Un brivido di freddo mi fa aprire gli occhi. Sono a letto, soffia una brezza leggera. Forse le portefinestre sono rimaste aperte? Mi guardo intorno e rimango di sasso quando noto Haechan in piedi accanto al mio letto con il lenzuolo in mano.
«Haechan?». Mi stropiccio gli occhi e lo fisso perplessa. Mi stringo le braccia al petto per coprirmi, visto che porto solo una canottiera leggera.
«Non farlo». La sua voce roca ha un tono autoritario. «Non coprirti». Non so perché gli obbedisco. Abbandono le braccia lungo i fianchi. Lui, squadrandomi centimetro per centimetro, lascia cadere il lenzuolo a terra. Quel suo sguardo appassionato mi fa bruciare la pelle e mancare il respiro. Il suo petto, nudo, luccica alla luce della luna che entra dalla finestra. Porta dei pantaloni neri, che gli cascano bassi sui fianchi stretti. Chinandosi in avanti, mi prende per le caviglie e mi fa delicatamente aprire le gambe e piegare le ginocchia. Non ho altro addosso che i pantaloncini del pigiama rosa. Lui poggia un ginocchio sul letto e si porta in avanti, poggiandomi le mani accanto ai fianchi. Le gambe mi tremano per l'eccitazione.
Abbassa la testa e mi bacia la parte alta della coscia. Le sue labbra, morbide e calde, a contatto con la pelle mi fanno sussultare. La morsa che mi attanaglia lo stomaco è niente rispetto agli spasmi che ho al bassoventre. Perché non gli dico di fermarsi? Ho paura di permettergli di continuare ma sono contemporaneamente in balia delle mie stesse sensazioni. Lo guardo tempestarmi la gamba di baci spostandosi sempre più in basso. I suoi capelli mi sfiorano il sesso e mi aggrappo al lenzuolo per trattenermi dal circondarlo con le gambe e attirarlo a me. Mi lambisce la pelle dell'interno coscia con la lingua e non posso fare a meno di fremere di piacere. Gli ficco le mani tra i capelli, incapace di controllarmi.
«Haechan», lo supplico. Lui mi si mette sopra e mi guarda negli occhi, uno sguardo ardente e appassionato. Senza smettere di fissarmi, fa sì che i nostri bacini si tocchino e cominciamo a strusciarci l'uno contro l'altra. Lo sento duro attraverso i pantaloni e mi piace pensare che sia merito mio. Chiudo gli occhi, travolta dal calore, e sento il desiderio crescere sempre di più.
«Non fermarti», ansimo, sentendomi fremere dentro. So esattamente dove vorrei che fosse. Ho bisogno di qualcosa di più.
«Sei mia, Hana». Haechan comincia ad accarezzarmi un seno.
«Ti prego». Le sue dita che mi stuzzicano il capezzolo e gli spasmi tra le cosce che diventano sempre più intensi, chiudo gli occhi, in un delirio di passione. I nostri corpi si muovono frenetici e io ho il respiro sempre più corto. Non so quanto durerà, ma è una sensazione dolcissima.
«Dimmi che sei mia», mi ordina Haechan, continuando a strusciarsi sempre più contro di me. Oddio, come mi fa sentire bene. Posa le sue labbra sulle mie, sento il suo fiato sulla bocca. Sa di vento e pioggia, e fuoco.
«Io...». Mi si spezza la voce. Ancora qualche secondo. Oddio.
«Dimmelo», mi sussurra di nuovo Haechan. I nostri corpi adesso sono un tutt'uno. Gli afferro i fianchi e lo attirò il più possibile a me, per quanto i vestiti ce lo consentono. Vengo scossa da uno spasmo e trattengo il respiro.
«Dimmelo», mi mormora nell'orecchio.
Spingo il bacino contro il suo e ansimando gli rispondo: «Sono tua».
Tremo da capo a piedi. Mi sento vibrare tutta e invadere da un'ondata di piacere. Non ho mai provato niente del genere. Ne voglio ancora. Mentre gli spasmi piano piano svanivano, aprii gli occhi. Mi guardai intorno, poi scattai su dal letto. Dalla finestra entrava la luce del sole e mi resi conto di essere sola.
Che diavolo... Mi voltai, sicura di trovarmi Haechan accanto. E invece no. Niente. Haechan non c'era. Non c'era nemmeno il chiaro di luna. Ero andata a dormire con indosso i pantaloncini del pigiama e una maglietta nera. Le coperte erano sul letto. Haechan non era mai venuto in camera mia. Ma l'orgasmo era reale. Sentivo ancora i postumi delle sensazioni che lui, o meglio il sogno di cui lui era protagonista, mi avevano provocato. Avevo contratto a tal punto i muscoli che faticavo a star seduta sul letto.
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BULLY / Haechan
FanfictionUn tempo eravamo amici, poi lui ha deciso di prendersela con me e di rendermi la vita un inferno. I suoi scherzi e i suoi pettegolezzi sono diventati sempre più sadici. Sono persino andata a studiare in Francia per un anno pur di evitarlo. Ma ora so...