Sento filtrare i raggi dalla finestra facendomi pian piano aprire gli occhi cercando di abituarmi alla luce.
Decido di alzarmi ma sento un braccio attorno alla mia vita così abbasso lo sguardo e il braccio tatuato di Nic così mi riaffiorano le immagini di ieri sera facendomi sorridere felice.
Mi stacco pian piano cercando di non svegliarlo vado in bagno per poi andare in cucina a iniziare a preparare la colazione con le cuffie nell'orecchie canticchiando e cercando di "ballare" felice.
Sento due braccia cingermi i fianchi lasciandomi baci qua e là sul collo, così mi affretto togliere le cuffie e girarmi verso di lui.
"Ma buongiorno dormiglione" gli dico sorridendo sistemandogli i capelli.
"Mh buongiorno piccolè potrei anche abituarmi a svegliarmi così" mi risponde un po' ancora assonato e assomiglia tanto a un bimbo in questo momento.
Vedo che pian piano si avvicina a me per poi appoggiare le labbra sulle mie e stringermi dai fianchi, non perdo tempo a ricambiare il bacio facendo vagare le mie mani tra i suoi capelli.
A farci interrompere il bacio purtroppo è la caffettiera che sta salendo.
"Cazzo il caffè spero che non si sia bruciato" esclamo spostandomi da Nic sentendolo ridere.
"Che ti ridi tu? È colpa tua questa" nel frattempo vedo che il caffè non si è bruciato così lo spengo e lo verso nelle tazzine.
"Colpa mia? Sei tu che ti sei distratta" continua a prendermi per il culo.
"Si per colpa tua però" lo fulmino con lo sguardo mentre metto tutto a tavola, sta per rispondermi quando lo interrompo.
"La colazione è servita" sorrido sedendomi a tavola e lui con me.
"Mmh che buoni giuro che ti assumo come chef se cucini così" sorride estasiato assaggiando i miei pancake che ho preparato mentre lui dormiva.
"Oh ma dai non è niente di che sono dei semplici pancake" sorrido alzando le spalle come se veramente fosse niente.
"Dovrei farti assaggiare la mia e unica carbonara" mi guarda puntandomi la forchetta.
"Attenzione attenzione sa fare anche lo chef il signor Morriconi" gli rispondo cercando di trattenere le risate finendo la mia colazione.
"In realtà so fare solo quella ma quando l'assaggerai non ne potrai più farne a meno" e lì scoppio a ridere.
"Ehi che ti ridi è vero prova chiedere ad Adriano o agli altri e vedi che ti rispondo" fa il finto offeso incrociando le braccia.
"Va bene va bene la assaggerò tranquillo" alzo le mani in segno di resa.
Sta per rispondere quando sentiamo il telefono suonare e dalla suoneria riconosco che è il suo perché il mio non ha quella suoneria lì.Nicco pov:
Sto per rispondere quando sento il mio telefono suonare così mi alzo e vedo che è una videochiamata di mamma.
"Ehi ciao ma"
"Eh chi non muore si risente eh" mi fulmina con lo sguardo.
"Mamma lo so hai ragione ma ho avuto da fare" e mi scappa un occhio dove c'è Jessica che sta sistemando la cucina.
"Si certo, comunque come stai Nic?" Mi chiede con fare premuroso.
"Bene mamma posso dire di star finalmente bene e voi invece?" Le sorrido sincero
"Tutto bene Nic, senti che ne dici se domenica prossima vieni a pranzo da noi?"
"Certo, ma posso portare una persona?"
"È la stessa persona con cui hai avuto da fare dimenticandoti di tua mamma?" Mi punta un dito contro dal telefono facendomi scoppiare a ridere.
"Anche mamma, ma mi rende felice" le confesso guardandola e prima che possa rispondermi la interrompo.
"Anzi adesso te la faccio conoscere" così ritorno in cucina.
"Piccolè c'è qualcuno che ti vuole conoscere qua" la faccio girare di scatto e con il labiale mi domanda "chi è?" E le rispondo nello stesso modo "mamma" a questa mia risposta le escono gli occhi fuori dalle orbite e inizia a scuotere la testa ma io senza ascoltarla la prendo e la attiro a me.
"Mamma questa è Jessica, Jessica questa è mia mamma Anna" vedo mia mamma sorriderle dolcemente.
"Ehm salve signora piacere di conoscerla" risponde un po' titubante e imbarazzata.
"Ma quale signora e signora dammi del tu e chiamami Anni ti prego, comunque piacere mio" le risponde mia mamma cercando di metterla a proprio agio.
"Va bene Anna allora com va?" Le chiede e io guardo quella scena accarezzando la schiena a Jessica per tranquillizzarla.
"Tutto bene e tu? Stavo proprio chiedendo a quell'ingrato di mio figlio se domenica volete venire a pranzare qua con noi?" Vedo che Jessica inizia ad andare impanico così le prendo la mano facendole capire che ci sono io lì con lei.
"Sì mamma va bene ci vediamo domenica" così senza aspettare che risponde chiudo la chiamata e butto il telefono sul divano.
"Ma sei scemo per caso?" Esclama Jessica staccandomi da me tirandomi uno schiaffo sul braccio.
"Ma perché che ho fatto?" Chiedo facendo il furbo non sapendo niente.
"Tu mi vuoi far morire non puoi farmi conoscere tua mamma così dal nulla dio santo" e mi metto a ridere vedendo che sta andando avanti e indietro.
"Adesso domenica saremo da loro e se non gli piaccio, e se mi odiano e se.." non la faccio finire di parlare che le prendo il viso fra le mani.
"Mia mamma ti adora già, e vedrai anche i miei fratelli e mio papà ti adoreranno perché non posso non farlo quindi non preoccuparti ok?" Mi guarda annuendo, l'attiro verso di me e la bacio ma mi stupisce approfondendo lei sta volta il bacio.
Dopo aver messo fine quel bacio ci stacchiamo.
"Ora fila a vestirti che andiamo in giro per Roma" le lascio un ultimo bacio a stampo e lei corre in camera a cambiarsi ed io mi siedo sul divano aspettandola.

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Il tuo nome. (Ultimo)
FanfictionQuesta è la mia prima storia in assoluto spero che vi piacerà e siate buoni per favore. Dove una ragazza nata e cresciuta a Milano si trasferirà a Roma dove con i suoi sacrifici è riuscita ad aprirsi un bar/tavola calda e facendone dei suoi dipenden...