disinfestazione preventiva di inizio anno oggi sono saltati gli allenamenti perciò alle 03:00 PM sono già a casa.
Mi libero dell'uniforme indossando qualcosa di comodo e vado in soggiorno.
Provo a stare un po' sul divano a guardare la tv ma mi annoio terribilmente, mi alzo e inizio a passeggiare per tutto il lussuoso attico e mi fermo davanti all'imponente vetrata che da su tutta New York.

<<È bello no?>> dice Doth alle mie spalle, siamo solo io e lei in casa per ora, annuisco senza voltarmi, <<Non mi sono ancora abituata a non vedere l'oceano, ma si è bello>> le rispondo in tono pacato,<<Dovresti uscire, visitare la città>> dice ed io mi volto verso lei, <<Forse dovrei...>> dico per poi tornare di spalle.

<<Nessun posto, nemmeno il più bello al mondo sostituirà Malibù, lì hai trascorso tutta la tua vita e ogni tuo ricordo l'ha come sfondo ma dovresti dare un'opportunità a questa città, sei ancora una bambina Cassy, hai ancora un'infinità di cose da fare e sono sicura che se te lo concederai questo posto si rivelerà meglio di quel che credi>> termina lei prima di tornarsene in cucina, a quest'ora inizia il suo programma preferito.

Rimango un'altro pò là davanti ma poi mi convinco ad uscire, così vado in camera a cambiarmi, magari Doth ha ragione.

Indosso dei skinny chiari e una semplice maglia bianca corta, ai piedi infilo degli stivali sotto al ginocchio col tacco dello stesso colore, mi do una veloce passata di rossetto e in fine scelgo una borsa dalla mia collezione.

<<Ci vediamo dopo Dothie>> dico andando in cucina da lei così da darle un bacio sulla guancia, <<Fai attenzione>> dice premurosa mentre mi guarda con un piccolo sorriso, io annuisco e poi vado a prenotare l'ascensore che in un battibaleno arriva al piano, prendo il mio giubbotto di pelle e cosi scendo verso il piano terra.

Metto piede fuori dalla hall del grattacielo e un leggero venticello colpisce le zone scoperte del mio corpo.

Inizio a camminare e nel mentre mi guardo in torno.
Supero Starbucks e Louis Vuitton, solitamente mi sarei fermata e sarei entrata ma oggi non ne ho proprio voglia quindi continuo la mia camminata sul marciapiede mentre il traffico si fa sempre più fitto in strada, mi fermo solo non appena arrivo davanti la Pulitzer Fountain.

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora