Permesso

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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it

Prompt: Permesso

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Marinette osservava ancora incredula quel cielo colorarsi completamente rosso e l'orizzonte iniziare a sparire un pezzo alla volta. Dissolvendosi proprio come neve al sole.
E non era perché il giorno stava lasciando spazio alla notte.
Anche Adrien ebbe la stessa reazione e si stava chiedendo se la fine del mondo non fosse vicina.
Deglutì il nulla e lasciò cadere il flute a terra, riversando il contenuto sulla sabbia bianca che ne assorbì il liquido completamente.
"N-non è possibile." Disse Marinette balbettando.
"Che sta succedendo?" Fece di rimando Adrien, prendendo la mano di Marinette.
Anche i kwami, che se ne stavano beatamente tra le noci di cocco qualche palma più indietro, arrivarono tutti trafelati e sconcertati.
"Plagg, dimmi che è opera tua." Incalzò Adrien verso il dio della distruzione, le pupille erano dilatate, il cuore palpitante nel petto.
"No." Rispose quasi offeso.
"Lo sapevo!" Esclamò Marinette in disperazione, era impossibile che qualcosa andasse liscia come l'olio e senza alcun intoppo.
In passato ne avevano passate tante o ogni volta che tutto sembrava andare nel verso giusto, poi puntualmente accadeva l'inevitabile.
Per Adrien e Marinette era troppo chiedere che per una volta nella loro vita non ci fossero intoppi e adesso sulle loro teste si stava abbattendo la fine del mondo, così, senza un apparente motivo.
"Potremo trasformarci e fare qualcosa." Azzardò Marinette con un brandello di lucidità.
"Non servirebbe a molto." Incalzò Tikki sconsolata.
"E quindi? Cosa suggerisci di fare? Di starcene con le mani in mano?" Marinette in maniera alterata si portò le mani sui fianchi nudi.
"Venite con me!" Una voce dietro di loro li costrinse a voltarsi e a tirare un sospiro di sollievo, momentaneo, in quanto, se Bunnix si era palesata uscendo dalla sua tana, allora stava davvero a significare che le loro supposizioni erano esatte: la fine del mondo era imminente.
Adrien e Marinette non ci pensarono due volte, e dopo essersi trasformati nei super eroi Ladybug e Chat Noir, entrarono nella casa di Bunnix.
"Permesso!" Esclamò Chat Noir quando varcò la soglia.
"Sei sempre così spiritoso?" Domandò Bunnix inarcando un sopracciglio.
"Dovresti conoscermi." Ammiccò lui "... e poi, mi sembra educato chiedere il permesso quando si entra in casa altrui." Continuò sogghignando.
Bunnix alzò gli occhi al cielo e sospirò.
"Lasciamo perdere... non è il momento per scherzare."
Chat Noir, nel frattempo, ricevette uno schiaffo in testa dalla moglie, appena accennato, ma giusto per fargli capire di smetterla di fare lo spavaldo.
"Scusate..." Sospirò "... ma a che dobbiamo la tua visita?" Domandò alla super eroina coniglio.
"Salvataggio..." Rispose puntualizzando "... salvataggio." Continuò, giusto per farglielo entrare bene in testa.
"Ho capito, sai!" Chat Noir in tono offeso incrociò le braccia al petto, ci sarebbe stata bene anche una linguaccia, ma temeva che Ladybug gliela avrebbe recisa di netto con lo yo-yo.
"Basta, voi due!" Intervenne Ladybug, seccata, ma anche preoccupata. Terribilmente preoccupata.
Il cuore della super eroina era in subbuglio e sentì le viscere contorcersi all'interno del ventre, una strana sensazione le attraversò la spina dorsale, facendola rabbrivvidire e allo stesso tempo annaspare alla ricerca d'aria.
D'un tratto, grosse lacrime le sgorgarono dagli occhi e la disperazione che l'assalí, dopo aver visto il suo mondo spazzato via in quello schermo lasciato involontariamente acceso, la costrinsero a inginocchiarsi.
Impotente.
Ladybug si guardò le mani tremolanti e pensò che forse era una super eroina inutile se non era riuscita a salvare la sua famiglia, i suoi amici e le persone a cui teneva, ma un pensiero era andato anche agli sconosciuti, perché lei proteggeva tutti, indistintamente.
"Milady!" Chat Noir si prodigò subito di soccorrerla.
"Ladybug!" Anche Bunnix si inginocchiò accanto a lei e le mise le mani sulle spalle.
"C-che è successo?" Domandò tra i singhiozzi.
Bunnix deglutì il nulla e scoccò un'occhiata preoccupata verso Chat Noir.
"La realtà da cui provenite non esiste più." Sentenziò la guardiana del tempo senza troppi giri di parole.
Chat Noir rabbrivvidì "S-sono morti tu-tutti?"
"Mi dispiace." Bunnix cercò di rimanere più calma possibile, lei sapeva bene che c'era un modo, ma anche che era pericoloso.
"Chi è stato?" Ruggì Marinette.
Bunnix spalancò gli occhi, per poi chiuderli e sospirare.
"I kwami"
*
Chat Noir e Ladybug erano sconcertati mentre ascoltavano la spiegazione di Bunnix, ma anche leggermente sollevati nel scoprire che il processo era reversibile se fossero riusciti nella loro missione.
Sarebbe stato difficile, ma non impossibile, e Ladybug e Chat Noir erano intenzionati a giocare ogni carta possibile per ripristinare il loro mondo e soprattutto per evitare che cadesse nel caos.
Un po' era per colpa loro, in quanto i kwami erano sotto la loro protezione, ed era compito loro controllarli.
Bunnix spiegò che bisognava tornare indietro nel tempo ed evitare che i piccoli dei prendessero il controllo del mondo intero.
Peccato però che la guardiana del tempo non avesse accennato a nulla di più, ad esempio in quale epoca e che cosa fosse successo effettivamente ai kwami.
Bunnix spinse via i due super eroi che caddero rovinosamente con la faccia a terra e tutto attorno a loro divenne bianco e leggero, poi il buio.
*
Continua

Che Pasticcio Ladybug - [Writober 2023]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora