Cura

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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it

Prompt: Cura

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Ladybug spalancò gli occhi in contemporanea e guardò quanto la circondava.
Spaventata, perché di primo acchito non riconobbe quel vicolo.
Quel luogo le era famigliare, però era pur vero che era cambiato dall' ultima volta che c'era stata.
Alzò la schiena e subito un terribile dolore fitto alla tempia si fece sentire.
Si portò una mano in prossimità della zona dolorante, trovandola fasciata, un po' spartanamente.
"Buongiorno!" Chat Noir la salutò con un grande sorriso, sollevato nel vedere che la sua dolce metà stesse bene.
Dietro di lui, sbucavano due giovani Adrien e Marinette, i quali, la osservarono ancora increduli e con la bocca aperta.
Adrien divenne rosso più della sua tuta e distolse lo sguardo perché sentì il suo cuore battere all'inverosimile.
Era bellissima, ma era anche contento, perché finalmente aveva ripreso conoscenza.
"S-sono morta?" Chiese Ladybug togliendosi la fascia con un gesto, non che il mal di testa le fosse passato, ma quel bendaggio era troppo stretto per i suoi gusti.
"No..." sospirò Chat Noir "... ma siamo nei pasticci." Aggiunse con amarezza.
"Lo vedo!" Esclamò la super eroina con ironia, alludendo ai loro giovani alter ego.
"Chat Noir ci ha raccontato tutto." Biascicò Marinette, rossa in volto, volgendo un fugace sguardo verso il super eroe adulto, la quale si ritrovò a pensare a quanto fosse diventato, nel corso degli anni, ancora più affascinante.
Cosa che allo stesso Adrien non sfuggì, e l'espressione ammaliata della coetanea esaltò ancora di più il suo ego, inorgogliendolo, ma non era quello il momento giusto per pensare a simile stupidaggini, se quei ragazzi sono piombati dal futuro, significa che quanto li circondava era una faccenda piuttosto seria.

 Non che Adrien non lo pensasse, e la presenza di Ladybug e Chat Noir del futuro era la prova tangibile che il suo presentimento era più che fondato.

"Che cosa, esattamente?" Ladybug spalancò gli occhi con stupore misto a terrore, sperava che Chat Noir non avesse rivelato troppo.

"Che Bunnix vi ha catapultato qui e che la vostra linea temporale è stata distrutta..." A Marinette venne difficile parlare in terza persona, infondo, stava parlando con la sua controparte e Adrien non doveva scoprirlo.

"Io ti ho curato la ferita alla testa." Se ne uscì Adrien, così, senza senso, contento di averla aiutata.

Di rimando, però, Marinette gli scoccò un'occhiataccia truce e Ladybug sorrise sotto i baffi.

"Ti ringrazio" Mormorò la super eroina prendendo posto accanto a Chat Noir.

Adrien la osservò in tutta la sua bellezza e pensò a quanto fosse fortunato, ma un po' invidiava anche il suo alter ego in quel momento.

"Non abbiamo tempo per simili smancerie." Intervenne Marinette, seccata. Sapeva che la situazione era più grave del previsto e che non sarebbe stato facile uscirne, soprattutto perché lei non aveva poteri e poteva presumere anche il Chat Noir del suo tempo; senza contare che anche gli altri kwami erano fuori gioco.

Marinette, infine, guardò la sua controparte adulta e con un cenno della testa le fece intendere di aver bisogno di parlare con loro. Il problema era la presenza di Adrien, incontrato per caso mentre rincorreva Tikki per le strade di Parigi.

Era ovvio che Ladybug cogliesse il significato del gesto e con la scusa più banale del mondo, ovvero quella di andare in bagno, si era portata via anche Marinette, lasciando Chat Noir e Adrien ancora all'interno di quel vicolo e liberi di confrontarsi a vicenda.

Sia Ladybug che Chat Noir avevano bisogno di raccogliere più informazioni a riguardo e l'unico modo per farlo, era dividersi.

Certo, ormai per loro, adulti, il problema delle identità segrete non sussisteva, ma per gli adolescenti era un altro paio di maniche e dovevano capire con la precisione in quale periodo della loro vita erano stati catapultati. E soprattutto quanto sapevano l'uno dell'altra.

*

Adrien raccontò tutto a Chat Noir, liberandosi di un peso enorme sullo stomaco e soprattutto sollevato di non dover mentire più, almeno per il momento.

Chat Noir rimase interdetto e incredulo di fronte alla confessione di un Plagg trasformato in essere umano, ma non in un essere umano qualsiasi, ma bensì in un bambino.

Cioè, già era un problema tenerlo a bada nella sua forma di kwami, figuriamoci un moccioso e con il potere della distruzione.

Ma la preoccupazione principale era che anche Tikki e gli altri kwami erano stati trasformati in esseri umani, e questa certezza derivava dal fatto di averli incontrati davanti la Tour Eiffel mentre rincorreva Plagg.

Per poco a Chat Noir  venne un mancamento, la situazione era più grave di quanto immaginasse e ora intuiva benissimo perché la sua linea temporale era collassata su sé stessa: i kwami erano fuori controllo.

Se Bunnix non li avesse portati via da lì, anche loro sarebbero morti e non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe tentato di cambiare le sorti del loro futuro.

Una cosa però, Adrien, non era riuscito a spiegare al suo alter ego, il motivo della mutazione degli dei, ma stando al tempo che ci stavano mettendo le ragazze, loro lo sapevano benissimo.

*

continua

Che Pasticcio Ladybug - [Writober 2023]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora