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Tiro scopa e secchio nello stanzino, afferro le mie cose e mi precipito a passo svelto alla macchina

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Tiro scopa e secchio nello stanzino, afferro le mie cose e mi precipito a passo svelto alla macchina.
Metto in moto e parto in direzione di casa di Cass.

Devo ammettere che la "doccia" è solo un pretesto per vederla, anche se a dirla tutta, il solo pensiero di lei, nuda sotto la doccia, mi fa salire la pressione.

Stringo forte il volante e sento il cazzo spingere contro la patta dei pantaloni.
Nella mia testa viaggiano già mille immagini, una peggio dell'altra, dove me la scopo e non solo.

Arrivo in neanche un quarto d'ora, posteggio la mia auto ed entro nella hall.
<<Sono il ragazzo della signorina Dilaurentis>> dico euforico e il portinaio prima mi sorride cordialmente e poi mi prenota l'ascensore.

Metto piede nell'ascensore mentre il portinaio chiama casa Dilaurentis per verificare che io non sia un truffatore.

Le porte dell'ascensore si chiudono e io mi vado avvicinando sempre di più alla mia Cass.
Solo ora penso al fatto che mi sono definito il suo ragazzo.

'Ridicolo sei'
Ma sul serio.

L'ascensore arriva a destinazione e io sono già dentro casa della bionda.
Prendo un grosso respiro,mi sistemo la giacca e avanzo verso la cucina.

In casa si respira il suo odore, mi riempie le narici e mi sembra di averla proprio davanti a me.
Con lo sguardo riesco a vedere i banconi ma mi blocco quando i miei occhi incrociano due occhi neri che mi fissano.
Squadro la donna davanti a me, è una donna sulla cinquantina vestita interamente di nero.

<<Tu devi essere il famoso ragazzo di cui mi ha parlato Cassandra>> Inizia lei scrutandomi da capo a piedi. Dire che mi sento in questura è riduttivo.

Aspetta un secondo...
Cass ha parlato di me? Scuoto la testa, non è questo il momento per farmi i film mentali.

<<Axel Avery, è un piacere conoscerla>> dico cercando di sembrare il più educato possibile.

Credo sia la governante di casa, sua mamma sicuramente non è, ho visto qualche foto.

<<Dorothea>> le parole escono dalla sua bocca come lame affilate, la sua freddezza è lancinante.

<<Dove posso trovare Cassandra?>> chiedo titubante e con il dito mi indica una porta, io annuisco sforzando un sorriso e poi vado in quella direzione ma la voce di Dorothea mi blocca.

<<Ti tengo d'occhio ragazzino>> mi volto nuovamente verso di lei e annuisco silenzioso.
In un'altra vita sono sicuro che fosse una soldatessa.

Entro nella stanza e poi chiudo la porta alle mie spalle.

Entro nella stanza e poi chiudo la porta alle mie spalle

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