"Sai già come mi chiamo, ho 27 anni e sono nata e cresciuta a Milano con mamma Raffaella, papà Luciano e mia sorella Elisa che è 9 anni piu grande di me. La mia famiglia mi è sempre stata accanto in tutto e per tutto mi hanno sempre sopportato e supportato la amo con tutto il cuore, ma ho un debole per mio papà, lui per me è il mio primo amore, è il mio eroe, il mio migliore amico, insomma la mia vita e se me lo dovessero chiedere gliela darei la mia vita.." sento iniziare a pizzicare gli occhi segno che sono lucidi perché parlare di loro mi fa emozionare soprattutto perché mi mancano.
Sento le braccia di Nic avvicinarmi di più a lui e sento le sue dita iniziare ad accarezzarmi la schiena per tranquillizzarmi.
"Come dicevo papà è il mio eroe e purtroppo abbiamo dovuto combattere con varie problematiche di salute che ha avuto ma adesso fortunatamente sta bene.
Verso i 10 anni vidi in Tv per la prima volta la mitica Roma e me ne innamorai fin da subito e già da lì decisi che volevo trasferirmi qua ma all'epoca era impensabile perché ero piccola e anche perché era un sogno irraggiungibile all'epoca, così continuai a studiare finché all'età di 18 anni non diedi la maturità tra alti e bassi e iniziai a lavorare mettendomi da parte tutto lo stipendio fino ai 20 anni.
Una volta fatto i 20 anni presi la decisione di mollare tutto a Milano perché iniziava a starmi stretta e partire per trasferirmi qui, così con i sacrifici fatti ho preso casa qua a San Basilio anche se sai meglio di me non è bene visto dalla gente ma comunque io lo amo lo stesso." Concludo sorridendo fiera di me guardandolo e spostando le mie mani dalle sue gambe alle sue braccia tatuate.
Mi guarda come se fosse ammirato continuando ad accarezzarmi la schiena non parlando per pochi secondi.
"E che lavoro faresti?" Mi chiede dopo poco e stupendomi anche un po' perché non pensavo che fosse così interessato.
"Sai questa parte è buffa perché ho un bar/tavola calda che ho aperto con i miei sacrifici vicino al Colosseo, dove comunque oltre a qualche calciatore come Totti, De Rossi e altri, sono venuti anche cantanti come Vasco che tra l'altro per poco non ci svenivo perché per me è un' artista con la A maiuscola, poi è venuto anche Venditti, ma l'unico che speravo che passasse non ci è mai passato" gli rispondo sorridendo furba facendo la finta gnorri.
"Ah si? E chi aspettavi?" Risponde guardandomi stando al gioco ridendo sotto i baffi.
"Mah non so se lo conosci, è un ragazzo tatuato di San Basilio che ha 27 anni, occhi marroni, capelli scuri, porta sempre i suoi immancabili occhiali e la sua immancabile collana al collo con il ciondolo di una chiave" rispondo sfidandolo scherzosamente con lo sguardo andandogli a circondare il collo con le braccia.
"Mh fammici pensare, ma misa che proprio non lo conosco, mi puoi intonare qualche sua canzone?" Si mette due dita sotto il mento facendo finta di pensare.
"Ok ma non spaventarti perché sono stonata come una campana ti avverto" rispondo imbarazzatissima prendendo un respiro profondo e gli canto un pezzetto di quello che ormai è l'inno di noi ultimi."E adesso tirando le somme
Non sto vivendo come volevo
Ma posso essere fiero di portare avanti quello che credo
Da quando ero bambino
Solo un obiettivo
Dalla parte degli ultimi
Per sentirmi primo"E nel frattempo sento la sua voce unirsi alla mia e lì per lì rimango di stucco ma poi continuiamo a cantarla insieme abbracciati dondolandoci a destra e a sinistra guardandoci occhi negli occhi.
"E dimmi che cosa resta
Se vivi senza memoria
Perdo la voce, cerco la pace
Lascio che la vita viva per me"La prima a fermarmi sono io e poi si ferma anche lui.
"Sai no mi sembra proprio di non conoscerlo" risponde alzando un sopracciglio ed io non ce la faccio e scoppio a ridere.
"Comunque ritornando seri probabilmente ci sono passato di sfuggita e non me ne sono accorto anche perché se mi fossi accorto che dentro ci lavorava una bella ragazza come te sarei venuto spesso" risponde tranquillamente ma non sapendo io dentro di me si sta creando uno zoo.
"Ma finiscila va che ce ne sono più belle di me" rispondo sdrammatizzando un po' per cercare anche di non diventare rosso pomodoro.
"Forse si forse no ma sta di fatto che io adesso sono qua con te" mi guarda serio prendendomi il viso fra le sue mani calde e appoggiando la sua fronte sulla mia, i nostri nasi che si sfiorano e vedo che pian piano si avvicina, sento quasi le nostre labbra sfiorarsi finché sentiamo una voce interrompersi.
"Raga sono le 4 di mattina e credo che è meglio se ce ne andiamo a casa" e riconosco che è Claudia così mi stacco di botto diventando rossa peperone ma sentendo sempre la presenza di Nic affianco alla mia.
"Si anche perché Nic ha le ultime due date del suo tour" mi risveglia Adriano e solo adesso mi ricordo che Nic deve andare a Milano e maledico mentalmente Claudia per averci interrotto sul più bello visto che adesso non so tra quanto lo rivedrò.
"Allora ci dobbiamo salutare" mi giro rimettendomi di fronte a lui guardandolo un po' malinconica.
"Si ma sappi che non è finita qua la conversazione" sorride dolcemente accarezzandomi la guancia guardandomi negli occhi e io in quei occhi ci casco ogni volta.
"Va bene allora ti lascio andare e mi raccomando spacca tutto come sempre e in bocca al lupo" gli dico sorridendo fiera di quello che è diventato.
"Ti ringrazio ma sappi che appena torno ti voglio vedere ora scappo che sennò Adriano mi uccide" mi sorride e mi prende di nuovo il viso fra le mani e avvicina le sue labbra alla mia fronte stampandoci un bacio per poi scappare via e lasciarmi lì come una bimba felice.
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Il tuo nome. (Ultimo)
FanfictionQuesta è la mia prima storia in assoluto spero che vi piacerà e siate buoni per favore. Dove una ragazza nata e cresciuta a Milano si trasferirà a Roma dove con i suoi sacrifici è riuscita ad aprirsi un bar/tavola calda e facendone dei suoi dipenden...