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Dopo che Nic e i suoi amici sono andati via io e gli altri abbiamo ripreso a lavorare e ho raccontato tutto a Claudia e non vi dico la felicita che aveva addosso.
Comunque ora sto chiudendo il locale per andare a casa a prepararmi e sento il telefono suonare così lo tiro fuori e vedo un suo messaggio.

Da Nic: ciao piccolè fatti trovare pronta per le 20.00 che ti passo a prendere.

Sorrido come una stupida perché ogni volta che mi chiama così il mio cuore perde un battito.

A Nic: va bene Morriconi, il mio indirizzo è questo.

Rispondo inviandogli la posizione e non faccio in tempo a mettere via il telefono che arriva la sua risposta.

Da Nic: ah così adesso siamo passati ai cognomi eh? Va bene stasera ci penso io a te. A dopo piccolè.

Scoppio a ridere per la sua risposta non vedendo l'ora di vederlo.

A Nic:  va bene Morriconi a dopo.

Metto via il telefono e mi avvio verso casa con le sue canzoni che immergono la mia macchina.
Una volta arrivata a casa mi infilo subito in doccia e una volta fatto mi avvolgo l'asciugamano avviandomi in camera aprendo l'armadio non sapendo che cosa mettermi così mi affretto a chiamare Claudia che dopo tre squilli mi risponde.

Al telefono:
"Cla non so che cazzo mettermi" sbotto nervosa mangiucchiandomi le unghie.
"Allora innanzitutto prendi dei respiri profondi e poi puoi metterti quel vestito verde che scende a V davanti con le spalline incrociate dietro con una fascia sotto e dei tacchi neri" risponde salvandomi.
"Ma sei un genio grazie grazie grazie, ti devono fare santa mi hai salvato" rispondo saltellando qua e là.
"Sisi lo so dai vai a vestirti e mi raccomando non farlo svenire, ciao amica ci vediamo domani al lavoro" e così chiude la telefonata facendomi ridere.

Mentre mi sto mettendo le scarpe sento il telefono vibrare segno che mi è arrivato un messaggio così ci butto un occhio e vedo che è lui.

Da Nic: piccolè sono qua sotto scendi.

Non gli rispondo e prendo la mia pochette ed esco di casa.
Come esco fuori dal cancello me lo ritrovo appoggiato alla macchina con la sua sigaretta in bocca, gambe incrociate ma non mi ha ancora visto perché sta guardando il telefono così mi prendo un momento per guardarlo, vestito con un paio di jeans scuri, una camicia bianca con sopra una giacca e le sue solite scarpe da tennis, la sua collana appesa al collo e i suoi immancabili occhiali da sole e io potrei morire li all'istante.
Risvegliandomi da questi pensieri mi inizio ad avviare verso di lui che sentendo dei passi alza lo sguardo e nel vedermi non perde tempo a sguadrarmi da testa a piedi mentre io ad ogni passo che faccio sento il cuore esplodermi fuori dal petto finché finalmente non arrivo di fronte a lui.
"Ma buonasera Morriconi"
"Ma buonasera signorina" e scoppiamo a ridere come due bambini, finché lui non mi prende e mi tira in mezzo alle sue gambe circondandomi la schiena con le sue braccia mentre le mie gli circondano il collo.
"Ho idea che stasera dovrò stare attento" sospira appoggiando la fronte sulla mia stringendomi di più a lui.
"E sentiamo perché Morriconi?" Sussurro accarezzandogli i capelli guardandolo negli occhi.
"Perché sicuramente avrai tutti gli occhi addosso e non so quanto autocontrollo ho" scoppio a ridere buttando la testa all'indietro per un attimo per poi ritornare su di lui.
"Non ti preoccupare che non mi guarderà nessuno"
"Smettila di dire così perché sei bellissima comunque ci conviene ad andare perché sennò non mi stacco più" sorride per poi staccare le mani pian piano dalla mia schiena e così mi stacco anche io.
"Va bene signor Morriconi" sorrido e sorride anche lui per poi aprirmi la portiera.
"Ma come siamo gentili" sorrido dandogli un bacio sulla guancia per poi entrare in macchina.
Lui mi chiude la portiera per poi fare il giro della macchina ed entrare dalla parte del guidatore per poi partire verso questa meta a me sconosciuta.
Decido di interrompere il silenzio che si era creato in macchina se non per la radio che risuona.
"Vorresti dirmi per favore dove mi porti?" Faccio la faccia da occhioni dolci girandomi con la testa verso di lui.
"No sorpresa piccolè non ti dico niente" sorride furbo guardandomi con la coda dell'occhio.
"Uffa non è giusto sono curiosa" incrocio le braccia come una bimba capricciosa girandomi verso il finestrino guardando fuori finché sento la sua mano che si appoggia sulla mia gamba scoperta dal vestito riempiendomi di brividi.
"Dai piccolè non fare così se te lo direi non sarebbe più una sorpresa" sorrido appoggiando la mia mano sulla sua stringendogliela rigirandomi verso di lui.
"Lo so ma ci ho provato lo stesso" e lui in risposta mi sorride accarezzando con il suo pollice il dorso della mia mano continuando a guidare ed io mi perdo a guardarlo osservando la sua mano che sta sul volante, il suo braccio tatuato teso, per poi risalire verso il suo viso concentrato a guardare la strada e quelle labbra che avrei tanta voglia di baciare e in quel momento realizzo che pian piano sono sulla strada per innamorarmi.

Ehi ciao ragazze come state? Spero che la storia vi stia piacendo sto realizzando man mano ogni capitolo lo sto allungando anche non volendo ma purtroppo una volta che inizio a scrivere faccio fatica a fermarmi.
Spero che non vi stia annoiando la storia.
Buona continuazione.

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