Io mi rifiuto di piangere

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Io non piango per un principale motivo... cioè, provo comunque tristezza, ma NON piango e anche se sono sul punto di farlo mi trattengo.

E c'è un motivo dietro a questo mio comportamento.

Bisogna capire che nel mondo c'è sempre chi starà peggio di te, qualcuno che piange per un motivo preciso che è sicuramente peggiore del tuo, per un motivo per cui vale la pena piangere. Ricordiamo che nel mondo ci sono le guerre, gli abusi, il bullismo, le situazioni difficili, il razzismo, l'omofobia... quelli sono motivi per cui, se presenti nella propria vita, vale la pena di piangere.

Però finché subisci una piccola ingiustizia dalla vita, o finché succede una disgrazia leggera che comunque non è molto grave, non penso proprio che valga la pena di versare lacrime.

Come ripeto, da qualche parte là fuori c'è sempre qualcuno che sta messo peggio di te, e piangere sarebbe come una presa in giro assurda.

Quindi, cara persona (anzi cugina, con cui avevo un rapporto simile a quello che ho con la mia migliore amica Mezzelfoyandere) che hai deciso di rovinare tutto per un motivo che non riguarda né l'una né l'altra, ma a quanto pare hai pensato che - al solito, se posso permettermi - la colpa sia mia e hai deciso di non guardarmi neanche più in faccia e di non parlarmi più. Manco fossi appena diventata Momo. E tutti hanno fatto finta di niente, anzi, non se ne sono proprio accorti. Però so che da qualche parte là fuori qualcuno soffre più di me e quindi tirerò avanti, ignorerò questo comportamento da "stronza dalla testa ai piedi" (scusate il termine, ma dovevo) che hai dimostrato di essere. In questi due anni che non ci siamo viste sei cambiata tantissimo, e per tua sfortuna in peggio. Continua a fare così e vedrai che andrai più lontana di chiunque altro nella vita, e ti faccio i miei complimenti per questo. Un'ultima cosa: vai a fartene una, di vita, e stacci. Così impari a stare al mondo.

E questo era lo sclero che dovevo fare.

Nell'arco di tempo tra ieri sera e stamattina è stato uno schifo completo, non vedevo l'ora di uscire da quel posto che sembrava l'inferno versione Dante Alighieri e non versione Vivienne Medrano. Almeno, per me lo è stato, ma per altre persone (con cui questa cugina ha parlato) è stato il paradiso sempre alla Dante Alighieri. Io avevo addirittura pensato di sistemarmi la borsa una volta che ci fossimo addormentate tutte, scappare da lì e tornarmene a casa mia, che tanto non è distante da quel posto, e a piedi non ci si mette neanche troppo tempo. 

Fortuna che 'sta giornata sta finendo.

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