Jeno ed io ci allontanammo, in modo che Haechan potesse prendere la sua macchina. Mina si mise accanto a noi ma, per qualche strana ragione, non riuscii a guardarla. Non appena Haechan montò in macchina e mise in moto, le ragazze intorno a noi cominciarono a saltellare e squittire. Mandò su di giri il motore un paio di volte per fomentare la folla, il sorriso dipinto sulle labbra. La Boss 302 si fermò a bordo pista e io mi resi conto che mi sentivo quasi tradita.
Haechan ed io avevamo sognato di correre quella gara insieme e invece io me ne stavo sul ciglio della strada a guardare. Stava vivendo la sua vita senza di me e odiai la sensazione di esserne tagliata fuori. Minho era a bordo della sua Pontiac TransAm. Nonostante la sua macchina fosse antica rispetto a quella di Haechan, aveva comunque buone probabilità di vincere. La grande quantità di modifiche che vi aveva fatto la rendeva un'auto formidabile. Sfortunatamente, Minho non contava solo sulle sue doti da meccanico per assicurarsi la vittoria. Quando era alle superiori e gareggiava, si erano verificati diversi incidenti.
«Ok!», annunciò l'organizzatore della gara. «Sgombrate la pista per il più importante evento della serata». Secondo Mina, al Loop si facevano solo poche gare la settimana durante l'anno scolastico, perché i ragazzi più grandi erano tornati all'università. Insomma, quella era una serata soft, con due sole corse.
La musica che proveniva dalle casse della macchina di Haechan risuonava tutt'intorno. Lo vidi prendere qualcosa e appenderlo allo specchietto retrovisore. Non capii esattamente di cosa si trattava, ma mi sembrava una grossa collana. La stessa ragazza che aveva dato il via alla gara tra Jaemin e Jaehyun si diresse sculettando davanti ai fari delle macchine in partenza. L'odore di benzina e pneumatici saturava l'aria e il ruggito dei motori mi faceva vibrare le gambe.
Haechan guardava dritto davanti a sé, impassibile, in attesa del segnale.
«Pronti?», gridò la signorina guardatemi-tutti. «Partenza...». I motori rombarono. «Via!». Abbassò le braccia lungo i fianchi e le macchine le schizzarono accanto, sollevando terra e sassolini. Mi sporsi sulla pista insieme alla folla per guardare le auto da dietro, più spaventata che eccitata. Per quanto odiassi doverlo ammettere, ero preoccupata. Minho avrebbe potuto fare una mossa scorretta e procurare un danno a Haechab. Nonostante tutto, non volevo vederlo ferito e sofferente. I fanali di coda delle due macchine si avvicinarono gli uni agli altri in prossimità della prima curva. Ne mancavano altre quattro, poi la gara sarebbe finita. Erano curve a gomito ed era lì che i piloti si mettevano davvero alla prova al Loop. La pista era stretta, le macchine grosse e le curve infernali. Proprio per questo non era permesso parcheggiare nelle vicinanze.
Haechan si comportò da gentiluomo e rallentò per far passare prima Minho, che schizzò avanti. Tutte e due le macchine sbandarono in curva sollevando un polverone, per la gioia degli spettatori, che urlarono. Spingendo sull'acceleratore, Haechan raggiunse Minho e le due vetture procedettero testa a testa. Andiamo, andiamo. Mi portai le mani al petto, le dita intrecciate strettissime. Girai su me stessa per seguire la gara e vidi che Haechan si tirava indietro pazientemente ogni volta che Minho approcciava una curva per primo. Il cuore mi batteva forte e avevo lo stomaco serrato in una morsa. All'ultima curva Haechan rallentò ma Minho no. Quest'ultimo svoltò facendo sbandare la macchina oltre il ciglio della strada e Haechan lo sorpassò dall'interno. Entrambi recuperarono e si avvicinarono al traguardo in un testa a testa. La folla sgombrò in fretta la pista e osservò tutte e due le macchine sfrecciare con un ruggito. Non riuscii a capire chi aveva vinto. Alla fine sia Haechan che Minho rallentarono e si fermarono e tutti si accalcarono intorno a loro, strillando e spingendo. Nessuno aveva capito chi fosse il vincitore. Mi voltai, in cerca dell'organizzatore della gara. Stava confabulando con altre due persone, probabilmente per prendere una decisione.
«Quindi tu lo sai chi ha vinto?», mi chiese Mina confusa, mentre ci dirigevamo verso le macchine.
«No. Tu?». Scosse il capo.
