Grembo

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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it

Prompt: Grembo

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"Vuoi scendere in campo e portarti dietro loro?" Domandò Ladybug al compagno, strabuzzando gli occhi.

"Aiuteranno!" Le rispose in tono calmo, sorridendo con ovvietà.

"Sono senza poteri e sinceramente mi sto chiedendo che cosa ci facciano qui." Ladybug sottolineo quelle ultime parole guardando i due ragazzini, anche se poteva benissimo intuire che c'era lo zampino di Chat Noir per quanto riguardava la presenza del suo alter ego. Del resto, anche lei lo aveva suggerito alla sé stessa del passato.
"Puoi sempre dargli un Miraculous, no?" Peccato però che Chat Noir abbia dimenticato un piccolo dettaglio, ma Ladybug no e infatti sentì il grembo chiudersi improvvisamente.
Il volto della super eroina si fece triste all'improvviso e il compagno di chiese mentalmente che cosa le stesse prendendo.
"Casa non c'è più e di conseguenza anche la Miracle Box." Ladybug però si accorse troppo tardi di aver pronunciato la parola casa e infatti né ad Adrien e né a Marinette fuggì quel dettaglio.
"Casa?" Pronunciarono all'unisono, sorpresi.
"Il nostro quartiere generale lo chiamiamo casa." Intervenne prontamente Chat Noir.
"Quartiere generale?" Questo confuse ancora di più i due ragazzini: Adrien sperava in qualcosa di più, invece Marinette aveva iniziato a sudare freddo, per poi tirare un sospiro di sollievo.
"Non possiamo dire di più, ci dispiace." Chat Noir fece spallucce.
"Comunque..." Ladybug aveva alzato la voce per attirare l'attenzione su sé stessa e non su altro "... la situazione è più grave del previsto, dobbiamo far ritornare i kwami nel loro corpo originale prima che i danni diventino irreparabili."

"Cosa suggerisci di fare?" Domandò Marinette.

I quattro ragazzi si erano disposti a cerchio, lontano da Tikki e Plagg, ancora legato come un salame al palo grazie all'ausilio dello yo-yo. Non fecero caso a quanto stava succedendo attorno a loro, perché impegnati nell'elaborare un piano che gli permettesse intanto di catturare e mettere al sicuro i bambini, liberando così le strade dalla loro presenza.

La città era rimasta avvolta da un silenzio quasi surreale, i parigini se ne stavano rintanati nelle loro case in attesa che Ladybug e Chat Noir risolvessero quel problema anche questa volta.

Non sapevano di preciso che cosa fosse successo, fatto sta che per le strade c'era una mandria di bambini impazziti e fuori controllo.

Tikki si era avvicinata a Plagg di soppiatto e stava cercando di liberare il compagno da quello strumento, approfittando della distrazione dei ragazzi.

"Era ora che facessi qualcosa!" La canzonò il dio della distruzione con la sua linguaccia.

"Shhh... o mi farai scoprire e saremo tutti e due nei guai." Tikki cercò di slegarlo, ma lo yo-yo era troppo resistente e stretto fin troppo bene.

"Siamo già nei guai." Sottolineò l'ostaggio.

La dea della creazione provò per diversi secondi a maneggiare il lazo, senza cavarne un ragno dal buco.

"Senti, non è che lo puoi distruggere?" Suggerì poi lei.

"Ci provo... cataclisma!" Con la mano piena dell'energia distruttiva, Plagg riuscì a toccare la corda con un dito e a ridurre in un cumulo di cenere l'arma di Ladybug.

"Ben fatto..." Sussurrò la bambina pregustando la vittoria.

Per quanto fossero potenti Ladybug e Chat Noir, non potevano di certo competere con i loro poteri puri, così i due bambini decisero di fare la loro mossa e colpire i quattro ragazzi che non si erano accorti di niente.

Chat Noir, però, aveva già percepito l'aria muoversi dietro di loro e le vibrazioni della strada farsi sempre più pesanti e vicine, così riuscì a trarre in salvo intanto le loro controparti portandoli al sicuro in un vicolo, lasciando Ladybug in balia del nemico.

"Rimanete qui!" Disse prima di svoltare l'angolo per aiutare la compagna.
Ma era ovvio che i due ragazzini non potevano seguire quel consiglio alla lettera.
"Allora? Che hai intenzione di fare?" Le domandò Adrien e Marinette di rimando scoppiò a ridere sonoramente, non riuscì più a trattenersi, tanto che la pancia iniziò a farle male sul serio.
"Perché ridi?" Adrien proprio non riusciva ad arrivarci.
"Sul serio? Ah-ah! Un vestito da banana???"
"Non ho trovato altro che potesse andare bene... Invece tu sei sempre splendida."
Marinette smise di ridere davanti a quel complimento e gli sorrise, sentendosi mortificata gli diede una pacca sulla spalla.
"Dai, scherzavo. Scusami.... Davvero. Non dovrei in questa situazione. Dovremo aiutare e invece siamo qui e senza alcun potere."
Marinette si affacciò all'angolo per vedere come stesse andando la situazione.
Strabuzzò gli occhi quando vide i loro alter ego alle prese con i dispetti dei due bambini: correvano attorno, gli facevano le linguacce, si burlavano come ragazzini impertinenti.
E sia Adrien che Marinette non poterono mettersi a ridere come pazzi, anche se la situazione non lo richiedeva.
Ladybug e Chat Noir incespicavano nei loro stessi passi, si scontravano e si colpivano l'un l'altro, mentre Tikki e Plagg avevano la meglio.
E in più, i due super eroi potevano contare solo sull'arma di Chat Noir.
Lo scontro, inevitabilmente, venne vinto dai kwami bambini, i quali scapparono a gambe levate dopo avergli rivolto una serie di linguacce, lasciandoli a terra, stremati.
*
Continua

Che Pasticcio Ladybug - [Writober 2023]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora