Capitolo 15: Ho rovinato tutto.

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Non mi importa se ha deciso di aiutarmi portandomi la bici, né tantomeno che adesso è conoscenza del fatto che fossi lì mentre era con sua moglie, mentre tradiva la mia fiducia. Voglio solo essere abbastanza forte da superare tutto questo. Prendo la bici, e pedalo verso casa, scaccio via il suo pensiero quando noto sul cellulare un messaggio di Luca.
"Allora ci vediamo stasera alle 20, vestiti elegante, ti porto in un bel posto." D'istinto sorrido, ma forse è un sorriso di paura. Mi fermo per rispondere.
"Addirittura elegante? Io credevo di fare qualcosa di più semplice." Neanche il tempo di posare il telefono che subito risponde. "Fa come dico io, per una volta, lasciati coccolare." Rispondo con un cuore e torno a pedalare. Un appuntamento galante era forse l'ultimo dei miei pensieri, ma sono felice che adesso diventerà il primo, superando il professore. Rientro in casa che sono le 17.30, avevo solo due ore e mezza di tempo per prepararmi e non penso di aver mai avuto un vestito elegante. L'unico che avevo era un vestito nero, non molto lungo, davanti si limitava a scollare solo le spalle ed il collo, mentre dietro era scollato, da portare chiaramente senza reggiseno. Con una collana che portava una lunga catenina dietro che riempiva il vuoto della schiena, mi sembra la cosa più elegante al momento. Dopo aver fatto una doccia, mi trucco normalmente con uno Smokey Eyes, adatto al vestito, indosso il vestito ma non ho tacchi, non ho mai portato tacchi, dunque metterò degli stivaletti alti con un tacchetto dietro. La collana con la catenina, un paio di orecchini lunghi brillantinati e dei bracciali, tutto rigorosamente in argento o acciaio. Appena finito, mi guardo allo specchio ma nonostante fossi così diversa da quello a cui sono abituata a vedere ogni giorno, il sentimento per me stessa è lo stesso. Ho paura. E la paura si riflette nel mio sguardo, in un mascara troppo eccessivo o una linea di matita troppo marcata. Mi arriva un messaggio di Luca, sono le 20.10, con su scritto "Sono fuori", io non rispondo, mi guardo per l'ultima volta allo specchio cercando di darmi la carica, prendo la mia borsa con le chiavi di casa, cellulare e portafoglio, indosso la giacca lunga scozzese nera e rossa, ed esco di casa, mi chiudo la porta alle spalle e vedo la sua macchina, una Dacia Duster rossa scuro. Esce dalla sua auto, mi viene incontro. Sento il suo sguardo puntato su di me.
"Sei magnifica", mi prende la mano e la bacia, dopodiché apre la portiera della macchina per farmi entrare.
"Ti ringrazio, così mi lusinghi", scoppio a ridere e poco dopo si unisce a me. Non appena entro in auto, ed anche lui, mettiamo la cintura.
"Come mai tutto questo?" Lui indossava un semplice ma ad effetto smoking nero, un classico per chi deve andare ad un ricevimento.
"Volevo solo farti passare una serata diversa, so che preferivi le nostre solite uscite, ma per una volta, lascia che ti faccia vivere una bella esperienza, unica." Dice, guidando.
"Avermi fatta indossare questo vestito è già un'esperienza!" Rispondo.
"E sei bellissima. Tanto."
Resto in silenzio sorridendo, non potrei rispondere diversamente. Percorriamo un po' di tempo in macchina, ed io decido di mettere un po' di radio.
"Posso?" Dico, lui annuisce. La prima canzone che sentiamo è "I love you" dei Kidwoods

Is there any chance you could see me, too?

Se prima era il silenzio a farmi sentire in imbarazzo, adesso sono queste parole a farmelo provare. Lui non parla, ha lo sguardo fisso sulla strada ed io guardo altrove, questa tensione deve finire.

Is there anything I could do
Just to get some attention from you?
In the waves,
I've lost every trace of you
Where are you?

Non appena sento quest'ultime parole, cambio stazione radio.
"Se vuoi ho qualche CD, lì sotto." Indicando il piccolo vano davanti a me, mi abbasso per prenderne uno e parte una canzone degli Imagine Dragons.
"Adoro questa canzone" dico e lui prontamente risponde "Anch'io." Ed iniziamo a cantarla assieme.
Molto meglio.
Poco dopo qualche canzone, arriviamo in questo locale, non mi ha detto il nome, perché sapeva che se me lo avesse fatto, gli avrei detto che è impazzito. Siamo arrivati all'AcquaRoof alla Terrazza Molinari. Assurdo, solo a guardarla da lontano ne resto incantata.
"E' qui?" Dico, guardando fuori dal finestrino.
"E' qui." Risponde.
"Stai scherzando."
"No."
"Non era una domanda." Dico, guardando verso di lui. Sorride e scende dall'auto per aprirmi la portiera.
"Questa sera lasciati trattare come una principessa." Dice, porgendomi la mano, esco dall'auto sorridendo.

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