Cucchiaino

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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it

Prompt: Cucchiaino

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Chat Noir aiutò Ladybug ad alzarsi, porgendole la mano con galanteria.

Quando fu in piedi, la super eroina si sistemò la battle suite, cambiata da come era solita portarla da ragazzina, da polvere e detriti vari; anche i capelli erano i disordine e la coda vaporosa era ridotta a un ammasso informe e cespuglioso.

Con un soffio verso l'alto face volare il ciuffo alla giusta posizione e lontana dagli occhi.

"State bene?" Domandò Marinette ai due alter ego, ma non venne minimamente calcolata, troppo intenti a litigare tra loro a causa dello smacco appena subito.

"Quando vorrò dei figli, ti prego ricordami di questo momento." Berciò la super eroina coccinella incontro a Chat Noir, il quale, non era stato minimamente scalfitto dai kwami, mantenendo il solito aspetto impeccabile.

"Perché io, scusa?" Le domandò facendo finta di niente dopo aver notato la presenza dei ragazzi che ascoltavano quel dialogo con forte curiosità.

"Perché sei l'unico che riesce a farmi ragionare." Riuscì a inventare, ma neanche troppo, perché Chat Noir o Adrien, era davvero la persona che sapeva  come prenderla.

"Ma dai... davvero non vuoi dei figli? Sono così carini." Rispose Chat Noir fantasticando.

"Carini? Sembravano dei frullatori impazziti... e credimi, ne so qualcosa a proposito."

"Devi mettere in preventivo che potrebbero essere... non proprio calmi."

"Perché parli al plurale? Uno di così non sarebbe sufficiente?"

Chat Noir fece spallucce "Potresti avere ragione o forse no... in ogni caso saresti una mamma fantastica."

Ladybug incrociò le mani al petto e sbuffò, quel suo modo di essere lecchino le dava sui nervi.

"Sembrate due neo sposini." Se ne uscì Adrien, così, senza pensare e di tutta risposta ricevette un sonoro ceffone da Marinette.

"Io non mi sposerò mai con te, quante volte te lo devo dire." Sentenziò la corvina travestita, facendo così cadere ogni speranza per il biondo.

Se solo sapessero... si ritrovarono a pensare entrambi gli adulti, i quali si scambiarono uno sguardo complice e da lì capirono che era meglio comportarsi in maniera distaccata, non potevano rischiare di compromettere anche quella parte della loro vita, già abbastanza incasinata.

"Sentite..." Intervenne Ladybug "... non pensiamo a queste cosa frivole e mi scuso con voi se a volte vi facciamo vedere cose che vi fanno galoppare la fantasia, dovete capire che io e Chat Noir siamo partner molto affiatati e questo rapporto si consoliderà con il tempo anche per voi, ancora più di adesso. Vorremo dirvi di più, raccontarvi della nostra vita com'è stata nel corso di questi anni, ma non possiamo e lo sapete anche voi. Non abbiamo scelto di tornare nel passato, sappiamo perfettamente della pericolosità, soprattutto se interagiamo con voi, con noi... e vi preghiamo, per quanto vi sia possibile di non fare commenti o domande a riguardo."

"Hai, hai ragione..." Disse Adrien mesto, sentendosi in colpa per essere intervenuto in maniera spropositata poco prima "... ma sapere che tu Ladybug sarai ancora al mio fianco dopo tutti questi anni, mi rallegra."

"Lo so, gattino" Ammiccò, ritornando poi al fianco del suo Chat Noir, ma una cosa non riusciva a spiegarsi Adrien e gliela chiese senza troppi giri di parole.

"Scusami, Milady. Perché hai cambiato vestito? Cioè, perché hai quella specie di gonnellino?"

"Perché continuavi a guardarmi il sedere!" Esclamò stizzita, facendo scoppiare a ridere entrambi i maschietti.

Una risposta che non fuggì a Marinette, la quale si rivolse a quello travestito da banana "Allora è vero che lo fai?"

*

Anche se il teatrino era davvero bello e divertente, Ladybug e Chat Noir dovettero mettere fine a quel battibecco, prima che Adrien ne pagasse il prezzo delle sue azioni date dagli ormoni impazziti e Ladybug aveva un fondoschiena davvero niente male.

"Adesso basta, ragazzi." Intervenne Chat Noir, più per compassione verso sé stesso, ancora così timido e innocente.

"Non è finita qui!" Sentenziò Marinette, stizzita.

"Ma ora abbiamo altro a cui pensare... andiamo a casa a prendere il tablet con le pagine scansionate del Grimorio." Mormorò Ladybug alla sua versione mini che per poco non ebbe un mancamento, proprio come la super eroina quando scoprì che quell'apparecchio lo aveva distrutto i kwami bambini, più precisamente Stompp.

"Un modo c'è per recuperarlo." Disse Chat Noir e Ladybug capì subito a cosa si riferiva.

"No!" Rispose categorica "... potresti essere visto. Non te lo permetterò."

"Starò attento, infondo, sono un gatto... la mia presenza passerà inosservata."

Ladybug non parlò, si limitò a osservare il pavimento sottostante, non poteva far entrare il suo compagno nella tana del lupo... e se lo avesse visto? Adrien non aveva ancora dimenticato quello che aveva fatto e di tutte le angherie che aveva subito.

"Ci andrò io." Disse infine Ladybug alzando lo sguardo verso il suo partner, il quale però, era già sparito.

*

Per Ladybug furono attimi interminabili, sapeva benissimo che Chat Noir era andato a Villa Agreste a prendere la copia che si trovava all'interno della cassaforte dello studio di Gabriel, ma sapeva anche che era l'unico che potesse farlo.

Muoversi con indiscrezione con passo felpato e leggero senza farsi scoprire, aggirare anche le telecamere di sorveglianza della casa.

Chat Noir tornò dopo un'ora con il bottino sotto braccio.

Uno sguardo apprensivo di Ladybug gli fece capire che era stata in pena per lui e che ora era felice del suo ritorno.

"Ecco qua." Esclamò porgendole il tomo.

"Dobbiamo sbrigarci e riportarlo al suo posto... Chaton, fai una foto a questa pagina." Ladybug indicò il punto preciso, non aveva ancora letto quali ingredienti servissero per la formula magica, ma Chat Noir sì.

"Stiamo scherzando? Sul serio? Saranno cinquanta ingredienti e di ognuno un cucchiaino."

*

continua

Che Pasticcio Ladybug - [Writober 2023]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora