Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Cacao
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Ladybug ebbe una stretta al cuore mentre entrava ed usciva da quelle stanza vuote alla ricerca di qualcosa, nemmeno lei sapeva bene cosa. Forse aveva voglia di fare un tuffo nel passato, in tutti i sensi.
Nell'aria sentiva ancora l'essenza e la presenza del suo maestro nonostante abbia abbandonato quella casa da qualche mese per vivere finalmente la sua vita con l'amore della sua vita a Londra.
Sì, in quella realtà era così, invece nella sua linea temporale era morto da qualche anno.
La super eroina si fermò all'interno della piccola cucina e osservò fuori dalla finestra con aria mesta. Sospirò un paio di volte prima che Chat Noir si avvicinasse a lei per consolarla con un abbraccio caloroso.
"E' così triste senza di lui..." Mormorò lei stringendosi ancora di più al suo partner.
"Lo so... ma devi sapere che anche se non c'è più, lui è sempre stato fiero di te, altrimenti non ti avrebbe scelta come suo successore."
"Mi manca..." Una lacrima scese dagli occhi della super eroina e Chat Noir la catturò con l'indice, portandola su per ridarla alla sua proprietaria.
"Fu, non vorrebbe vederti piangere e se fosse qui ti sgriderebbe e ti direbbe che devi cucinare quella pozione."
Ladybug storse il naso "Perché io? Sei il solito maschilista." Disse facendo la finta offesa.
"Perché io sono abituato con il piano a induzione."
"Ma se ti prepari solo panini quando sei a casa da solo." Puntualizzò Ladybug, sogghignando.
Chat Noir sapeva sempre come risollevarle il morale e soprattutto era in grado di capirla alla perfezione.
Adrien li osservò di soppiatto rimanendo nascosto dalla parete che divideva il cucinino dal corridoio, li aveva sentiti discutere, o meglio bisbigliare, e la sua curiosità non era stata capace di starsene buona e farsi gli affaracci suoi.
Li aveva visti mentre si abbracciavano e Ladybug gli aveva anche scoccato un bacio sulla guancia prima di staccarsi, e in quel momento il suo cuore accelerò i battiti per la vergogna di averli osservati in un momento così intimo e personale.
Ma poteva aver travisato ogni cosa?
Non lo sapeva per certo, ciò che era chiaro al biondo adolescente era il rapporto solido e indissolubile dei due alter ego.
"Che ci fai qui?" Chiese indispettita Marinette al ragazzo, se c'era una cosa che la mandava fuori dai gangheri erano i curiosi e gli impiccioni, ma anche gli spioni.
Anche lei avrebbe voluto conoscere più sul loro conto e il rapporto che li accumunava, ma non poteva e non doveva affatto saperlo.
"Cercavo il bagno." Inventò la scusa più banale al mondo.
"In fondo al corridoio." Lo indicò con naturalezza.
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Quando i due super eroi udirono la presenza dei loro alter ego, che per un momento si erano dimenticati essere nella casa, si distanziarono velocemente e ritornarono ad avere un comportamento più schivo.
"Dove metto il calderone?" Domandò Marinette indicando la pentola pesante.
"Sul fornello." Rispose Ladybug.
Chat Noir l'aiutò a togliere tutti gli ingredienti all'interno e porgerli in ordine sul tavolo da pranzo, in modo che fosse più facile riconoscerli e veloce la preparazione.
I quattro ragazzi fecero un breve check degli articoli presenti e iniziarono con l'elaborazione della ricetta.
In realtà non gli servivano molti strumenti: un cucchiaino e un mestolo di legno, oltre che al calderone, s'intende.
Ladybug e Marinette si preoccuparono della preparazione, mentre i ragazzi a passare gli ingredienti nella giusta sequenza.
"Tre litri di acqua." Lesse Marinette e Adrien glieli passò in due bottiglie di plastica.
"Far bollire per dieci minuti e poi aggiungere un cucchiaino di sale."
"Poi buttare la pasta." Disse sarcastico Chat Noir e Ladybug sogghignò.
"Sì, ma un cucchiaino." Aggiunse lei, continuando a ridere come una liceale.
"Smettetela, mi deconcentrate." Intervenne Marinette, seccata, ma anche gelosa della loro complicità.
"Scusa tanto." Chat Noir alzò le mani per prenderla in giro e di rimando ottenne una linguaccia, nascosta dal casco.
"Guarda che ti ho vista."
"Ho questo affare, non puoi."
"Oh! Ma io posso vedere ben oltre, anche se non mi serve. Ormai ti conosco come le mie tasche." Per la prima volta, Chat Noir era riuscito a zittire la piccola Ladybug, con lei era facile, era quella adulta che difficilmente le teneva testa.
"Invece di blaterare, voi due... aiutatemi con gli ingredienti..." S'intromise Ladybug.
"Cacao?" Adrien le porse il sacchettino e lei avvampò. Era così dolce in quel suo nuovo travestimento, sempre ridicolo, in quanto aveva trovato in armadio un vecchio vestito di Fu in perfetto stile cinese rosso e nero corredato di cappello; la faccia era stata dipinta di nero.
"Eh?"
"Cacao, è il prossimo ingrediente. Dopo la farina, c'è il cacao." Mostrò Adrien sulla lista.
"Già, hai ragione." Chissà a cosa stava pensando e cosa l'aveva per un attimo distratta.
*
La pozione era ormai pronta e all'interno della cucina si respirava tutto sommato un buon odore di dolce, ma anche di salato.
La tensione si poteva tagliare con un coltello mentre Ladybug aggiungeva la piuma di gufo che esplose in un piccolo botto quando toccò il liquido denso, marrone che continuava a sobbollire all'interno del calderone.
Tutti e quattro, d'istinto, si abbassarono sotto il tavolo a nascondersi, come se quell'arredo li potesse proteggere.
Con nonchalance, e tossicchiando, i quattro super eroi uscirono dal rifugio e controllarono la pozione.
Ladybug spense il fuoco e sospirò.
Mancava l'ingrediente principale.
*
continua
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Che Pasticcio Ladybug - [Writober 2023]
FanfictionAdrien e Marinette dovranno affrontare i kwami divenuti bambini, ma senza poteri non sarà una missione facile per loro... chi li potrà aiutare adesso?