37. Inseguimento

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Veloce come una saetta, Pansy Parkinson sfreccia fra le cime innevate per sfuggire alla cattura. Non sa esattamente dove sta andando, sa solo che deve andare in fretta, sempre più in fretta: il suo inseguitore sta guadagnando terreno per quanto lei sia abile nello sfruttare al massimo le potenzialità della NIbus 3001.

'Dannato Auror... non sei ancora stufo di mangiare il mio fumo?' pensa. Poi si volta per un istante e con la coda dell'occhio vede la sagoma di Coneghan un po' meno distante.

'Se non trovo qualche stratagemma, quello mi prenderà!' pensa furiosamente e subito vira in una picchiata quasi verticale per arrivare a ridosso di una parete di roccia. All'ultimo momento cambia rotta evitando lo schianto, poi con un'altra virata entra in una stretta gola rocciosa senza diminuire la velocità e continuando a sfiorare le pareti verticali sperando che l'altro prima o poi commetta un errore che gli impedisca di proseguire l'inseguimento.

Invano. Gerald Coneghan è troppo esperto per farsi sorprendere dai giochetti della donna e troppo furibondo per farsi lasciare indietro. Anzi, sfrutta ogni cambio di direzione per guadagnare qualche metro e, nonostante lei sia davvero in gamba, a poco a poco la distanza fra i due si riduce sempre di più.

La gola nella quale stanno volando diventa man mano sempre più stretta ed è in una posizione tale per cui al suo interno soffia sempre un vento molto forte che ha reso nei secoli le pareti molto lisce e taglienti nei punti di intersezione fra un lastrone di roccia e un altro.

Tenere la scopa in assetto e riuscire a rimanere a distanza di sicurezza dalle rocce diventa sempre più difficile ed entrambi se ne rendono conto quando una folata particolarmente violenta porta prima Pansy e poi Gerald a pochi centimetri da uno spuntone di roccia affilato come la lama di un rasoio.

La donna non guarda neppure se l'altro si è schiantato oppure no, punta la scopa verso l'alto e schizza verso il cielo il più in fretta possibile.

'Fuori da qua, e di corsa!' si incita mentre il suo mezzo lotta contro le correnti discendenti. Finalmente esce dal budello roccioso e si trova su una vastissima spianata innevata ai bordi della quale si innalzano immense cime innevate. Il cielo è coperto e minaccia tempesta, rendendo il panorama quasi surreale con il contrasto del bianco candido della neve e del nero del cielo.

Per un attimo Pansy si blocca ad ammirare lo spettacolo di fronte ai suoi occhi, poi subito si scuote e, allontanandosi velocemente dalla fenditura dalla quale è uscita, continua a guardare indietro per vedere se il suo inseguitore è riuscito a evitare lo spuntone di roccia o no.

Non vedendo nessuno uscire, tira un sospiro di sollievo e rallenta leggermente la sua corsa per rilassarsi un istante.

'Forse l'ho seminato. Ottimo!' pensa soddisfatta ' Ora devo solo capire dove mi trovo e tornare verso la civiltà...'

Non fa a tempo a finire il pensiero che nota un movimento poco distante.

Coneghan è appena uscito dal crepaccio e sta volando velocissimo verso di lei.

"Non ha hai scampo, donna! Fermati prima che sia troppo tardi!" le grida.

"Mai! Dovrai prendermi!" replica lei volando via alla massima velocità.

L'inseguimento riprende. I due si avvicinano alle pendici di una cima completamente innevata sia sui fianchi che in vetta. Pansy non ci fa caso e continua con il suo volo folle a filo con il fianco della montagna.

Coneghan rallenta leggermente e osserva per un attimo la neve che si inerpica su fino alla vetta. Gli è sembrato di vedere un lieve tremolio sulla superficie candida, poi vedendo tutto tranquillo prosegue. La brevissima pausa gli ha fatto perdereperso tempo e Pansy è più distante.

Gerald sta per dare massima velocità alla scopa, quando vede che lei si volta verso di lui e gli fa un cenno di saluto urlandogli "CIAO CIAO!"

Poi schizza via ancora più vicina al pendio innevato.

E un istante dopo un'immensa lastra di neve si stacca dalla cima della montagna e precipita con un rumore sordo verso fondo valle trascinando con sé qualsiasi cosa trovi sul suo cammino.

Gerald ha fatto appena in tempo a bloccare la propria scopa: un istante dopo il grido di Pansy, con la cosa dell'occhio ha visto di nuovo il manto innevato tremare e poi staccarsi dalla montagna precipitando a tutta velocità. Il rumore fatto dalla donna ha causato l'immensa slavina e Coneghan ha sentito il proprio grido di avvertimento venire completamente sovrastato dall'agghiacciante rumore della neve in caduta libera. Solo grazie all'istinto è riuscito ad evitare di essere travolto anch'egli e immobile nel cielo guarda inorridito la donna sparire in una nube bianca e vorticante.

Dopo qualche minuto torna in sé. Il silenzio è nuovamente calato fra le montagne e nulla sembra successo. Lentamente sorvola la zona in cui è passata la slavina, ma di Pansy nessuna traccia. Pur essendo noto per essere un vero "duro", ha sempre preferito sconfiggere i suoi nemici in uno scontro alla pari e ora è dispiaciuto per la fine che ha fatto la donna.

Scuotendo la testa, inverte la rotta e riprende la strada per il Monte Fosco.

La figlia di Bellatrix 2 - I Quattro Sigilli [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora