Nicco pov:
Sono qua sveglio a guardarla dormire affianco a me e non ci credo ancora, non so quante volte abbiamo fatto e rifatto l'amore e dopo un po' lei è crollata.
La guardo dormire ed è bella come la prima volta che l'ho vista, quegli occhi che mi fanno impazzire, quelle labbra che da oggi finalmente potrò baciare anche in presenza di altre persone, quelle guance che sono da mordere, e quel corpo che mi fa uscire matto ogni volta.
Mi risveglia lei che inizia ad agitarsi e a muoversi nel sonno.
"Piccolè" le sussurro cercando di svegliarla.
"Nic ti prego non andartene" sussurra nel sonno agitandosi e iniziando anche a sudare.
La continuo a scuotere cercando di svegliarla.
"Ti prego Nic noooo" si sveglia di scatto urlando con il respiro affannato e tutta sudata.
"Piccolè shh era solo un sogno" l'attiro sul mio petto abbracciandola baciandole la testa e facendole carezze sulla schiena.
"Sei qui" sussurra stringendomi in lacrime.
"Si e non me ne vado, ora dormiamo" le sussurro accarezzandole i capelli e cullandola sentendo man mano il suo respiro facendosi pesante segno che si è riaddormentata, così chiudo gli occhi anche io e mi addormento con lei accanto.Jess pov:
Non so che ore sono ma sento il citofono suonare così mi sveglio di scatto dal letto ricordandomi però di Nic.
Così abbasso lo sguardo e vedo due braccia tatuate che mi stringono e sorrido.
Mi risveglia dai miei pensieri il citofono così mi stacco pian piano da Nic cercando di non svegliarlo scendo dal letto, gli chiudo la porta e mi avvio alla porta.
Una volta aperta mi ritrovo la mamma di Nic davanti.
"Oh ma ciao Je non mi aspettavo di trovarti qui" esclama felice e mi abbracciata mentre io sono ancora intontita.
"Ehm ciao Anna prego entra" rispondo dopo aver ricambiato l'abbracciato imbarazzata.
Così lei entra e si guarda intorno cercando suo figlio.
"Nic sta ancora dormendo, nel frattempo posso offrirti un caffè?"
"Sì grazie accetto volentieri" così mi avvio in cucina e inizio a preparare il caffè.
"Allora deduco che stai bene" sorride guardandomi furba.
Io e Anna abbiamo questa confidenza perché dopo che Nic è partito una mattina è venuta per caso nel mio bar e mi ha riconosciuto e da lì abbiamo iniziato a conoscerci e in alcuni tratti mi ha visto anche star male per Nic così in qualche modo mi è stata affianco e poi mi ha fatto conoscere gli altri due figli e Sandro il papà di Nic.
"Sì direi che va alla grande" sorrido un po' imbarazzata.
"Sono felici che vi siete ritrovati tesoro" mi sorride con gli occhi lucidi.
"Ti prego Anna non fare così che sennò mi metto a piangere anche io" le vado incontro e l'abbraccio con gli occhi lucidi.
"Sono solo contenta che hai ritrovato la felicità e sono felice che ti sei ritrovata con mio figlio, sai quando gli telefonavo lo vedevo sempre spento non aveva quella luce che aveva quando parlava o stava con te" mi sussurra accarezzandomi i capelli.
Non faccio in tempo a risponde che una terza voce ci interrompe.
"Che succede qui?" Ci interrompe un esemplare di Nic appena sveglio a torso nudo con i capelli scompigliati.
"Niente amore io e Jessica stavamo facendo 4 chiacchiere cose da donne" interviene Anna mentre io mi occupo del caffè girata di spalle asciugandomi due lacrime che mi sono scese.
"Se non sono io a farmi vedere tu proprio zero eh" lo rimprovera Anna incrociando le braccia al petto.
"Scusa mamma ma avevo da fare poi mi sarei fatto vedere" gli fa il labbruccio per poi andarla ad abbracciare.
"Il caffè è pronto" sorrido mettendo in tavola le tazze da caffè e sedendomi.
"Buongiorno amore" viene verso di me e mi lascio un bacio a stampo sulle labbra.
Rimango stordita per come mi ha chiamato ma vedo sua mamma guardarci con gli occhi a cuoricino.
"Allora mamma che ci fai da queste parti?" Mi risveglio dai miei pensieri stando attenta alla conversazione tra madre e figlio.
"Ero passata per vedere come stavi ma a quanto vedo stai bene" sorride facendo cenno verso di me "e poi ero passata per chiederti se domenica a pranzo venivi da noi a mangiare ma adesso lo estendo anche a te Je l'invito" sorride guardando sia me che lui.
