"Come mai non ci siamo viste da quando sono tornata?", chiesi a Bonhwa, dopo che avevamo parlato della mia esperienza in Francia e dei programmi che avevo fatto per quell'ultimo anno di scuola. Lei si riempì la tazza di caffè.
"Be', ho conosciuto un uomo qualche mese fa e adesso sto spesso da lui". Inarcai le sopracciglia, sorpresa, e lei se ne accorse. Scosse il capo e mi fece un sorriso contrito.
"So che suona male", tentò di spiegarsi. "E che lascio troppo a lungo Haechan da solo. Ma tra il mio lavoro, la sua scuola e tutti i suoi impegni, non avremmo comunque molte occasioni di stare insieme. Immagino che lui sia anche più contento di starsene da solo e be'...".
Quelle giustificazioni non richieste e il fatto che non fosse riuscita a completare la frase dicevano più di tutto il resto circa le brutte condizioni in cui versava il rapporto con suo figlio. E poi in che senso Haechan era così impegnato che non era nemmeno necessario che sua madre stesse a casa con lui?
"Che intende con 'tutti i suoi impegni'?", le chiesi. Lei si incupì.
"Be', lavora al garage alcuni giorni alla settimana, corre e poi ha tante altre cose da fare. È difficile che sia a casa e quando c'è di solito dorme. Ma continuo a tenerlo sotto controllo, anche se a distanza. L'anno scorso a Natale ho comprato per entrambi dei telefonini e sul suo ho fatto installare un'applicazione che funziona con il GPS, per cui so sempre dov'è". Be', niente di strano.
"Quali altri cose da fare?", insistetti.
"Oh", rispose lei, facendomi un sorriso nervoso. "Da quando sei partita l'anno scorso, le cose qui sono andate un po' male. Haechan esce a tutte le ore. Qualche volta non torna nemmeno. Il mio vizio di... bere... è peggiorato a causa del suo comportamento". Si interruppe e scrollò le spalle.
"O forse è il suo comportamento che è peggiorato a causa del mio vizio. Non lo so. Ma sono entrata in riabilitazione per un mese e mi sono disintossicata".
Da quando vivevo lì, circa otto anni ormai, la madre di Haechan aveva avuto problemi di alcolismo. Per la maggior parte del tempo si era dimostrata efficiente, era stata in grado di lavorare e di prendersi cura di suo figlio. Ma quando lui era tornato, dopo essere stato a trovare suo padre, tre anni prima, era cambiato e lei aveva cercato consolazione nella bottiglia sempre più spesso.
"Si è cacciato in qualche guaio, con tutte le scarpe. Ma bisogna fare qualcosa, per tutti e due".
Continuai ad ascoltarla, sfortunatamente un po' troppo interessata a quell'inedito squarcio di vita di Haechan. Sua madre non mi aveva chiarito che cosa intendesse con "altri impegni", ma non volevo investigare oltre.
"Comunque, qualche mese fa ho cominciato a uscire con un uomo e ho trascorso con lui diversi week end, a Chicago. Haechan ha un sacco di cose per la testa e non credo che abbia bisogno di me. Resto qui per la maggior parte delle sere durante la settimana e lui nei week end se ne sta alla larga dai guai".
Certo, invece di andare a far danni in giro, se li portava direttamente a casa. Qualcuno avrebbe potuto dire che il suo ragionamento era sensato, dal momento che Haechan era quasi un adulto, ma io non potei trattenermi dal giudicare. Per quanto lei mi piacesse, ritenevo che fosse colpa sua se Haechan, crescendo, era diventato un ragazzo infelice. Non conoscevo l'intera storia, ma avevo sentito abbastanza da dedurre che il padre di Haechan non fosse una gran brava persona. Aveva abbandonato suo figlio quando aveva due anni, prima ancora che io andassi a vivere lì. Bonhwa l'aveva cresciuto da sola, ma nel frattempo era diventata un'alcolizzata.
Quando Haechan aveva quattordici anni, suo padre aveva chiesto che il figlio andasse a trascorrere l'estate con lui. Felice, Haechan aveva acconsentito ed era stato fuori per otto settimane. Da quella vacanza era tornato freddo e crudele. I problemi di sua madre erano peggiorati e lui era stato abbandonato a se stesso. In cuor mio ero certa, e lo ero sempre stata, che l'aggressività di Haechan nei miei confronti fosse legata agli eventi di quell'estate.
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BULLY / Haechan
Fiksi PenggemarUn tempo eravamo amici, poi lui ha deciso di prendersela con me e di rendermi la vita un inferno. I suoi scherzi e i suoi pettegolezzi sono diventati sempre più sadici. Sono persino andata a studiare in Francia per un anno pur di evitarlo. Ma ora so...