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Axel

L'aereo sta per atterrare e Cass ancora dorme. Si è addormentata dopo appena un'ora di viaggio e io l'ho seguita sfinito ma mi sono svegliato due ore fa per una turbolenza che pare lei non abbia minimamente sentito.

La scuoto piano e con la mano libera apro il finestrino lasciando che il sole penetri all'interno dell'aereo.
Mi ignora per un po ma poi si tira su e mi guarda ancora mezza addormentata.

<<Stiamo atterrando>> dico e lei annuisce in silenzio mentre cerca l'acqua, non è una grande chiacchierona appena sveglia.

Va al bagno a lavarsi i denti e a sistemarsi mentre io mi allaccio la cintura per affrontare la discesa, poi lei fa lo stesso appena torna al mio fianco.

<<Ho sempre amato stare in aereo>> dice mentre guarda fuori dal finestrino sorridente.
<<Aspetta...>> si sporge verso il finestrino, <<Mi prendi in giro?>> alterna lo sguardo tra me e il finestrino per almeno mille volte, <<SIAMO A MALIBÙ>> urla contenta e mi getta le braccia al collo.

<<Stai seduta bene principessa>> mi preoccupo per lei e le accarezzo la testa, <<Sei contenta?>> le bacio la fronte e quando mi stacco la trovo a guardarmi con un sorriso più luminoso del sole, più prezioso di un diamante.

<<Sono al settimo cielo>> poggia la testa sulla mia spalla e mi stringe la mano.
L'aereo inizia a scendere e noi ci godiamo quegli ultimi minuti in aereo in silenzio, ma vicini.

Le hostess di volo aprono lo sportello e ci danno il permesso di scendere, altri due ragazzi si occupano di prenderci le valigie e sistemarle in auto.
Cass si slaccia la cintura in fretta e si precipita fuori, e io la seguo.

<<Cazzo che caldo>> dico venendo travolto da una temperatura soffocante, <<Finalmente >> saltella felice mentre si sfila la felpa e rimane in canottiera.

<<Andiamo dai, il mare ci aspetta>> si precipita alla macchina e io salgo e mi accomodo al suo fianco.
<<Non abbiamo i costumi>> puntualizzo io mentre l'auto viene messa in moto.

<<Sono veramente necessari?>> chiede lei, non ha smesso di sorridere neanche per un secondo da quando ha saputo che la nostra meta era Malibù.

L'autista ci lascia davanti una casetta, casa che la mamma di Cass ha comprato anni fa e che ha messo a disposizione per la riuscita della sorpresa. Prendo le chiavi dentro la cassetta della posta e apro la porta.

Entriamo insieme e posiamo malamente il borsone sul pavimento, <<Non voglio aspettare un secondo di più andiamo a farci il bagno>> dice entusiasta mentre si sfila la canotta e i pantaloni della tuta, abbandona anche la scarpe e subito corre in spiaggia.

La casa è proprio sul mare e ha accesso alla spiaggia privata. Cass esce dalla porta di vetro che c'è sul retro e si precipita in acqua.
<<Vieni>> dice immergendosi.

Mi spoglio e resto in mutande, poi la raggiungo in acqua e la stringo forte a me.
<<Cazzo è fredda>> dico mentre tremo, <<Ma sta zitto>> mi bacia e subito insinua la sua lingua nella mia bocca.

Il bacio è da subito aggressivo, siamo entrambi carichi di eccitazione e lo capisco quando lei struscia la sua pancia sul mio cazzo gonfio e duro.
La prendo in braccio e la porto in spiaggia, in mezzo alle palme e agli scogli, nascosti da occhi indiscreti.

Lei si stende senza pensarci due volte sulla sabbia e apre le gambe lasciandomi lo spazio per posizionarmi.
Ci baciamo con trasporto, le passo la lingua sulle labbra ma poi scendo al collo, che inizio a baciare con avidità.

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora