«Hana!». Mi girai, ancora stordita dal mio momento di gloria, e incontrai lo sguardo colmo d'attesa di mia nonna.
Ops.
Mi chiesi da quanto se ne stava lì in piedi. Corsi a spegnere le casse dell'iPod. «Scusa. Stavo ballando». Le sorrisi, impacciata. Dopo gli allenamenti, in cui avevo corso per almeno un'ora, ero tornata a casa ancora carica. Era come se mi fossi tolta un peso, e avevo voglia di festeggiare. Avevo deciso di tralasciare i compiti – anche perché comunque non avevo né test né interrogazioni quella settimana – e avevo fatto un buco nel tappeto a forza di orribili passi di danza.
«Hai lasciato il telefono di sotto. Ha chiamato Mina». Mi tirò il cellulare e io lo presi al volo. «E sono quasi le sette. Sei pronta per andare a cena?». La nonna fece un cenno in direzione della porta.
«Certo». Afferrai il cardigan nero e mi misi le sneakers. Mi ero messa jeans e maglietta puliti quando ero tornata a lavarmi dopo l'allenamento. Da quando Haechan si era introdotto negli spogliatoi delle ragazze, preferivo farmi la doccia a casa.
«Scendo tra un minuto. Voglio prima richiamare Mina». Mia nonna annuì e se ne andò. L'idea di dover fare le mie scuse a Mina mi procurò una morsa allo stomaco. Frequentava un ragazzo che si era comportato male con me e mi feriva il fatto che lei riuscisse a chiudere un occhio su questo piccolo particolare. Tuttavia, mi resi conto che Mina e Haechan si stavano usando a vicenda. Nel giro di poco, probabilmente, quella loro avventura sarebbe finita. A meno che lei non si coalizzasse con lui, decisi che non avrei dato a Haechan quello che voleva.
«Ehi». Salutai timidamente Mina quando mi rispose.
«Ehi», fece lei, secca. Trassi un profondo respiro e mi lasciai sfuggire un sospiro.
«Ecco, vorrei giocarmi il bonus. Mi dispiace per quello che ti ho detto oggi». Mina rimase in silenzio per un po' mentre io misuravo ad ampi passi la stanza.
«Ti sei comportata da stronza», mormorò. Mi venne da ridere. Be', quanto meno mi stava rivolgendo la parola.
«Lo so. Non voglio che Haechan abbia più niente a che fare con me. Se è lui che vuoi, allora crescerò e ci metterò una pietra sopra».
«Scuse accettate». Immaginai che stesse sorridendo.
«Va bene. Ci vediamo domani. Devo andare a cena fuori con mia nonna». Riuscivo a sentire sua madre che la chiamava in sottofondo.
«Divertiti. Ti voglio bene, Hana», mi disse lei, dolce.
«Anch'io. A domani». Riattaccammo e io mi sentii già meglio. Grazie a Dio, era fatta. A quel punto, se fossi stata fortunata, avrei dovuto solo sopportare qualche breve incontro con Haechan. Se fossi stata sfortunata, invece, la storia tra lui e Mina si sarebbe trasformata in una cosa a tre. Avevo ancora voglia di dare un paio di schiaffi alla mia amica. Ma almeno avevo sfogato tutta la mia amarezza nei confronti di Haechan. Se Mina voleva vendicarsi di Jaehyun con lui, fatti suoi. Ero stanca di vedere problemi anche laddove non ce n'erano e, per risparmiarmi un po' di stress, decisi di occuparmi solo degli affari miei. Lei sapeva come mi sentivo e io sapevo che non avrebbe tradito la mia fiducia. E tanto bastava. Scesi a passo di danza giù dalle scale, come se l'ippopotamo che mi si era seduto sul petto avesse finalmente deciso di alzarsi.
«Be', sembra proprio che tu sia di buonumore». La nonna seguì i miei movimenti. «È andata bene a scuola oggi?»
«Sì, alla grande». Far sì che Haechan sapesse quanto mi aveva ferito mi aveva fatto sentire molto meglio. Non avevo più la sensazione di venire schiacciata dalle sue azioni e di essere costretta a mantenere lo stesso un certo contegno.
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BULLY / Haechan
FanfictionUn tempo eravamo amici, poi lui ha deciso di prendersela con me e di rendermi la vita un inferno. I suoi scherzi e i suoi pettegolezzi sono diventati sempre più sadici. Sono persino andata a studiare in Francia per un anno pur di evitarlo. Ma ora so...