Sono tra le braccia di morfeo finché non sento un rumore e mi sveglio di colpo ricordandomi che è la sveglia così allungo il braccio per spegnerla e inizio ad aprire gli occhi butto lo sguardo fuori dalla finestra e vedo che c'è il sole, siamo entrati nel mese di agosto e tra poco è il mio compleanno precisamente il 22 e a parte la mia famiglia e i miei amici non lo sa nessuno.
Dopo essermi alzata vado in cucina faccio colazione e poi vado a lavarmi.
Finito il tutto prima di vestirmi prendo in mano il telefono vedendo un messaggio.Da Nic: buongiorno piccolè spero che hai dormito bene, ci vediamo tra poco.
Sorrido felice perché non mi aspettavo di trovare un suo messaggio.
A Nic: buongiorno anche a te, sì ho dormito bene e spero che lo hai fatto anche tu, a tra poco.
Metto via il cellulare e mi vesto con una canottiera nera e un pantaloncino di jeans a vita alta con le mie amate Nike per poi uscire di casa e prepararmi a questa giornata di lavoro.
Una volta arrivata al bar entro dentro vedendo che qualcuno ha già aperto al posto mio.
"Buongiorno ragazzi miei" esclamo raggiante che infatti non sfugge a nessuno.
"Attenzione attenzione è arrivata la felicità in persona" esclama Luca facendomi ridere.
"Non posso essere felice?" Lo fulmino con lo sguardo.
"E a cosa dobbiamo questa felicità?" Mi chiede Claudia con fare indagatore anche se sa che ieri sono uscita con Nic.
"A niente in realtà" alzo le spalle fischiettando facendo la gnorri.
"Sisi signorina io e te stasera usciamo da sole così mi racconti" mi punta un dito contro.
"Va bene va bene come vuoi" alzo le mani in segno di resa perché so che non posso contraddirla ma sono felice perché è da tanto che non facciamo queste serate insieme.
Dopo questa piccola conversazione mi metto dietro al bancone e inizio a preparare gli ordini per i clienti che abbiamo nel bar, finché non sento una voce conosciuta.
"Ma buongiorno ragazzi" esclama Adriano facendomi girare di colpo vedendo che ci sono tutti all'appello e il mio sguardo si punta direttamente su di lui che già mi stava guardando.
"Buongiorno a voi ragazzi cosa vi porta qua?" Risponde Giorgio facendo interrompere il nostro gioco di sguardi.
"In realtà volevamo fare colazione perché poi dobbiamo scappare in studio con Niccolò" risponde Tiziano indicando il diretto interessato.
"Si certo va bene allora accomodatevi" rispondo sorridendo riprendendomi un attimo guardandolo però sempre con la coda dell'occhio.
Una volta che si sono seduti al tavolo inizio a preparare i caffè e le brioche senza aver mai staccato gli occhi dal lui e dal suo corpo e involontariamente mi mordo il labbro sorridendo.
Ad una certo sento una gomitata nella pancia.
"Ahio ma sei scema?" Mi giro verso Claudia accarezzandomi il punto in cui mi ha fatto male.
"Scusami ma lo stavi mangiando con gli occhi sai com'è" sorride maliziosa guardandomi.
"Senti ma lo vedi quanto è bello? Con quei jeans e con quella maglietta bianca aderente che fa intravedere i tatuaggi sul petto e.." mi interrompe.
"Ok frena frena non mi interessa sapere i tuoi pensieri nei particolari" scoppio a ridere preparando il vassoio.
"Solo che non mi ha ancora salutato" sospiro un po' delusa perché mi aspettavo che mi salutasse dopo ieri sera.
"Ehi vedrai che appena può ti saluta" mi rincuora Claudia sorridendomi e in risposta ha un mio cenno con il capo.
Una volta pronto il vassoio con le loro ordinazioni vado verso il loro tavolo mettendomi in mezzo tra Nic e Adriano.
"Ecco qua i vostri ordini" sorrido e pian piano li metto davanti ad uno ad uno.
