Non faccio che toccare il mio viso, completamente arrossato dopo quel bacio. Non capisco perché ci tengo in particolar modo a quel gesto, ma sento per la prima volta un sentimento strano. So perfettamente che quel piccolo bacio, significava molto per lui, così come significa molto per me. E so che tutto questo è strano, so che non dovrei pensarlo. Ma farlo, mi fa stare bene. Con lui sto bene.
Dopo quei momenti, dopo aver aperto quel regalo, il silenzio è di nuovo di passaggio, ma questa volta è un silenzio piacevole, entrambi abbassiamo lo sguardo, ed io riesco a vederlo. Sta sorridendo, mentre chiude lo scatolo.
"Allora, dobbiamo andare all'università, giusto?"
"Si, direi di si." Purtroppo, avrei voluto dirgli. Purtroppo.
Mi aiuta ad alzarmi, porgendomi la mano, ed io cercando di far leva sulla mano, metto male il piede a terra ed inciampo, appoggiandomi a lui. Io arrossisco nuovamente, alzo lo sguardo.
"Ti tengo." mi dice.
Subito mi ricompongo chiedendo scusa, prendo lo zaino e avanzo tra gli alberi, cercando un po' d'aria.
Cosa mi sta succedendo? Perché sto provando queste cose? E' un uomo adulto ed è sposato.
Vedo la moto parcheggiata, ed oltrepasso.
"Aurora?" mi domanda, sorpreso.
"Preferisco camminare a piedi", rispondo senza girarmi.
"Che succede all'improvviso?" Continuo a camminare, mi rincorre, mi prende le spalle e si mette davanti. "Che succede?"
"Succede che lei è il mio insegnante, ed io sono una sua alunna. Non è normale." dico, cercando di trattenere le lacrime.
"Ma è semplicemente un'amicizia." dice, "Io non ho mai voluto niente." risponde.
Un nodo alla gola si stringe ancora di più. Lo guardo negli occhi, vedo che il suo sguardo è alla ricerca di risposte, che il mio cuore non vuole dare.
"E' tutto sbagliato." sussurro.
"Cosa? Cos'è sbagliato?" Alza il tono di voce.
"Questo, questo è sbagliato. - inizio ad agitarmi - è sbagliato che io sia qui, che abbia accettato di venire con lei, che io, che io abbia preso un regalo per lei, è tutto, tutto sbagliato." Continuo ad agitare le mani, le lacrime iniziano a scorrere giù per il viso. "E' sbagliato questo, sono sbagliata io..." le lacrime iniziano ad offuscarmi la vista. Lui.
Lui, mi abbraccia. Ed io non resisto più. Con le braccia, inizio a picchiettare sul suo petto.
"E' tutto sbagliato", continuo, "E' tutto sbagliato", mi dimeno, mentre lui stringe ancora di più la presa del mio corpo sul suo.
"Calmati, per favore." La sua voce rotta, mi fa definitivamente crollare. Crollo tra le sue braccia, e sento di non volermici staccare di più. Mi stringe, molto forte, come se capisse il mio crollo, come se stesse cercando di rimettere assieme i pezzi ormai ceduti del mio corpo ed io mi lascio trasportare dal suo calore, dal suo profumo, dalla sua morbidezza. Vorrei poter avere la forza di allontanarlo, la forza di mandarlo via, di dirgli che non voglio più vederlo, non voglio più neanche sentire il suo nome per sbaglio. Vorrei poter avere la forza ed il coraggio di chiedergli di smetterla di essere così presente nella mia vita, nella mia testa, nel mio cuore. Vorrei essere forte, superare questa sensazione ed andare oltre, eliminare quest'amicizia e far finta che non sia mai successo nulla fino ad ora, che questi mesi non siano mai accaduti... Ma, la verità, è che non voglio. Voglio continuare ad immaginarlo, a sognarlo, a desiderarlo, nonostante sia così lontano da me. Nonostante non potrà mai esserci nulla, nonostante non deve esserci nulla.
(Quanto vorrei un suo abbraccio, qui, ora.)