«Eccoti!». Jeno mi raggiunse e mi prese la mano. «Credo che i giudici non siano sicuri di chi sia arrivato per primo. Bella gara, vero?». Io risi.
«Mi sono mangiata le unghie per la tensione».
«Su, andiamo da Haechan». Mina mi afferrò per il polso e ci facemmo strada tutti e tre attraverso la pista. Mentre ci avvicinavamo alle macchine, notai che i due piloti erano usciti e si stavano fronteggiando. Si guardavano in cagnesco ed erano fin troppo vicini. Sembrava che di lì a poco sarebbe scattata la rissa. Quando li raggiungemmo, sentii cosa si stavano dicendo.
«Mi hai tagliato la strada!», ringhiò Minho tra i denti.
«O forse non sai guidare la tua macchina». Aveva i capelli neri pettinati all'indietro, i jeans e una maglietta bianca. Pareva uscito dagli anni Cinquanta. «Non ci sono corsie sulla pista», lo rimbrottò Haechan.
«Sei tu che non sai gestire la potenza del tuo motore». Minho puntò l'indice in faccia a Haechan.
«Sai che ti dico, principessina, torna quando ti saranno venute le palle e avrai tolto le rotelle a quella tua biciclettina del cazzo. A quel punto sarai abbastanza uomo da gareggiare con me».
«Abbastanza uomo?», Haechan corrugò la fronte, come se quella fosse la cosa più stupida che avesse mai sentito. Si voltò verso la folla, con i palmi rivolti verso l'alto. «Abbastanza uomo?», ripeté sarcastico. La bruna puttanella che avevo visto alla sua festa, si fece avanti e gli si avviluppò addosso come un serpente. Gli mise una mano sulla guancia e l'altra sul culo. Poi gli ficcò la lingua in bocca e lo baciò appassionatamente, con tutta se stessa. La gente non avrebbe potuto gridare più forte. Mi uscì il fumo dal naso, dalle orecchie e dagli occhi prima che mi decidessi a guardare da un'altra parte. Lui mi aveva baciato in quel modo appena due giorni prima. Fanculo. Lanciai un'occhiata a Mina che aveva inarcato le sopracciglia, sorpresa.
«Stai bene?», le chiesi. Mi importava davvero? Probabilmente no, ma almeno in quel modo mi sarei distratta dal dolore che provavo io.
«Grandioso», osservò lei. «E Jaehyun ha visto tutto. Davvero perfetto». Mi venne quasi da ridere nel constatare che l'unica cosa di cui le fregasse era la reazione di Jaehyun. Se lui non avesse pensato che la storia tra Haechan e Mina era roba seria, non si sarebbe sentito minacciato. A lei non interessava un fico secco di Haechan. Di questo ero certa. E la cosa mi faceva sentire un po' meglio rispetto al fatto di averlo baciato di nascosto.
«Ok!». L'organizzatore della gara si fece strada tra la folla. «Fuori dalla pista, forza!». Aspettò che la gente si calmasse. La puttanella si staccò da Haechan, asciugandosi le labbra, e inciampò mentre tornava dai suoi amici.
«Allora. Abbiamo una buona notizia e una cattiva. La cattiva è che abbiamo deciso di dichiarare nulla la gara». Si udì un coro di proteste. Gli spettatori che avevano scommesso non gradirono. «Ma quella buona è che abbiamo un modo per risolvere il problema». Il suo sorriso mi spaventò. Lasciai andare la mano di Jeno per avvicinarmi un po' e intrufolarmi tra la folla. Haechan e Minho avevano entrambi un'espressione accigliata.
«Un'altra gara?», chiese Haechan.
«Una specie». Il ragazzo lo guardò con l'aria un po' troppo divertita. «Se volete che la questione si risolva, mettete di nuovo in pista le vostre macchine... ma senza che ci siate voi al volante». La gente mormorava e io fissai Haechan, che pareva stupito.
«Scusa?». Minho si fece avanti. «Sappiamo bene che siete due piloti eccezionali. La gara di prima l'ha dimostrato. Vediamo chi ha la macchina migliore».
«E chi guiderà al posto nostro?», fece Haechan, improvvisamente pallido. L'organizzatore sorrise.
«Le vostre ragazze».
GIRL POWER 💪🏻
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BULLY / Haechan
FanficUn tempo eravamo amici, poi lui ha deciso di prendersela con me e di rendermi la vita un inferno. I suoi scherzi e i suoi pettegolezzi sono diventati sempre più sadici. Sono persino andata a studiare in Francia per un anno pur di evitarlo. Ma ora so...