Le giornate all'Università passano molto velocemente. Ho conosciuto molte persone con cui ho stretto un rapporto d'amicizia sia universitario che non, una persona in particolare: Luca. Il ragazzo che mi ha aiutata con il libro il primo giorno d'Università, ho scoperto che seguiva anche lui lì, ma Filosofia.
Più il tempo passa, e più sento di entrare in sintonia con il professore. Il giorno dopo, ho camminato a testa alta, mi sono seduta nell'identico posto della prima volta, ed ora sono già 20 giorni di lezione che riesco a sedermi davanti - e nello stesso banco -, e persino a fare domande, anche se sembra anticiparmi ogni volta, io inizio e lui finisce. Ma non l'ho più incontrato né nell'edificio, né fuori. Ammetto che una volta ho provato a seguirlo, forse per curiosità, ma svoltato l'angolo, sembrava volatilizzarsi nell'aria. Non sono mai riuscita a capire quale strada prendesse, se ha un'automobile, se prende treni o autobus. Fino a questo giorno, oggi mi sono alzata con un unico scopo: Scoprire come arriva all'Università.
Sono le 7.20 e sono già qui fuori. Aria e Barbara sapevano che stessi facendo questa cosa da un po' di tempo, in realtà mi hanno anche aiutata una volta, tranne Vittorio, non l'avrebbe mai accettato, avrebbe avuto sicuramente qualcosa da ridire, dunque, ho preferito tenere allo scuro tutti, oggi. Sono fuori l'Università cercando di setacciare ogni angolo, per fortuna fa freddo, così posso indossare una felpa grande ed un cappello, in modo da camuffare il più possibile il mio aspetto. Sono le 7.40 del professore ancora nessuna traccia. Cerco di restare vigile, ma la stanchezza inizia a farsi sentire. Ieri sera abbiamo studiato fino alle 3 di notte, per l'esame di Mediazione Culturale, e mi son svegliata alle 6 per riuscire ad arrivare in tempo per quest'ora. Decido di andare al bar difronte l'Università, tenendo sempre d'occhio le strade. Chiedo un caffè macchiato, che arriva quasi subito, non era molto affollato, è ancora presto per ricevere tutta la clientela universitaria.
L'attesa mi sta snervando, chiamo Aria.
"Non c'è", dico al telefono. "Sono Aurora, sono qui fuori, sono le 7.50 e di lui nessuna traccia." Bevo il caffè, quasi tutto d'un fiato "Com'è possibile che si materializzi d'improvviso?" ascolto Aria, dall'altra parte del telefono che era appena uscita dalla doccia, "Lascia perdere, la prossima volta proviamo insieme", dice. Sospiro e stacco il telefono.
Mi giro verso il banco, lascio il bicchierino, una piccola mancia sul marmo.
"Gra..." le mie parole si fermano d'un tratto, quando girandomi per andarmene lo vedo, vedo lui che entra in questo bar. Il professore, in carne ed ossa. Calma, senza panico. Sono un essere umano normale, entra in un bar per prendere un caffè, non può sapere che stavo cercando di capire i suoi spostamenti. Solo che adesso, non ho più alcuna intenzione di lasciare quelle mura. Ma, ogni pensiero scompare, quando vedo le sue mani intrecciate a quelle di un'altra donna. Una donna magnifica, ancora di più da vicino. Si stringono le mani, o meglio, lui stringe la sua, lei sembra quasi non dare significato a quel gesto, come se fosse fin troppo naturale ed ovvio avere la sua mano stretta. Hanno la fede al dito, dorata, sulla mano di lei sembra persino luccicare, come se la lucidasse giornalmente. Mi giro verso il bancone, dando le spalle all'ingresso.
"Mi può dare un caffè macchiato d'asporto? Sa, volevo portarne uno al mio amico fuori." Sento il suo profumo, mi sta oltrepassando mentre dico quest'ultima frase. Lo vedo quasi rallentare nel momento in cui passa dietro di me.
"Sa, sto cercando di farmi avanti con calma. Potrebbe fargli piacere avere il caffè." Butto un'occhiata verso di lui e vedo il corpo suo irrigidirsi.
Ma cosa sto facendo? Sto cercando di farlo ingelosire? Ma perché mai dovrebbe. Smettiamola con questi pensieri malsani. Intanto, però, muove la schiena come per scrocchiarla, come se avesse qualcosa da dire. Ma non dice niente, avanza e si siede al tavolo con Lei, iniziano a parlare ma non riesco a sentire nulla.
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Romance"Se l'amore esistesse sul serio, se l'amore non seguisse alcun tipo di regola, se l'amore fosse così forte da superare ogni ostacolo, se..." Questo è uno dei pensieri di Aurora Panni, una giovane studentessa di Editoria, che si trova per la prima vo...