"Buona colazione ragazzi" sorrido e faccio un passo per tornare alla mia postazione ma sento un braccio che mi trascina sulle proprie gambe e riconosco subito che è Nic.
"Nic mi piacerebbe stare qua ma devo andare a lavorare" gli sorrido guardandolo accarezzandogli la guancia.
"Dai non c'è nessuno fermati qua un attimo" mi sussurra accarezzandomi la schiena.
"Va bene 5 minuti e non di più" sbuffo perché non riesco mai a dirgli di no e lui mi sorride vittorioso.
"Allora ragazzi vi piace la colazione?" Chiedo accomodandomi meglio sulle gambe di Nic sentendo le sue mani sui miei fianchi.
"È la miglior colazione che abbia mai fatto qua a Roma giuro" esclama Adriano in estasi.
"Niccolò ti prego non fartela scappare perché ha le mani magiche e se lo fai ti uccido" gli punta il dito Tiziano facendomi ridere.
"Ehi piano con le parole eh e poi tranquilli che non me la faccio scappare così facilmente" risponde tranquillo Nic facendomi aumentare i battiti del mio cuore accarezzandomi con le sue grandi mani le mie gambe scoperte.
Passati i 5 minuti mi alzo dalle gambe di Nic ma lui mi trattiene.
"Nic devo ritornare a lavoro sono passati i 5 minuti" gli sorrido dandogli un bacio sulla guancia sentendo i fischi dei suoi amici.
"Andiamo a fumare poi giuro che ti lascio andare" sorride accarezzandomi i capelli.
"Va bene ma poi torno a lavorare" gli punto un dito contro e usciamo nel retro del locale per stare un po' da soli.
Una volta soli non perde tempo e mi fa indietreggiare facendomi appoggiare al muro prendendomi dai fianchi appoggiando le sue labbra sulle mie e stavolta prendo io l'iniziativa di approfondire il bacio con le mie braccia che gli circondano il collo e le mie mani che vagano nei suoi capelli mentre le sue vagano tra il mio corpo.
Dopo non so quanto tempo a baciarci ci stacchiamo rimanendo però in quella posizione.
"Stavo diventando matto avrei voluto baciarti già da quando sono entrato e ti ho vista" mi sussurra stampandomi un bacio sul naso.
"Sappi che vale lo stesso per me" sorrido continuando ad accarezzargli i capelli guardandolo negli occhi.
"Non ti sembra che questi pantaloncini siano un po' corti?" Mi guarda cercando di rimanere serio.
"Che c'è? Siamo gelosi Morriconi?" Lo sfido con lo sguardo sorridendo.
"Di te? Sì perché solo io posso guardarti" sussurra stringendomi lasciandomi dei baci umidi sul collo che è il mio punto debole e penso che lui lo abbia capito.
"Pensa che gli altri possono guardarmi ma tu puoi anche toccarmi" sussurro mordendomi il labbro stringendogli leggermente le punte dei capelli.
"È meglio che mi fermo" sussurra con il respiro affannato staccandosi da me guardandomi.
"Quando sto con te perdo il controllo o meglio tu mi fai perdere il controllo" continua guardandomi.
"Sapessi tu Nic" sospiro mordendomi il labbro inferiore torturandolo.
"Ti prego non fare così, peggiori solo la situazione" mi accarezza il labbro con il suo pollice e giuro in questo momento vorrei prenderlo e sbatterlo al muro ma evito perché non siamo in un luogo adatto.
"È meglio se rientriamo sennò gli altri ci danno per dispersi" sussurro sorridendo stampandogli un bacio sulle labbra.
"Si è meglio va" lui ricambia il bacio e prendendomi per mano rientriamo nel locale raggiungendo gli altri.
STAI LEGGENDO
Il tuo nome. (Ultimo)
FanfictionQuesta è la mia prima storia in assoluto spero che vi piacerà e siate buoni per favore. Dove una ragazza nata e cresciuta a Milano si trasferirà a Roma dove con i suoi sacrifici è riuscita ad aprirsi un bar/tavola calda e facendone dei suoi dipenden...