"Certo che ci siamo mamma tranquilla" risponde Nic sorridendo felice.
"Va bene allora grazie del caffè e ci vediamo domani, ora devo andare" ci alziamo contemporaneamente di modo che l'accompagno alla porta ma prima saluta Nic abbracciandolo.
"Allora grazie del caffè e ci vediamo domani, ti prego ti farà dannare ancora probabilmente ma non mollare la presa tesoro" mi sussurra abbracciandomi e io in risposta la stringo me.
"Tranquilla ormai il mio cuore appartiene a lui, ci vediamo domani" sussurro per poi staccarmi salutarla un ultima volta e chiudere la porta.
"Da quando conosci mia mamma?" Mi fa spaventare la voce di Nic.
"Una mattina quando tu eri già partito per caso è entrata nel mio bar e mi aveva riconosciuto e così è continuata a venire e ci siamo conosciute e a tratti mi ha anche visto star male e così mi è stata affianco e poi se vuoi saperlo ho conosciuto anche tuo papà e i tuoi fratelli" dico girandomi verso di lui sorridendo.
"Non posso essere più felice di così" mi viene incontro prendendomi in braccio ridendo ed io non posso che innamorarmi ancora di più.
"A proposito come mi hai chiamato prima?" Gli chiedo con fare curioso.
"Prima quando?" Mi mette giù facendo lo gnorri alzando il sopracciglio.
"Prima a tavola con tua mamma" lo guardò alzando un sopracciglio con le braccia incrociate al petto.
"Mh fammici pensare" mette le dita sotto il mento.
"Può darsi che ti abbia chiamato amore" mi guarda negli occhi sorridendo furbo facendo aumentare il battito del mio cuore.
Non vedendo che io rispondo mi prende il viso fra le mani.
"Perché tu ormai sei il mio amore" non gli rispondo ma mi alzo in punta di piedi appoggiando le labbra sulle sue che lui non perde tempo ad approfondire.
Sono io a staccarmi dal bacio e rimango lì a guardarlo fisso negli occhi cercando di sistemargli i capelli.
"Da quando hai gli incubi?" Mi sussurra a pochi cm dalle labbra.
Sospiro perché anche se ho fatto finta di niente so che stanotte ho avuto un incubo e sapevo che prima o poi sarebbe venuto a galla.
"Dopo qualche giorno che te ne sei andato" sospiro socchiudendo gli occhi sentendo che però lui si stacca subito e se ne va sul balcone a fumare.
Sospiro e lo seguo andando anche io sul balcone.
Come esco fuori mi arriva dritta in faccia l'aria fresca mattutina che mi fa rabbrividire.
"Nic non è colpa tua" mi metto affianco a lui appoggiandomi con la schiena alla ringhiera.
"Si invece perché se non me ne fossi andato saresti sta bene e felice" sospira portandosi la sigaretta alle labbra.
"Non è colpa né mia né tua, non è tua perchè sei andato via per lavoro, e non è mia perché non ho potuto prevederlo e io non mi sono arrabbiata o delusa del fatto che tu te ne sei andato ma è il modo in cui sono venuta a saperlo, ma ormai questo è passato, l'importante ora è che siamo qua uniti più di prima, e questo mi basta" sospiro accarezzandogli le sue braccia che appoggiano affianco a me sulla ringhiera.
"Cosa ho fatto per meritarti nella mia vita?" Si gira verso di me.
"Non lo so in effetti me lo chiedo anche io" cerco di sdrammatizzare e vedo che si mette a ridere facendo ridere anche me.
"Non lo so Nic probabilmente sarà stato il destino non lo so ma se siamo qua ci sarà un motivo" sorrido vedendo che si alza con le braccia dalla ringhiera e si mette davanti a me.
"Hai un cuore d'oro piccolè e sei stupenda davvero, ti prometto che questi incubi li sconfiggeremo insieme anche a costo di star sveglio tutta la notte" sussurra spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi stringermi a lui e io a mio volta gli circondo il bacino stringendolo.
"Che ne dici se stasera andiamo al parcheggio con gli altri e gli diamo anche la notizia?" Si stacca poco da me prendendomi il viso tra le mani.
"Si va bene Nic" sorrido guardandolo felice.
"Va bene allora vado ad avvisare gli altri" rientra in casa non prima di avermi lasciato un bacio a stampo e io rientro dopo di lui andando ad avvisare Claudia.
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Il tuo nome. (Ultimo)
FanfictionQuesta è la mia prima storia in assoluto spero che vi piacerà e siate buoni per favore. Dove una ragazza nata e cresciuta a Milano si trasferirà a Roma dove con i suoi sacrifici è riuscita ad aprirsi un bar/tavola calda e facendone dei suoi dipenden...