"Buongiorno, ragazzi." si permette di pronunciare le stesse sue identiche parole. Per quanto possano essere un semplice saluto.
Lei sembra non riconoscermi. Guardo Aria, Barbara e Vittorio. Per fortuna ho avuto la prontezza di non sedermi dinanzi, quindi, in mezzo alla folla, mi giro verso i ragazzi e bisbiglio "Ma lei è la moglie". Aria diventa pallida, non potevano crederci. Era di un fascino, di una cura, di una bellezza disarmante. Sembrava uscire dalle fiabe, capelli biondi lunghi ed occhi di ghiaccio. Tutto ciò che si diceva è tremendamente vero: Bella come una rosa e ricca di altrettante spine. Inizia la lezione e riesco a sentire ancora quel profumo ogni qualvolta si muove per scrivere qualcosa sulla lavagna.
La detesto.
Perché è così bella. Ma allo stesso tempo, è così finta.
Continua, mentre cerco ancora di capire come sia possibile che entrambi lavorano nello stesso dipartimento e nello stesso corso di Laurea.
Passate due ore, di pura agonia, dove alternava momenti di vanità a momenti di lezione vere (della quale fanno parte neanche la metà del tempo passato), termina la lezione e finalmente posso fuggire da quell'aula. Non so perché il professore abbia reagito in questo modo, però spero di riuscire a capirlo entro la fine della giornata. Esco dall'aula, e vedo da lontano il professore che parla con alcune ragazze, vado verso di lui, per potergli parlare, mi supera velocemente la professoressa Scarpari, si avvicina a lui, lui sembra non esserne molto felice. Io naturalmente mi fermo non appena vedo la moglie al suo fianco, ma non ho il coraggio di girarmi, le ragazze stavano ancora parlando quando lui guarda verso di lei, e poi dietro di lei, vede me. Con lo stesso sguardo a lezione, mi accenna un sorriso, che subito svanisce nel momento in cui gira lo sguardo verso le ragazze che parlano, rispondendo alle loro domande. Non riesco a smettere di pensare a cosa fosse successo, al suo stato d'animo, al perché si trovasse in quella condizione e se fossi l'unica a notare il suo sguardo vuoto.
Ammetto che sto avendo la malsana idea di fargli un regalo. Non avrei il coraggio di portarglielo, ma non avrei neanche idea di cosa regalargli. Quindi, zittisco i miei pensieri. Vado verso i ragazzi ed usciamo dall'università, ci salutiamo, ed io prendo la bici.
Prendo i miei auricolari e pedalo verso casa, poco dopo però, si buca la ruota davanti, e non ho naturalmente con me il gonfiatore, dunque mi tocca tornare a piedi, con la bici tra le mani. Nel frattempo camminando nel quartiere non avevo mai notato quanto fosse ricco di negozi locali, son sicura che in questo ultimo periodo se ne sono aperti molti, cammino guardando le vetrine, con la musica che mi accompagna. Di colpo, vedo in un negozio lui.
Lui, è esattamente lui. Entro, chiedendo informazioni. Lo acquisto.
Non posso crederci che ho deciso di prendere un regalo per il suo compleanno, ma non avrò mai il coraggio di darglielo di persona. Riesco a tornare e la sera cala, ormai è mezzanotte. Non riesco a dormire, mi giro e mi rigiro tra le lenzuola, non faccio che guardare il telefono, a guardare Facebook con la voglia di scrivergli auguri, o almeno accertarmi che fosse realmente il suo compleanno. Guardo il regalo che ormai avevo anche impacchettato, dove al suo interno avevo inserito anche una piccola bustina con un biglietto, lì sulla mia scrivania. Aurora, per favore. Non essere impulsiva, non faccio che ripetermi, scoccata l'una di notte, prendo la mia decisione. Esco dal letto, mi vesto, prendo la borsa con cellulare, pacchetto, cuffie e prendo la bicicletta che oggi ho fatto riparare ed esco. Pedalo, con decisione. Fa freddo. Ma nonostante ciò sono decisa: Non ho il coraggio di fargli gli auguri né tantomeno di dargli il regalo, come posso fare per farsi che lo trovi? Lo porto dove sono stata l'ultima volta, con lui. Nel suo posto, nel nostro posto. Nel frattempo che penso a questa pazzia, parte nelle mie cuffie una canzone che non avevo mai sentito prima, ma a volte Spotify fa partire canzoni casuali, "What would you do for love?" Sorrido, il destino sembra prendersi gioco di me.
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Romance"Se l'amore esistesse sul serio, se l'amore non seguisse alcun tipo di regola, se l'amore fosse così forte da superare ogni ostacolo, se..." Questo è uno dei pensieri di Aurora Panni, una giovane studentessa di Editoria, che si trova per la prima vo...