"Non piangere, per favore. Ti ho già detto che non voglio che tu pianga." Dice, con una mano sopra la mia testa, mentre mi accarezza i capelli. Io lo stringo ancora più forte. Vorrei poter andare via. Vorrei desiderare di non essere qui.
"Tu farai sempre ciò che vuoi." Dico, tra le sue braccia. "Ma potrebbe non essere ciò voglio io."
"E cosa vuoi allora, Aurora? Cosa vuoi?" Dice, allentando la presa, sperando - forse - che io abbia il coraggio di staccarmi da quell'abbraccio, ma non rispondo. Non rispondo a quella domanda perché non voglio ammettere i miei sentimenti, che nonostante non sappia di preciso di cosa sto parlando, so che non è una cosa che posso permettermi di provare per un uomo più grande di me di quasi venti anni e sposato. Quindi, non rispondo, ma le mie lacrime continuano a scendere, consapevole che potrebbe essere l'ultima volta.
"Per favore. Dimmi cosa vuoi. Non riesco più a fermarmi." Dice, con una voce spezzata, come se le lacrime avessero raggiunto anche il suo viso.
"Lasciatemi andare"
"Cosa?" risponde, fermandosi dall'accarezzarmi.
"Lasciate che io vada per la mia strada e lei per la vostra. E' una strada pericolosa che non voglio percorrere." Pronuncio, ancora tra le sue braccia.
"Se è questo quello che vuoi, sei libera di prendere la tua scelta." Dice, irrigidendosi leggermente.
Perché? Perché non cerca di trattenermi? Perché lascia che io prenda una decisione così forte? Perché non provi ciò che provo io in questo momento? Sento di starti lasciando un pezzo del mio cuore che non riavrò mai più indietro.
"E' questo quello che voglio." Dico, allontanandomi molto lentamente.
E' questo quello che non voglio.
Lo guardo negli occhi, per l'ultima volta. Mi giro di spalle e mi incammino al senso opposto, verso 'casa'. Non ho il coraggio di voltarmi. Ma vorrei tanto che mi fermasse nuovamente, che mi dicesse di aspettare, di restare. Che ha bisogno di me, che vuole me. Ma la verità è solo una, non è così. Ha una moglie e chissà forse un figlio che la sera aspetta che il papà torna a casa, ed io sono giovane, devo laurearmi e pensare al mio futuro, è l'unica cosa che conta. Posso eliminare questo sentimento, prendo le cuffie dal mio zaino, e prima di mettere la musica sento un forte ruggito della sua moto, mi giro solo per dare un'occhiata e noto che ormai è andato dall'altra parte. Vedo la sua moto allontanarsi.
So, before you go
Was there something I could've said
To make your heart beat better?
If only I'd have known you had a storm to weather.Camminando penso a tutto ciò che è successo ed un forte senso di colpa mi assale. Ho paura di non riuscire a sostenere più il suo sguardo, ho paura di non riuscire ad andare avanti, ho paura di non farcela.
So, before you go
Was there something I could've said
To make it all stop hurting?
It kills me how your mind can make you feel so worthless
So, before you goTorno a casa, non riesco ad andare all'università. Entro, chiudo la porta alle mie spalle e butto un sospiro pesante via. Vibra il telefono, vedo le chiamate perse dai ragazzi. Non ora. Spengo il telefono, vado nella mia stanza. Mi siedo davanti alla mia scrivania, prendo dallo zaino la mia agenda, aprendola, esce fuori un biglietto. Lo avevo completamente dimenticato, questo è il foglio che ieri il professore aveva buttato. Lo leggo.
"Se solo fossi più giovane, così da ricordarti qualcuno di più simile a te. Se solo fossi più giovane, così da poter essere qualcuno vicino a te."
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Romance"Se l'amore esistesse sul serio, se l'amore non seguisse alcun tipo di regola, se l'amore fosse così forte da superare ogni ostacolo, se..." Questo è uno dei pensieri di Aurora Panni, una giovane studentessa di Editoria, che si trova per la prima vo...