Il mese di Dicembre l'ho sempre associato all'amore. L'amore per il prossimo, l'amore per i regali, l'amore di quando ci si ritrova, quando vedi finalmente la tua famiglia riunita davanti ad una cioccolata calda ed un camino. L'amore per l'amore, per i momenti di intimità, di calore. Dicembre l'ho sempre associato al desiderio, alla passione. Pensandoci: in questo mese abbiamo il Natale e Capodanno, due delle festività che più ti fanno vivere l'Amore. Non ho avuto molta fortuna in passato, da quando i miei genitori hanno deciso di lasciarmi andare, ho perso un po' questo spirito che mi accompagnava quando ero piccola, perché credevo che l'Amore mi avrebbe resa debole, fragile, così come aveva creato la famiglia, ed io non potevo permettermi di essere così, io dovevo portare la mia vita sulle spalle. Se sono così, è anche grazie a questo. Ma il mese di Dicembre, fa eccezione. Io amo il Natale. Amo il calore del camino, il calore delle stanze in cui cerchiamo un riparo dal freddo che governa fuori, per non parlare della neve, anche se a Roma è molto difficile che cada giù, ma quando trascorrevo le giornate di festa da mia zia a Campitello Matese, avevo delle distese bianche enormi, e la neve che toccava il mio viso caldo, mi ricordava di essere viva, ed era una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato. Ormai sono anni che non vado lì, che non vedo la neve. Vorrei tanto tornare indietro nel tempo, quando ero solo una bambina ingenua che viveva amata dalla sua famiglia.
Sono le sette del mattino, è il penultimo giorno di Università prima della pausa natalizia, stranamente mi sono svegliata con il piede giusto, quest'ultimo mese trascorso è stata un'altalena di emozioni che non hanno fatto altro che farmi capire qual è il mio posto. Da quando il professore è stato in casa mia è cambiato tutto, vorrei poter dire che è giusto così, che sono d'accordo con questa situazione, ma la verità è che sento come se qualcosa si fosse staccato ufficialmente da me. Sento come se una parte del mio cuore si fosse chiusa definitivamente. Non voglio più pensarci, ormai è passato tanto tempo, mi sono rassegnata a quello che saremmo potuti essere. Mi alzo dal letto, apro il cassetto per cercare dei calzini più doppi, fa veramente molto freddo, e mi imbatto nel suo bigliettino che aveva buttato, ed io non ho il coraggio di farlo, ma l'ho riposto nel cassetto per non vederlo tutti i giorni. Mi guardo allo specchio, ho tagliato i capelli, li avevo lunghi, adesso sono corti, ho fatto un cambio radicale, di solito così funziona? Cambio capelli, cambio vita. Vorrei potesse essere veramente così, adesso non starei ancora pensando a lui.
Squilla il telefono.
"Aurora" è Aria. Dall'ultimo festino è diventata un po' scontrosa, non riusciamo a capire bene il motivo, sia io e che Barbara lo abbiamo notato, invece Vittorio sembra essere più assente del previsto, ogni volta che parliamo di lei, cerca di non intromettersi nel discorso e resta sempre in disparte, quando può.
"Oggi c'è la lezione con la moglie di Natale" continua.
"La professoressa Scarpari, ha un nome, usiamo il suo." rispondo.
"Hai ragione, comunque non fare tardi, per favore. E' l'ultimo giorno con lei, cerchiamo di fare buona impressione." dice, con tono quasi infastidito.
"D'accordo Aria, io tra massimo venti minuti esco di casa, ci vediamo lì. Ti voglio bene." dico.
"Anch'io" risponde.
So che i suoi comportamenti non sono causati da me, qualcosa dev'essere successo. Qualcosa che non ci è stato detto.
Finisco di prepararmi, prendo un pezzo di focaccia che avevo ordinato ieri sera, ed esco per andare all'Università con la mia bicicletta. Sono felice perché per quanto ci pensi, in parte sono riuscita a dimenticarlo. Nel senso, quando lo vedo non sento il mio cuore in fiamme, è come se si fosse abituato all'idea di un desiderio lontano, molto lontano, che adesso ormai non mi appartiene più. Come quando insegui una stella, sai che non potrai averla, così semplicemente ti abitui alla sua presenza, senza desiderarla come una volta, ma guardandola di tanto in tanto. Per quanto considerassi quella tensione il mio pane quotidiano, recarmi in queste aule senza questo sentimento, è un sospiro di sollievo. Arrivo all'università, sono le 7.50, sono arrivata molto presto, più del previsto. Mi siedo sulle scale dell'Università.
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Romance"Se l'amore esistesse sul serio, se l'amore non seguisse alcun tipo di regola, se l'amore fosse così forte da superare ogni ostacolo, se..." Questo è uno dei pensieri di Aurora Panni, una giovane studentessa di Editoria, che si trova per la prima vo...